Francesca Corraro: Tra Le Imprenditrici Più Influenti Della Nuova Editoria

Francesca Corraro: Tra Le Imprenditrici Più Influenti Della Nuova Editoria

Intervista alla CEO e Founder dell’agenzia per giovani talenti Letteral-Mente ed editrice di SD&C, nuova realtà dell’editoria italiana, tutta al femminile.

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Francesca Corraro, come lei stessa si definisce è una mamma on the road con la passione per i libri, una passione trasmessale dall’amato papà, venuto improvvisamente a mancare lo scorso gennaio e ricordato in Senato lo scorso 2 maggio 2022 in un evento dedicato alla Famiglia.

CEO e Founder dell’agenzia per giovani talenti Letteral-Mente ed editrice di SD&C, nuova realtà dell’editoria italiana, tutta al femminile.

Spesso abbiamo seguito i suoi eventi istituzionali alla Camera, al Senato, in Corte di Cassazione per la presentazione di libri o per affrontare tematiche di interesse giuridico e sociale, spesso nella doppia veste di moderatrice e di giovane imprenditrice della cultura libraria.

Abbiamo voluto incontrarla nella sua redazione per parlare di un sogno, fatto di tenacia e di passione, che è diventato realtà…

Intanto diamoci del tu, Francesca, raccontaci la tua storia professionale, il tuo percorso, come si passa da “amante dei libri” ad editore?

Intanto ti ringrazio per questa intervista, parlare del mio percorso professionale, ora mi sembra un po’ strano perché, a soli 32 anni, credo che la strada sia ancora estremamente lunga ed in salita.

Ad ogni modo mi fa piacere ricordare ciò che mi ha permesso di essere quella che sono e, soprattutto, di svolgere il lavoro più bello del mondo.

Come si diventa editore? Beh, la ricetta è abbastanza semplice, pochi ma sani ingredienti che, se non mescolati bene però, rischiano di rovinare tutto l’impasto.

Il primo ingrediente è sicuramente una forte passione per la lettura; intuito: è importante capire se, ciò che immetti sul mercato potrà avvalorare il patrimonio bibliografico; sacrificio: saranno tante le porte chiuse in faccia e le batoste che faranno scoraggiare, come in tutti gli altri settori.

Naturalmente tanta formazione, un’ottima base alimentata quotidianamente dalla sete di conoscenza.

Il mio percorso inizia subito dopo la laurea triennale in Lettere e Filosofia indirizzo editoria e giornalismo a Bari quando ho rifiutato un tirocinio in una importante testata giornalistica per lavorare in una (allora) piccola casa editrice locale.

Una scelta istintiva dettata dal fatto che durante i primi tre anni di studi in Lettere lavoravo come redattrice in un giornale della città, un impegno che non è mai stato retribuito ma, ogni volta che uscivo da quella redazione mi sentivo più ricca.

Sono forse figlia dell’ultima generazione che avvalora più l’esperienza che la paga, quando di esperienza non se ne ha nessuna.

Di fatto, non terrei mai e poi mai un ragazzo in redazione senza un regolare compenso, però io credo che il mio percorso sia iniziato proprio quella domenica in cui, gli inviati non erano disponibili e, in extremis, chiamarono me per un servizio di cronaca - una morte bianca sul lavoro.

Parlo di scelta istintiva perché, avevo conosciuto il mondo del giornalismo, mi piaceva ma non lo sentivo mio fino in fondo.

Avevo bisogno di capire cosa significasse lavorare nel settore dell’editoria. Purtroppo rimasi delusa in quanto l’annuncio di lavoro riportava “casa editrice” ma la figura che ricercavano era “operatrice call center per la vendita di prodotti editoriali”. In sede di colloquio, accettai.

Nessuna scelta fu mai più giusta. Ho capito che amavo l’editoria, la passione che ci mettevo nel comunicare ai clienti il prodotto editoriale in sé, ne descrivevo dettagliatamente i contenuti, ne descrivevo l’allestimento; ogni vendita per me era “un nuovo libro in mano ad un lettore” e questo mi appagava.

Della passione che ci mettevo in questo lavoro si accorse subito l’editore di Ad Maiora, Giuseppe Pierro, al quale devo tanto perché è stato il primo a credere in me dandomi spazio, mezzi e fiducia. Avevo 24 anni quando mi chiese di andare a gestire la nuova redazione a Roma. Ecco, Roma, la città del mio cuore, la città che mi ha permesso di formarmi.

Possiamo dire che Roma è la culla delle tue più grandi soddisfazioni professionali?

Esatto. Roma è una città che sa darti tanto, ma devi sapertelo guadagnare. Roma è piena di opportunità e di gente che ne ricerca quindi è importante sapersi dimenare tra le mille situazioni che si intersecano con il tuo percorso. Io mi sono subito adattata alla Capitale, al suo ritmo, vivevo nel quartiere Prati ed imparai a parlare benissimo il “giuridichese”.

