L'edizione 2021 del Digital Media Fest, si svolgerà presso la Casa del Cinema di Roma dal 10 al 12 dicembre. Innovazione, proposte versatili e confronti sul mercato dell’audiovisivo particolarmente colpito dalla pandemia.
Il Festival è promosso dal MIC, dalla Roma e Lazio Film Commission, è patrocinato dal Parlamento Europeo e da molte altre realtà internazionali. Numerose sono le collaborazioni di associazioni di categoria, e degli operatori del settore.
Dai dati dell’audiovisivo scaturiti durante la pandemia e forniti dal MIC si prenderà lo spunto per un dialogo sempre più attivo tra il cinema e il web per dar vita a nuovi linguaggi.
Il Digital Media Fest rappresenta il proseguimento naturale iniziato nel 2013 sempre da Janet De Nardis con il Roma Web Fest, festival dedicato ai vertical e viral video, alle produzioni VR , ma anche alle webseries, ai fashion film e ai cortometraggi.
Abbiamo voluto intervistare proprio la fondatrice e direttrice Janet De Nardis per farci anticipare questa edizione 2021.
Il Digital Media Fest, quest'anno torna finalmente anche in presenza alla Casa del Cinema, com'è nata l'idea di questo festival internazionale?
E' nata nove anni fa, quando ho capito che era necessario creare un vero ponte tra creativi, istituzioni, produttori e distributori. All'inizio la grande rivoluzione è stata costituita dalle webserie che presentavano un nuovo modo di raccontare storie, catturando l'attenzione del pubblico più giovane che sempre più si allontanava dai canoni del mainstream. I The Pills, Edoardo Ferrario, Ivan Silvestrini, La Buoncostume, I Licaoni, i The Jackal, Vincenzo Alfieri, sono solo alcuni dei nomi che hanno esordito con opere webseriali che ho avuto il piacere di selezionare e premiare. Ora, in pochi anni, i prodotti che scegliamo sono i più disparati e ci orientiamo sempre di più verso linguaggi che cambiano velocemente grazie alla tecnologia come nel caso delle storie raccontate attraverso la realtà virtuale e quella aumentata.
Webseries, puntate zero, cortometraggi, fashion film e tanto altro, purchè siano contenuti indipendenti. E' la nuova frontiera del Digital?
In realtà noi prendiamo in considerazione anche prodotti realizzati da strutture cinematografiche di successo. Quello che valutiamo, prima di tutto, è la creatività. In ogni caso la nuova frontiera della narrazione audiovisiva, risiede nel racconto attraverso gli strumenti tecnologici più avanzati che permettono una narrazione immersiva.
Avete ricevuto oltre 300 contenuti da 20 paesi nel mondo, ma solo 60 sono i finalisti, quali sono stati i criteri di selezione?
Sono tanti i fattori di cui teniamo conto, a partire dall'originalità, la capacità di creare impatto emotivo, i messaggi, il ritmo, i vari aspetti tecnici: fotografia, montaggio, musiche ecc..., la capacità interpretativa degli attori ecc... Alla fine però, un'opera si valuta nel suo complesso per la capacità di colpire l'immaginario dello spettatore e trasmettere emozioni.
Nella categoria Movieland, come già annunciato alla Festa del Cinema di Roma dello scorso ottobre, si promuoverà il territorio della Regione Lazio, in collaborazione con Roma Lazio Film Commission, la nostra regione è sempre in prima linea per le produzioni, come mai?
Siamo la terra del cinema, Roma è il santuario della creatività audiovisiva, oltre ad essere il set a cielo aperto che tutto il mondo ci invidia. La nostra regione è ricca di storia e bellezze artistiche e naturali ineguagliabili e le istituzioni ne sono consapevoli.
Il Digitale si è dimostrato particolarmente efficace per la promulgazione di contenuti durante la pandemia, potrà soppiantare in maniera definitiva la "presenza"?
Mi auguro di no! Come ho sempre sostenuto, il web è un alleato del cinema, e lo ha dimostrato durante questa pandemia, perchè senza internet il mercato audiovisivo sarebbe morto e noi avremmo sofferto di una perdita difficile da recuperare. Credo che finchè non usciremo davvero da questo difficile momento, sarà impossibile tornare in sala, ma penso anche che con il tempo si possa recuperare la cultura della condivisione in presenza. Il vero nemico della sala sono certa che presto sarà la realtà virtuale e le mille applicazioni che può avere.
Quali sono le aspettative di questa nuova edizione 2021 che annovera patrocini, partnership e collaborazioni di tutto rispetto, che cosa è cambiato rispetto alla prima edizione del Roma Web Fest (il festival con cui ha iniziato) nel 2013?
Mi aspetto di dare incoraggiamento ai creativi per continuare ad investire nei loro sogni, ma soprattutto mi auguro di dare, come in passato, concrete opportunità, a chi vincerà i nostri premi. Dal 2013 ad oggi, il cinema, l'industria audiovisiva e lo stesso mondo sono cambiati, quindi anche le storie che vengono raccontate sono diverse, e confesso che si sente quel senso di oppressione che arriva dai governi e si abbatte sui sogni dei più giovani togliendo fiato e coraggio. C'è meno audacia, ma sono i tempi che corrono, ad imporre un'omologazione. Spero che almeno gli artisti non smettano di pensare fuori dagli schemi.
Siamo prontissimi per questa nuova edizione, che come sempre ci presenterà dei prodotti di assoluta qualità, per maggiori info e per il programma definitivo, che è ancora in progress, vi rimandiamo al sito: https://www.digitalmediafest.it/
Articolo di Stefania Vaghi
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