Plautilla Bricci Pittrice E Architettrice A Galleria Corsini

Plautilla Bricci Pittrice E Architettrice A Galleria Corsini

La Galleria Nazionale di Arte Antica di Via della Lungara ospita la produzione artistica di Plautilla Bricci.

stampa articolo Scarica pdf

Fino al prossimo 19 aprile, la Galleria Corsini di Via della Lungara a Roma, ospita la mostra unica nel suo genere “Una rivoluzione silenziosa. Plautilla Bricci pittrice e architettrice”.

La Galleria Nazionale di Arte Antica, con questa mostra, curata da Yuri Primarosa, riunisce per la prima volta l’intera produzione grafica e pittorica dell’artista romana, con la quale la galleria ha riaperto al pubblico lo scorso novembre 2021.

L’emblema della donna libera e signora romana, figlia d’arte questa è Plautilla Bricci, portata ultimamente alla ribalta anche dal bestseller di Melania Mazzucco “L’architettrice” del 2019, che ha vinto il Premio Silvia Dell’Orso.

L’esposizione è inserita nella magnificenza di Galleria in perfetta sintonia con le opere in essa contenute. Stendardi, pannelli, arazzi, pale d’altare, opere pittoriche e di architettura, rappresentano il percorso artistico della Bricci, in questo suo dualismo diviso tra arte sacra ed architettura, tra sacro e profano.

Dal sodalizio con Elpidio Benedetti, nasce una grande collaborazione con l’artista, anche se con non poche zone d’ombra, sono molte le opere infatti che, non essendo firmate non sono riconducibili alla stessa o documentabili o che, invece, sono state erroneamente attribuite alla stessa Plautilla Bricci.

Il percorso espositivo è diviso in sei sezioni distinte nelle quali le opere della Bricci sono esposte accanto ad altri illustri maestri del tempo: da Pietro da Cortona ad Artemisia Gentileschi, da Elpidio Benedetti a Giovan Francesco Romanelli e Gian Lorenzo Bernini.

Si parte dalla Sezione I del “Barocco in rosa”, per poi passare a “L’esordio pubblico e il sodalizio con Elpidio Benedetti”, da “Tra Roma e Parigi: il rapporto con il cardinale Giulio Mazzarino” a “Celebrazioni francesi e progetti romani per la scalinata di Trinità dei Monti”, per terminare con “Plautilla architettrice: il Vascello di Elpidio Benedetti” e “Plautilla pittrice: i capolavori”.

Un vero e proprio excursus nelle arti di un’artista straordinaria e poco conosciuta, accademica di San Luca, che mi ha affascinato in tutte le sue molteplici sfaccettature, oltre ad essere per l’epoca una assoluta eccezione, quasi una rivoluzionaria: l’unica architetto donna dell’Europa preindustriale.

La mostra si apre con due ritratti di donna con il compasso in mano, quella proveniente da una collezione privata di Los Angeles sembra sia proprio della Bricci, ad avvalorare la sua professione di architettrice.

Una assoluta chicca è rappresentata dai disegni progettuali e dalla pianta per la Villa Benedetta fuori Porta San Pancrazio, detta il Vascello, andata distrutta dalle truppe francesi di Napoleone III nel 1849, tutti della Bricci, per la prima volta esposti in mostra.

Ma sono le due opere conservate a Poggio Mirteto che rappresentano la massima espressione artistica di Plautilla Bricci: lo Stendardo della Compagnia della Misericordia raffigurante la nascita e il martirio del Battista (1675) e la Madonna del Rosario (1683-1687)

Non di minore bellezza e importanza un ambizioso progetto della Bricci per la scalinata di Trinità dei Monti (1660), la vasta lunetta da lei dipinta per i Canonici lateranensi (1669-1673).

Chiude l’esposizione un prestito eccezionale: il quadro d’altare raffigurante San Luigi IX di Francia tra la Storia e la Fede dipinto da Plautilla per la cappella di San Luigi (1676-1680) nella chiesa dei Francesi, interamente progettata dall’architettrice per l’abate Benedetti, accanto alla cappella Contarelli.

Una mostra assolutamente da non perdere non solo per la location ma anche e soprattutto per le opere di Plautilla Bricci.

Articolo di Stefania Vaghi

© Riproduzione riservata