L’attesissima partita del Meazza vede affrontarsi l’Inter di Antonio Conte prima in classifica e la sua più immediata inseguitrice ovvero la Juventus in una gara ricca di significati soprattutto per l’ex tecnico bianconero alla prima della ex contro la squadra torinese.
LE FORMAZIONI UFFICIALI:
INTER (3-5-2): Handanovic; Godin, De Vrij, Skriniar; D'Ambrosio, Barella, Brozovic, Sensi, Asamoah; L.Martinez, Lukaku. Allenatore: Conte
JUVENTUS (4-3-3): Szczesny; Cuadrado, Bonucci, De Ligt, Alex Sandro; Khedira, Pjanic, Matuidi; Bernardeschi, Dybala, Ronaldo. Allenatore: Sarri
ARBITRO: Rocchi di Firenze.
LA CRONACA
Avvio di partita che non tradisce le aspettative ed a livello di ritmo regala subito grandi emozioni con entrambe le squadre che cercano subito di giocare a ritmi alti. Al quarto minuto Miralem Pjanic trova un lancio in profondità per Dybala che riesce a controllare il pallone magistralmente puntando Skriniar che occupa lo spazio davanti a lui per tentare di impedire il tiro ma nulla può sulla conclusione potente e precisa su cui anche Handanovic non può intervenire. Dunque la partita si sblocca subito in favore dei bianconeri ma la reazione dell’Inter è davvero veemente e la squadra di Conte riprende a sviluppare trame di gioco piuttosto rapide che colgono spesso mal posizionata la retroguardia bianconera. Ma un’Inter sbilanciata significa anche spazio per le ripartenze della Juventus che in contropiede sfrutta soprattutto la grande serata che sembrano vivere in queste prime fasi della gara Ronaldo e Dybala. All’ottavo minuto il portoghese viene lanciato a tu per tu con la retroguardia nerazzurra ma in questa occasione Godín è davvero bravo nel tenere testa all’avversario. Un minuto più tardi è ancora Ronaldo a liberarsi al tiro e calciare dal limite dell’area di rigore colpendo la traversa con una conclusione potentissima che ormai aveva superato imparabilmente Handanovic ma sbatte sulla traversa. In questa prima parte di partita non mancano di certo le emozioni ed al 10º minuto sono i nerazzurri a ribaltare il fronte offensivo con rapidità e Lukaku può presentarsi al tiro ma la difesa bianconera è brava a chiudere lo specchio della porta all’attaccante belga. Sono soprattutto Sensi e Barella a dettare i ritmi nelle manovre offensive dei nerazzurri partendo dal centrocampo. All’15º un cross dall’esterno di D’Ambrosio può mandare al tiro Barella ma la conclusione dell’ex giocatore del Cagliari dalla distanza non è per niente precisa. La squadra di casa continua però a spingere e due minuti più tardi trova il calcio di rigore che viene assegnato per un fallo di mano da parte di De LIgt nel tentativo di anticipare Lautaro e conquistare un pallone vagante messo in area dallo stesso Barella tocca la sfera con il braccio. Viene dunque assegnato il calcio di rigore per i nerazzurri e le immagini confermano la bontà della scelta dell’arbitro Rocchi. Sul dischetto si presenta Lautaro Martínez che angola molto la conclusione rendendola imparabile per Szczesny che pure aveva indovinato l’angolo giusto. Dunque il risultato torna in parità e dopo una fase iniziale disputata a ritmi piuttosto frenetici col passare dei minuti inevitabilmente si abbassano i ritmi di gioco. La Juventus torna comunque subito a rendersi pericoloso conquistando un calcio di punizione all’altezza dei 25 metri. Ronaldo calcia verso la porta con una conclusione potente che Lukaku intercetta rimanendo a terra rialzandosi dopo qualche istante. Per alcuni minuti non si segnalano altre occasioni fino al 28º quando un errore difensivo della Juventus su un tentativo di combinazione tra gli attaccanti dell’Inter porta al tiro Lautaro Martínez