Fino al prossimo 30 luglio 2023 sarà possibile ammirare nella Sala Sacchi di Palazzo Barberini a Roma il busto in bronzo di Urbano VIII eseguito da Gian Lorenzo Bernini nel 1658, in un prestito a lungo termine da parte del Principe Corsini.
Nella sala troneggiano, quindi, l’uno accanto all’altro, in un parallelismo quasi simbiotico, sulla sinistra la versione in marmo del Ritratto di Urbano VIII (datato 1655 circa) e a destra il suo “quasi clone bronzeo”, seppur leggermente più imponente.
Sculture perfette, dove l’artista ha utilizzato la sua innata maestria nella cura dei particolari (come la ricca stola nella versione bronzea) come se fossero dei veri e propri ritratti parlanti, nei quali la movimentazione facciale e l’espressività conserva evidenti le tracce della vibrante fattura del modello in terracotta, lavorato con mano sicura e spedita
Il bronzo barberiniano proviene dalla collezione Corsini, di cui entrò a far parte dopo il matrimonio di Anna Barberini con il principe Tommaso Corsini (1858). Richiesto espressamente dal cardinale Antonio Barberini nel 1656 e completato entro il 1658, il busto segna un’evoluzione del tema ritrattistico adottato da Bernini per l’effigie di Urbano VIII.
Tre sono le sculture presenti nella Sala Sacchi di Gian Lorenzo Bernini, sala che dal suo riallestimento nel 2021, ospita i protagonisti della famiglia Barberini, con i ritratti dipinti e scolpiti di Urbano VIII e dei suoi nipoti realizzati non soltanto da Gian Lorenzo Bernini, ma anche da Giuliano Finelli, Carlo Maratti, Lorenzo Ottoni.
A fare gli onori di casa per quest’evento del tutto eccezionale per la Galleria di Arte Antica di Palazzo Barberini: Flaminia Gennari Santori, Direttrice delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, Andrea Bacchi - tra i massimi esperti di scultura barocca e curatore da ultimo della mostra Bernini alla Galleria Borghese nel 2017 e Sabina e Filippo Corsini.
Come la stessa Flaminia Gennari Santori, ha dichiarato: “Stiamo lavorando alacremente per la grande mostra sui Barberini in programma la prossima primavera per celebrare il quarto centenario dell’elezione di Urbano VIII. Il continuo arricchimento di opere nella Sala Sacchi vuole alimentare la curiosità del nostro pubblico per la grande storia che questo palazzo conserva e racconta”.
Molto particolareggiato l’excursus storico a cura di Andrea Bacchi che parla di un vero e proprio sodalizio duraturo e prolifico tra committente e artista, in quanto Gian Lorenzo Bernini eseguì nell’arco del papato di Maffeo Barberini una grande quantità di effigi del pontefice in marmo e in bronzo. La cura dei particolari anche se solo appena accennati (come la vena sotto l’occhio o la pelliccia appena accennata) ci danno il senso di come il maestro Gian Lorenzo Bernini imitasse nel bronzo la lavorazione della terracotta.
Una emozionatissima Sabina Corsini ha invece dichiarato di essere, insieme a Filippo Corsini orgogliosi e contenti che la stessa scultura bronzea sia tornata in quella che loro considerano casa.
Tra le novità presentate, anche un’evoluzione 4.0 di Palazzo Barberini, con il lancio della nuova web-app Sala Sacchi, realizzata da Nitida Immagine s.r.l., che permetterà ai visitatori di esplorare la volta affrescata con l’Allegoria della Divina Sapienza, celebrazione della famiglia Barberini e dell’incoronazione del Papa, attraverso la semplice lettura di un QR code.
Vi consiglio vivamente una visita alla Sala Sacchi ma anche e, soprattutto, alle Gallerie di Arte Antica di Palazzo Barberini e Galleria Corsini, gioielli del patrimonio museale romano.
Stefania Vaghi
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