Fino al prossimo 15 gennaio 2023 sono le fotografie della collezione Bachelot le protagoniste della nuova esposizione a Villa Medici “Collection”, curata da Sam Stourdzé.
150 scatti di fotografi celebri in tutto il mondo, che rappresentano un viaggio fotografico in un secolo tra Francia, Europa e Stati Uniti, una collezione fortissimamente voluta da Florence e Damien Bachelot, presenti all’inaugurazione.
Fotografie che raccontano non soltanto la storia ma, soprattutto le storie del genere umano in contrapposizione alla natura, al luogo, in una visione a volte intimista e a volta cosmopolita dello scatto stesso.
Dalla fotografia francese del XX secolo a quella più street statunitense, quindi da Brassai a Sabine Weiss, da Diane Arbus a Mitch Epstein, da Henri Cartier-Bresson, Robert Doisneau e Willy Ronis a Dave Heath, Helen Levitt e Robert Frank, in una contrapposizione netta di stili che però sembrano perfettamente dialogare tra loro.
Un splendida chicca sono le 40 stampe d'epoca di Saul Leiter che testimonia, con il passaggio al colore, una svolta verso la seconda metà del secolo e un rovesciamento delle influenze fotografiche.
Si arriva fino ad un vero e proprio reportage moderno con Gilles Caron, e ai ritratti contemporanei di Luc Delahaye, Mohamed Bourouissa, Véronique Ellena e Laura Henno, che ci regala un filmato nell’antica cisterna che è un vero e proprio “pugno nello stomaco” per la sua spietata verità.
La collezione Florence e Damien Bachelot conta circa mille fotografie e costituisce uno dei più importanti insiemi privati di stampe in Francia. Nata all'inizio degli anni 2000 dall'iniziativa di quattro soci – Damien Bachelot, Claude Garnier, Jean-Pascal Mahieu e Yves Hervieu-Causse – sotto forma di una collezione aziendale del gruppo Aforge, la collezione fotografica diventa un progetto esclusivamente familiare all'epoca del suo riacquisto nel 2009 da Damien e Florence Bachelot.
Il filo conduttore della collezione è la ricerca di pezzi eccezionali per la loro qualità o la loro storia (stampe rare, edizioni limitate, ecc.).
E come dichiara Michel Poivert, Professore illustre di storia dell’arte contemporanea e della fotografia alla Sorbona, già Presidente della Société francaise de photographie dal 1995 al 2010: “Esporre una collezione privata è sempre un evento: consente l’accesso al giardino segreto dei conoscitori. Vi si traccia il profilo di colui che lo possiede, come anche i contorni di un’epoca.
Collezionare prove di stampa fotografica è una impresa singolare, nel ventunesimo secolo: nell’era del digitale e degli schermi, celebrare l’analogico e la materia è una scelta tanto estetica quanto etica.
La collezione di Florence e Damien Bachelot è in effetti composta da fotografie: non immagini, ma vere e proprie stampe. Ognuna con la sua particolare tonalità: una certa grana, una trama, una chimica di colore senza eguali. Ecco una passione fotosensibile: ogni stampa è stata scelta per sé stessa, per l’emozione che il soggetto è riuscito a trasmettere coadiuvato da specifica tecnologia.
I temi non sono mai banali: l’uomo è costantemente al centro, la Storia sempre presente. E’ questa, dunque, una collezione in scala umana, che invita a meditare sul nostro rapporto con l’immagine fotografica.”
Questi gli artisti presenti in mostra (in mero ordine alfabetico):
Diane Arbus, Édouard Boubat, Mohamed Bourouissa, Marcel Bovis, Brassaï, Gilles Caron, Henri Cartier-Bresson, Philippe Chancel, Stéphane Couturier, Bruce Davidson, Luc Delahaye, Robert Doisneau, Gilles Ehrmann, Véronique Ellena, Mitch Epstein, Louis Faurer, Andreas Feiniger, Robert Frank, Paul Fusco, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Nan Goldin, Paul Graham, Harry Gruyaert, Dave Heath, Laura Henno, René Jacques, Ray K. Metzker, Nadav Kander, Chris Killip, François Kollar, Josef Koudelka, Dorothea Lange, Saul Leiter, Christian Lemaire, Leon Levinstein, Helen Levitt, Vivian Maier, Susan Meiselas, Joel Meyerowitz, Janine Niepce, Willy Ronis, Joy Judith Ross, Arthur S. Siegel, Eugene Smith, Mike Smith, Paul Strand, Sabine Weiss.
Una mostra assolutamente da vedere anche per chi non è un cultore della fotografia!
Stefania Vaghi
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