Fino al prossimo 30 aprile al Teatro Brancaccio di Via Merulana va in scena l’ultracelebre “Aggiungi un post a tavola”: una tra le più amate commedie musicali italiane di sempre, di Pietro Garinei e Sandro Giovannini, scritta con Jaja Fiastri, liberamente ispirata a “After me the deluge” di David Forrest e le musiche del mitico Armando Trovajoli.
Un musical da record, in scena dal lontano 1974,con oltre 300.000 spettatori, ben 250 repliche, con un successo anche all’estero con oltre 30 edizioni e circa 15 milioni di spettatori, in Inghilterra, Austria, Cecoslovacchia, Portogallo, Spagna, Russia, Ungheria, Messico, Argentina, Cile, Brasile, Venezuela, Finlandia.
Uno spettacolo che mette d’accordo sempre tutto il pubblico presente, da grandi e piccini, in un corale messaggio di speranza e di ripartenza, mai così attuale come in questo momento storico, fino al classico volo della colomba finale che strappa applausi a scena aperta ed una sempre meritatissima standing ovation.
Il cast vede protagonista uno straordinario Gianluca Guidi nella parte di Don Silvestro, scettro ereditato dal padre Johnny Dorelli, a cui assomiglia come una goccia d’acqua sia a livello interpretativo che musicale. Nella parte del Sindaco Crispino uno spettacolare ed esilarante Marco Simeoli (mentre lo storico Crispino Enzo Garinei, rimane ad interpretare l’iconica “voce di Lassù”), che abbandona il ruolo di Toto affidato ad un bravissimo e convincente Renato Crudo. Nel ruolo di Clementina, la figlia del sindaco, una Camilla Nigro sempre brillantissima e frizzante, soprattutto nelle avances a Don Silvestro, mentre Ortensia, moglie di Crispino, è interpretata da una straordinaria Francesca Nunzi; è affidata, anche stavolta, alla spumeggiante Lorenza Mario la parte di Consolazione, donna libertina che, al suo arrivo, destabilizza tutta la popolazione maschile del paese.
Ad arricchire un cast già di per sé di primo livello, un gruppo di 16 ensemble tra cantanti e ballerini , tutti in perfetta sincronia anche con le scenografie mobili e girevoli e con l’enorme arca che troneggia in scena nel finale dello spettacolo.
La trama è, giustamente, sempre la stessa: Don Silvestro parroco di un comune sperduto tra le montagne, un giorno riceve una chiamata da Dio in persona, che gli annuncia il secondo diluvio universale e lo incarica di costruire un’arca. Osteggiato dal Sindaco Crispino che tenterà di sabotarlo in ogni maniera, e dall’arrivo di Consolazione che creerà non pochi problemi agli uomini del paese, grazie all’aiuto dei compaesani riuscirà a costruire l’arca. Ma, al momento dell’imbarco, l’intervento di un cardinale inviato da Roma convince la gente del paese a non seguire Don Silvestro. Comincia il diluvio, sull'arca si ritrovano solo Don Silvestro e Clementina, la giovane figlia del sindaco perdutamente innamorata di lui. Sarà allora che Don Silvestro deciderà di abbandonare l’arca per raggiungere i suoi fedeli. Dio allora interromperà il diluvio e saranno tutti salvi.
Impossibile rimanere fermi e non cantare la famosa “Aggiungi un posto a tavola” nella coreografia finale della commedia musicale che vede tutti i protagonisti, ben 24, attorno alla tavola imbandita, in un gesto universale di amore, fratellanza, condivisione, coronato dallo spuntare dell’arcobaleno e dal volo della colomba.
Uno spettacolo corale, che convince sempre, che si ama ad ogni singola rappresentazione, pur essendo passati oltre 45 anni dalla sua prima messa in scena, a cui il pubblico tributa sempre meritati sold out.
Uno spettacolo che quest’anno ha avuto una valenza anche sociale e benefica di non poco conto, avendo ospitato alla prima 50 famiglie di rifugiati ucraini, sfuggiti agli orrori della guerra in corso, ai quali è stata dedicata la serata ma anche una doverosa raccolta fondi da parte della Caritas.
Standing ovation per tutti e, anche , e soprattutto, ad un inossidabile Enzo Garinei, presente in sala, che saluta dall’alto della sua postazione il pubblico presente , con la sua ineguagliabile “voce di Lassù”.
Tre ore piene di spettacolo, diviso in due atti, che valgono assolutamente la pena di essere viste, una commedia musicale che fa bene all’anima, al cuore, che serve un po' per sognare e per dimenticare le brutture del quotidiano, come solo le favole moderne riescono a fare.
Articolo di Stefania Vaghi.© Riproduzione riservata