La mia capacità di comunicare e di entrare in empatia con le persone mi ha aperto tante porte, porte che ho aperto sempre chiedendo permesso, entrando in punta di piedi e ringraziando sempre mentre uscivo.

Un atteggiamento umile e pacato che spicca, ma anche una grande energia e voglia di fare, ti possiamo definire un vulcano?

Si, me lo dicono. Per le persone come me è difficile spegnere il cervello e staccare. Non esistono domeniche, non esistono orari, per me il lavoro non ha mai avuto un tempo… questo perchè svolgo un lavoro che per me non è un lavoro ma è parte della mia vita. Sai come si dice….scegli un lavoro che ti piace e non lavorerai mai un giorno nella tua vita (ride…).

Due lauree, tre master importanti e centinaia di direzioni editoriali. Autrice di romanzi e saggi, Ceo e Founder dell’agenzia per giovani talenti Letteral-Mente ed editrice di SD&C. Da dove cominciamo?

Come dicevo prima, la formazione è essenziale per operare con le opere editoriali a questo livello. Occupandomi di editoria tecnica giuridica ed economica mi sono ritrovata a editare opere scritte da illustri professori universitari, magistrati, giudici, avvocati ed economisti. Il livello è sempre stato altissimo e l’ansia dell’errata corrige non è mai mancata.

L’ambizione poi, ha sempre accompagnato le mie giornate spingendomi a dimettermi da un lavoro che amavo ma che non rispecchiava più la mia persona, volevo capire se fossi stata capace di realizzare qualcosa di mio.

La SD&C è una casa editrice pensata sul concetto di “editoria utile alla comunità” ma non si occupa solo di editoria ma anche di formazione continua per avvocati e commercialisti con corsi professionalizzanti e di aggiornamento accreditati al CNF e ODCEC.

Una sola candelina, un solo anno di attività che sembrano dieci. Com’è strutturata la tua casa editrice?

Ora che mi ci fai pensare, sembrano trascorsi esattamente dieci anni. Ma è sicuramente dovuto all’impegno di chi ci ha creduto sin dall’inizio; in primis il socio amministratore Salvatore Sonatore ed il direttore scientifico Maria Pia Turiello.

La nostra è una azienda articolata ma soprattutto ha una particolarità essenziale è formata solo da donne.

Sole donne, che meraviglia. Come nasce questa scelta?

Credo che le donne abbiano una marcia in più. Non me ne vogliano gli uomini ma la forza delle donne può superare ogni limite. Io l’ho capito in diverse occasioni, anche dolorose. In primis quando mi hanno proclamata per la seconda volta dottoressa in Economia aziendale ed in quel momento mia figlia, dentro di me, al nono mese di gravidanza, mi diede un bel calcetto sotto la toga blu per dirmi "brava mamma!". Ma anche quando ho dovuto smettere di allattarla perché dovevo riprendere a viaggiare per lavoro o quando, dopo un intervento non riuscito al Policlinico Umberto I di Roma, mio padre mi disse di non pensare a lui e di andare a moderare il convegno che avevo nel pomeriggio ed io, con la morte nel cuore, indossai una maschera e ci andai. Molti criticherebbero queste scelte, io invece le ho vissute come vere e proprie prove di coraggio. La vita è fatta anche di questo. Le ragazze che lavorano con noi hanno dai 22 ai 55 anni e sono tutte motivate ed innamoratissime della nostra realtà e questo per noi è motivo di orgoglio e soddisfazione.

Domanda di rito per chiudere, prossimi progetti per il futuro?

Il futuro lo vedo tra i libri. Mia figlia che ha tre anni e mezzo, qualche settimana fa mi ha detto che da grande vuole diventare come la sua mamma, una dottoressa dei libri.

Chissà, dovrò formare la mia migliore tirocinante per trasmettere la stessa passione che mio padre ha trasmesso a me.

Ad ogni modo sarò tra quegli editori che non rinuncerà mai alla carta stampata, sebbene il caro prezzi della materia prima ci stia mettendo a dura prova. Ho scelto la carta riciclata come strumento senza data di scadenza.

Il libro è uno strumento che attanaglia i cinque sensi: lo leggi con gli occhi, lo sfogli con le mani, metaforicamente lo puoi sentire e lo puoi divorare e soprattutto…ha un odore inconfondibile, quello della carta!

L’editore ha una grande responsabilità, quella di immettere sul mercato un ulteriore patrimonio bibliografico e di prediligerne la qualità dei contenuti, ma ha anche una grande capacità: quella di materializzare un sogno e imprimerlo su carta.

Ed io ringrazio ogni giorno per essere nella classe privilegiata del mondo del lavoro, non certo per i guadagni…ma per le bellissime sensazioni che l’editoria ti regala.”

Un grande applauso alla caparbietà, alla professionalità e alla “marcia in più” di Francesca Corraro, il meglio deve ancora venire, non ne abbiamo dubbi!

Stefania Vaghi

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