Al teatro Brancaccio di Roma, fino al prossimo 3 aprile lo straordinario musical “Tutti parlano di Jamie”, che per la prima volta approda in Italia, con adattamento e regia di Piero Di Blasio.
Tratto dal documentario della BBC del 2011 “Jamie: Drag Queen at 16”, è la storia vera dell’adolescente Jamie Campbell, che è già diventato un musical di assoluto successo a Londra e a seguire anche a Tokyo, Seul, Los Angeles e Sydney, sino a diventare nel settembre del 2021 un film per Fox.
Uno strepitoso e platinato Giancarlo Commare interpreta il protagonista sedicenne Jamie, che sogna di diventare una drag queen. Un inno alla libertà di essere sé stessi, senza preclusioni fisiche e mentali, un musical che parla di inclusione ma che è, da un lato, una condanna anche alla discriminazione imperante. Tutto si svolge nel paesino di Sheffield nel Nord dell’Inghilterra, dove Jamie vive con la madre Margaret New (una convincentissima e bravissima Barbara Cola, già regina dei musical italiani) spalleggiati dall'irriverente, dissacrante e verace amica della mamma Ray (ottima prova di Ludovica Di Donato che oltre a recitare, si prodiga nel canto e ballo, in maniera esemplare).
Una decisione che risulta osteggiata dal padre di Jamie (interpretato da Umberto Noto, nel suo doppio ruolo anche di drag queen) che ha abbandonato moglie e figlio (che considera indegno) per una nuova famiglia.
Jamie affronta i problemi classici di un adolescente aiutato dalla compagna di classe Pritti Pasha (bravissima nella parte della musulmana impacciata e minimal Benedetta Boschi) ma anche all'interno della scuola trova molti problemi a causa della sua "vocazione artistica", dalla professoressa Miss Hedge (interpretata da Lisa Angelillo) all’odioso e razzista compagno di classe Dean Paxton (interpretato da Flavio Marullo).
Sarà l'incontro con Hugo ex famosa drag queen con il nome di “Loco Chanelle” (magistralmente interpretato da Franco Mannella) a rappresentare la chiave di svolta definitiva della vita di Jamie, ma non voglio spoiler altro.
Il musical va assolutamente visto, non solo per lo spettacolo in sé ma per la sua indubbia valenza sociale, per il messaggio che lancia in maniera corale di seguire i propri sogni e le proprie ambizioni, senza chiedere il consenso del mondo circostante, di essere semplicemente se stessi se ci fa star bene.
Tutto il musical, in due atti, di quasi tre ore totali, è semplicemente una prova di bravura superlativa da parte del regista e di tutto il cast (straordinari tutti i ragazzi: Giovanni Abbracciavento, Elena Barani, Robert Ediogu, Giovanni Ernani Di Tizio, Erica Mariniello, Giuseppe Menozzi, Matilde Pellegri e Giovanna Tino), che tra ballo, canto e recitazione è assolutamente ineccepibile, così come la scenografia mobile perfetta.
Tutti parlano di Jamie diverte, convince, commuove, senza mai risultare melenso o scontato.
Ottima la prova attoriale di Giancarlo Commare anche su un plateau tacco 15 rosso lacca, che avrebbe messo in difficoltà anche la più navigata delle soubrette.
Superlative anche le tre drag queen sul palco, interpretate rispettivamente da Umberto Noto, Michele Savoia e Sebastian Gimelli Morosini.
Uno spettacolo che straconsiglio a tutti, standing ovation a tutto il cast, fatevi un regalo andate a vedere “Tutti parlano di Jamie”, ne vale assolutamente la pena, fa bene all’anima e al cuore!
Articolo di Stefania Vaghi
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