Fino al 10 aprile 2023 la Galleria Corsini di Roma ospita la mostra “Le stanze del Cardinale. Neri Maria Corsini protagonista della Roma del Settecento”, a cura di Alessandro Cosma, dedicata a una delle figure principali della vita culturale romana settecentesca, a poco più di 250 anni dalla sua morte.
La mostra presenta in ognuna delle sale della Galleria un aspetto della vita e dell’azione del cardinale attraverso “oggetti significanti”, capaci di evocare e testimoniarne i diversi aspetti: le Stanze del Cardinale, ovvero il racconto rinnovato dei suoi appartamenti privati; Il Marchese Neri Maria Corsini; Poesia e svago nel giardino; La biblioteca e le raccolte di stampe e disegni; “Trattandosi di illustrar la patria”: la conservazione del patrimonio; La Roma di Clemente XII; Arte, doni e diplomazia; l’Anticamera delle Canonizzazioni; Palazzo Corsini. Una reggia europea.
Sono esposte oltre 60 opere tra dipinti, sculture, disegni, incisioni, volumi, lettere e documenti d’archivio provenienti dalla sua collezione, doni diplomatici fatti e ricevuti dal cardinale e i progetti originali di Ferdinando Fuga per la realizzazione del Palazzo alla Lungara, gli inventari settecenteschi originali su cui si basa l’allestimento della Galleria.
La mostra costituisce anche l’occasione per offrire al pubblico un allestimento “rinnovato” delle sale di Neri Maria, che rispetti più fedelmente le originali scelte di gusto fatte dal cardinale, recuperando ed esponendo 19 opere da decenni non visibili al pubblico perché destinate all’arredo di sedi diplomatiche o istituzionali come l’Accademia Nazionale dei Lincei, il C.N.E.L., la Corte dei Conti, la Galleria Borghese, l’I.N.P.S., il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale, il Museo VIVE I Vittoriano e Palazzo Venezia, la Prefettura di Roma, la Presidenza della Repubblica, il Senato della Repubblica.
Questo nuovo allestimento, con oltre 70 dipinti ricollocati, permette di ricostruire con maggiore precisione gli ambienti principali dell’appartamento del cardinale, come la cosiddetta Galleria Nobile, la Camera del Camino o l’Alcova, e di riproporre per la prima volta l’Anticamera delle Canonizzazioni, ovvero la sala dedicata da Neri Maria Corsini alle opere celebrative della canonizzazione del 1737 di cui fu protagonista.
Altri prestiti importanti sono quelli ricevuti dall’Accademia Nazionale dei Lincei, dall’Archivio della famiglia Corsini di San Casciano in Val di Pesa, dall’Istituto Centrale per la Grafica e dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.
Nel contesto della mostra è prevista la pubblicazione di un volume dedicato a Neri Maria Corsini curato da Alessandro Cosma e da Ebe Antetomaso che uscirà nel corso del 2023.
Come lo stesso Alessandro Cosma dichiara: “Quello che vedete esposto rappresenta quasi due anni di questo progetto, da un lato ci sono degli oggetti significativi che rappresentano la vita di Neri Maria Corsini e della sua azione politica e culturale, dall’altro ci sono dei recuperi di opere e “risistemazione” che è un lavoro meno visibile, ma che rende questo posto veramente “Le stanze del Cardinale”, così come noi le conosciamo dai documenti che lo stesso ha lasciato. Per parlare di numeriche, la movimentazione ha interessato il controllo la sistemazione di oltre 80 opere della collezione. Un lavoro monumentale.
Ho voluto ricostruire quello che accadeva in questo luogo nel 1800, poi tre anni fa mi sono spostato verso il ‘700 su Neri Maria e ho immaginato di far tornare alcune opere che erano state spostate da qui durante l’occupazione dei francesi, come un autoritratto di Rembrandt che è tornato da Amsterdam per sei mesi, poi purtroppo è iniziata la pandemia.
Ho tentato di portare questo luogo sempre più vicino a Neri Maria Corsini per poter raccontare di questo personaggio. Questo vuole essere l’inizio di un nuovo percorso della Galleria. Ci sono tante cose da fare, soprattutto con tutte le opere che sono rientrare, ci sono tanti filoni importanti di ricerca da poter seguire. Questo è anche il ruolo dei Musei pubblici. Un progetto che non è né scontato né usuale, visto che riportiamo delle opere dopo 100 anni nella loro posizione originaria, una delle cose più difficili anche da raccontare.
Un lavoro di diplomazia, così come era quello svolto da Neri Maria Corsini.
Un’altra delle cose che sono emerse da questa ricostruzione è il rapporto con gli svedesi, per la conversione e si pensa che ci siano degli oggetti che lo testimoniano… Potrebbe essere un nuovo step Gli Svedesi di Palazzo Corsini."
Una mostra assolutamente da non perdere per la location spettacolare e per le opere uniche in essa contenute.
Stefania Vaghi
© Riproduzione riservata