Nella domenica del derby capitolino lo spettacolo teatrale “Cenerentola l’incanto di una notte” in scena al Teatro Ghione di Via delle Fornaci a Roma fa uno straordinario sold out, con oltre 350 persone in sala, della serie cultura batte calcio tre a zero!
Uno spettacolo scritto da Chiara Alivernini con la regia di Giuseppe Brancato, assistente alla regia Fabrizia Sorrentino, spettacolo prodotto da Senz’Arte né Parte e Resalio Produzioni, liberamente tratto dalla celebre favola dei fratelli Grimm.
Uno spettacolo che ha visto, oltre al pienone domenicale, due matinée sold out dedicate alle scuole romane, un successo fortissimamente voluto e magistralmente organizzato dall’attrice Jessica Ferro (la matrigna) che ha coinvolto associazioni, scuole, Zoomarine, con eventi collaterali dedicati.
Cenerentola era già andata in scena al Ghione lo scorso maggio, ma in una versione differente, quello di stavolta ci è piaciuta molto di più, è risultata più dinamica, più immediata e coinvolgente, soprattutto per il pubblico dei più piccoli, con le tante incursioni dei personaggi in platea e con l’eliminazione della pausa tra i due atti, e la trasformazione in un atto unico straordinario.
Il cast è stato ridimensionato e snellito, con soli 15 interpreti, tra le new entry sul palco: Chiara Leugio, l’esilarante sorellastra Genoveffa, goffa e con la zeppola, Alessandra De Pascalis, una convincentissima Regina, dalle indiscutibili doti canore, Fabrizia Sorrentino, non soltanto aiuto regia, ma svampitissima Fata Madrina e Roberto Pesaresi, già presente nel precedente spettacolo come sarto tendenzialmente omosessuale, che stavolta si sdoppia anche come Araldo tartagliante.
Confermate le figure “chiave” della fiaba: la bionda e sognante Elisa Forte nella parte di Cenerentola, Cristiano D’Alterio il principe che non ha nessuna intenzione di sposarsi, finchè non impatta casualmente nella protagonista, una straordinaria Jessica Ferro, convincentissima più che mai come cinica ed algida matrigna, uno straordinario Armando Puccio nella parte del Re, un po' succube dei voleri della Regina e una Giorgia Paolini nei panni della sorellastra Anastasia, con vemenze avvocatesi e non propriamente da principessa, assolutamente esilarante.
Uno spettacolo che scorre benissimo, strappando applausi a scena aperta, complici anche le scenografie mobili di materiale assolutamente riciclato, i giochi di luce, che vedono la collaborazione dello scenografo Marco Papalia e la direzione tecnica dall'architetto Pierpaolo Giannuzzi per “Eventi di Cartone”, di grande impatto anche i costumi, sia della Matrigna che di Cenerontola, quest’ultimo che, addirittura, si trasforma in un battibaleno sul palco, curati da Silvia Masci.
La trama dello spettacolo è quella classica della celebre fiaba, ma all’interno sono inserite tematiche sociali che risultano essere di più facile comprensione per un pubblico adulto: si parla di inclusività, di diversità, di disparità sociali, in maniera leggera e velata, ma se ne parla, grazie anche alla regia chirurgica di uno straordinario Giuseppe Brancato.
Al termine dello spettacolo di domenica un bagno di folla perché gli attori si sono, giustamente, resi tutti disponibili alle foto di rito e agli autografi con un vero e proprio esercito di piccoli spettatori.
Speriamo sinceramente di vedere ancora questa Cenerentola su palchi, magari anche più grandi e prestigiosi, perché abbiamo ancora tutti bisogno di sognare, almeno per il tempo di uno spettacolo!
Stefania Vaghi
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