Radici Di Fabio Borg A Galleria Vittoria

Radici Di Fabio Borg A Galleria Vittoria

Paesaggi, panorami rupestri, alberi, a volte accennati a volte più marcati nelle opere dell'artista maltese Fabio Borg a Via Margutta.

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Sarà visitabile fino al prossimo 24 aprile “Radici” la prima personale nella capitale dell’artista maltese Fabio Borg, alla Galleria Vittoria di Via Margutta a Roma, curata da Tiziano Todi.

Paesaggi a volte solo accennati, a volte più marcati e vividi, dai colori marcati, che prendono ispirazione da Malta ma che riportano ai ricordi delle origini italiane dell’artista, in un paesaggio sconosciuto ma familiare in cui reinterpreta la natura.

Alberi, paesaggi rupestri, chiari-scuri boschivi, che sembrano ricordi dell’anima su pannelli materici che ammaliano lo spettatore, lo rapiscono in un viaggio nella memoria, nel suo io più profondo, quasi a perdersi nell’oblio del colore e della forma.

Un messaggio artistico potente, un voler rimanere sempre ancorato alle proprie radici, culturali, personali, senza perdere lo slancio verso il nuovo, verso il futuro.

La prima personale dell’artista Fabio Borg, sceglie la capitale e la galleria di Via Margutta, perché Roma è arte ed è una città che ama profondamente, a tal proposito abbiamo voluto sapere qualcosa in più dell’esposizione proprio dallo stesso Fabio Borg.

Come nasce questa mostra?

Questa è la mia prima mostra in Italia, io sono maltese, ma le mie origini sono italiane, da qui anche l’idea del titolo “Radici”, parlandone anche con il curatore Tiziano Todi.

Le mie opere sono paesaggi che rappresentano alberi, “Radici” quindi ha una doppia valenza come titolo sia di stile che come senso di appartenenza.

La mia fonte di ispirazione principale è il paesaggio, cerco di trovare la poesia, nella sua sintesi. Anche camminando per le strade, osservo, scatto qualche foto, prendo ispirazione, ma poi vado in automatico.

Che tecniche utilizzi?

Normalmente acrilico su superfici dure, su pannelli, mi da l’idea di essere più aggressivo e più materico.

La scelta dei colori?

Utilizzo esclusivamente i colori primari (rosso, blu e giallo) e quelli che derivano dalla loro fusione. Anche il colore deve poter rappresentare le mie emozioni è estremamente importante e personale. Utilizzo i colori primari come “radici” da cui dipendono tutti gli altri colori, cose se anche questo fosse un momento di creazione di tutto.

Che cosa ti lega al nostro paese e come mai la scelta di Roma?

Mia nonna era italiana, delle Marche, mio nonno è stato in Italia per la guerra, ho sempre sentito questo richiamo per l’Italia. Soprattutto con Roma, Roma mi sta molto a cuore che mi ispira molto. Non riesco neanche ad esprimere l’emozione che provo ad esporre la mia prima personale italiana proprio nella capitale. Roma è Roma, Roma si ama. Per me è la città più bella al mondo, che mi ispira moltissimo, camminando per le strade c’è sempre qualcosa di bello da vedere, sembra di camminare nella storia e nell’arte.

Qual’è delle opere in mostra quella che la rappresenta di più e perché?

Difficile da dire, se proprio dovessi scegliere direi “Certi alberi non muoiono mai”, un’opera del 2021, acrilico su pannello, perché è molto piena, ma c’è luce e anche ombra, penso che rispecchi molto la vita, fatta di luci ed ombre.”

Passo poi ad un paio di domande al curatore Tiziano Todi.

Come nasce la scelta di un artista maltese, così particolare, come Fabio Borg?

Diciamo che è stato Fabio Borg che ha trovato noi, fondamentale. Abbiamo prima visto le opere e poi lo abbiamo invitato ad un incontro per conoscerci di persona, tutto questo accadeva lo scorso luglio. Queste “Radici” e questi paesaggi da lui rappresentati, pur riproducendo boschi o paesaggi tipicamente rurali e naturali, non risultano mai essere ripetitivi. Tramite il colore utilizzato, il suo segno, Fabio Borg riesce a trasmettere sensazioni differenti e gran parte delle volte lo spettatore ne rimane “avvolto”, non semplicemente come spettatore, ma come parte integrante del paesaggio stesso, ci si ritrova “dentro”.

Nonostante le dimensioni che non sono grandi (le opere sono quasi tutte 50x50 e 40x40 o formati addirittura molto più piccoli) sono anche molto avvolgenti. Ci ha molto colpiti il suo modo di eseguire le opere e di sottoporci un’emozione attraverso la natura che ci circonda.

Abbiamo portato tanti frammenti di anima di Fabio Borg, opere che sono al limite dell’astratto, ci sono dei dettagli che riportano al figurativo, come le chiome degli alberi. Fabio sa bene come domare la materia…

Come galleria avete ultimamente un’attenzione particolare alla natura, al pianeta e alle problematiche ambientali?

Assolutamente si, per noi è essenziale, vitale e lo dovrebbe essere per ognuno di noi.”

Una mostra assolutamente da non perdere, visitabile fino al 24 aprile, tutti i giorni dalle 15 alle 19 a Via Margutta 103.

Articolo di Stefania Vaghi

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