Dopo un lungo restauro iniziato nel 2007, concluso nel 2013, e dopo una ulteriore fase di migliorie per renderlo entità museale, finalmente, lo scorso 8 dicembre ha riaperto il complesso della “Serra Moresca”, inserito nel circuito di visita dei Musei di Villa Torlonia.
Un vero e proprio gioiello multicolore che abbiamo avuto il piacere di visitare con una guida d’eccezione, lo storico dell’arte Costantino D’Orazio, durante le giornate di Capodarte 2022, organizzate dall’amministrazione capitolina e da Zetema Progetto Cultura.
La Serra è stata riportata alla sua funzione iniziale, progetto realizzato dall’architetto veneto Giuseppe Jappelli nel lontano 1839, grazie alla Sovrintendente Maria Vittoria Marini Clarelli: un luogo nel quale conservare piante esotiche (felci, palme, agavi, ananas, e tanto altro ancora) e all’occorrenza anche dove ospitare eventi.
La fontana interna è stata collocata, invece, nel 1905 laddove c’era un pannello per permettere ad una orchestra di essere vista e ascoltata a chi era ospite all’interno della Serra stessa.
Nata come Serra in realtà è uno degli ultimi edifici ad essere costruito all’interno di Villa Torlonia, che, invece nasce nel 1797, quando Giovanni Torlonia acquista una parte della vigna Colonna, fuori da Porta Pia.
Fu il principe Alessandro Torlonia ad interpellare nel 1839 l’architetto Giuseppe Jappelli, che non aveva mai lavorato a Roma, per ricreare una sorta di giardino all’inglese di cui si era innamorato nei suoi numerosi soggiorni londinesi. Testimonianze scritte arrivate fino ai nostri giorni ci parlano di un manoscritto, proprio di Jappelli nel quale dichiarava la sua volontà di voler realizzare un parco che fosse ispirato all’Orlando Furioso dell’Ariosto.
La Serra Moresca nasce con un’architettura inedita, evidentemente moresca, che ci riportano in Spagna alla Mezquita di Cordoba o anche dell’Alhambra di Granada.
Il tema esotico, del viaggio e del racconto, viene associato ad un tema che è quello della tecnologia abbinata all’architettura, mai erano state realizzare delle colonne in ghisa, come quelle riprodotte all’interno della Serra Moresca.
La Serra Moresca viene realizzata in 11 mesi dal marzo del 1839 all’aprile 1840, se ne hanno tracce solo per una serie di planimetrie e foto dell’epoca, ma nulla più.
Nel 1920, quando tutta Villa Torlonia viene affittata da Mussolini per 1 lira l’anno, si perdono le tracce della Serra Moresca. Successivamente nel 1978 la Villa viene acquisita dal Comune di Roma e viene abbandonata, i lavori avranno nuovamente inizio nel 1997.
All’epoca la Serra Moresca era stata completamente “mangiata” e sepolta dalla vegetazione, il soffitto in vetro era crollato, erano rimaste alcune parti metalliche delle vetrate. Dai frammenti di vetro ritrovati, si è potuto risalire alle cromie delle vetrate, pur avendo soltanto 6 disegni esterni della Serra dell’architetto Jappelli e non avendo la palette cromatica usata all’epoca.
Stesso discorso per i pannelli affrescati che grazie alla particolarità dei motivi ripetuti è stato possibile riprodurre.
La Serra Moresca è uno splendido padiglione da giardino, con una struttura in peperino, ghisa e vetrate policrome che fanno da cornice alla fontana interna. Dal primo ambiente si passa a quello che rimane della grotta artificiale, separata da una parete affrescata come se fosse un vero e proprio tendaggio o una tenda araba, di cui rimangono solo cascatelle e laghetti.
Ci si trova innanzi alla imponente torre, che ha ampie finestre con intelaiature in ghisa e vetri colorati che nascondono, all’interno, pareti riccamente decorate da stucchi policromi e una sala da pranzo all’apice che si potrà visitare soltanto in un secondo momento, e di cui si può intravedere solo il soffitto
La Serra Moresca è un vero e proprio gioiello architettonico all’interno di Villa Torlonia che vale la pena visitare per immergersi in un viaggio arabeggiante che mancava nella Capitale.
La Serra Moresca è aperta al pubblico con orario che va dalle ore 10.00 alle ore 16.00, dal martedì alla domenica (chiusura il lunedì). A partire dal 1° aprile e fino al 30 settembre, l’orario di apertura è dalle 10.00 alle 19.00 con l’eccezione di luglio e agosto in cui il complesso rimane chiuso per ragioni climatiche.
Articolo di Stefania Vaghi
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