che batte nel duello individuale Bonucci e calcia con potenza verso la porta; la conclusione è potente ma non precisa e sfila di poco sul fondo. Al 30º da segnalare l’infortunio di Sensi che dopo qualche minuto sarà costretto ad abbandonare il terreno di gioco ed al suo posto entrerà Vecino. All’ingresso del centrocampista uruguaiano l’Inter fatica di più a mantenere il controllo della sfera a centrocampo e la Juventus conquista progressivamente campo in zona offensiva. Al 41º è invece uno scambio stretto Dybala- Ronaldo a propiziare il gol del raddoppio realizzato dal portoghese che viene servito da un filtrante nella compagnia argentino e si libera al tiro battendo Handanovic. Dopo un consulto Var però la rete viene annullata perché nell’incrocio di posizione fra Dybala e la retroguardia nerazzurra l’argentino risulta in posizione irregolare anche se di poco. Il risultato rimane dunque invariato e si va così al riposo. Si tratta sicuramente di una bella partita che non ha tradito le attese della vigilia. LaJuventus avrebbe probabilmente meritato di trovare anche un secondo gol ma l’Inter ha saputo tenere il campo con ordine evidenziando un Lautaro Martínez in serata di grazia.
Nel secondo tempo le squadre rientrano con gli stessi uomini che avevano terminato il primo tempo. Si comincia con la Juventus che prova ad esprimere una supremazia territoriale nelle prime fasi di gioco e l’Inter sembra soffrire in particolar modo l’assenza forzata di Sensi, in quanto nessuno dei centrocampisti sembra in grado di garantire la necessaria qualità alla manovra offensiva dei nerazzurri. Sono dunque i bianconeri a farsi largamente preferire in questa fase. Ronaldo va al tiro dopo uno scambio in posizione centrale tra Matuidi ed Alex Sandro ma la conclusione non spaventa Handanovic. Il possesso palla però è quasi ed esclusivamente appannaggio dei bianconeri che col passare dei minuti assume sempre più il controllo delle operazioni. Nell’Inter arriva anche il secondo cambio ed esce Godín per far posto a Bastoni, mentre nella Juve qualche minuto più tardi entrano Higuain e Bentancur con Bernardeschi e Khedira che lasciano il terreno di gioco. In un secondo tempo dove comunque le occasioni sono più rare Lautaro Martínez si conferma il più pericoloso tra i nerazzurri, ed al 65º un’azione personale di nello stesso attaccante manda nel panico la difesa bianconera che però riesce a chiudere in extremis prima del tiro. Al 67ª un bel colpo di tacco di Lautaro libera in area Lukaku che viene contrastato da Bonucci in un intervento molto sospetto; l’attaccante belga si rialza immediatamente continua a giocare, perdendo però quasi immediatamente la palla e l’occasione sfuma dunque. Terza occasione consecutiva due minuti più tardi con un tiro dalla distanza di Vecino che trova che viene deviato dalla retroguardia bianconera e la traiettoria si spegne sul palo. Sono dunque quelli appena trascorsi i migliori minuti dell’Inter che poi progressivamente sparisce dal campo e soprattutto dopo la sostituzione effettuata alla 75º con il migliore in campo Lautaro Martínez che lascia il terreno di gioco per far posto a Politano perde ogni pericolosità offensiva. Proprio pochi minuti più tardi rispetto questo cambio incomprensibile operato da Conte la Juve trova il gol del vantaggio con Higuain che finalizza un’azione proposta da Bentancur con una conclusione estremamente rapida che non permette ad Handanovic di poter intervenire. La Juventus torna dunque meritatamente in vantaggio all’80º I minuti finali sono sostanzialmente un arrembaggio nerazzurro ma troppo disordinato per portare a risultati positivi.
Si chiude dunque con la prima sconfitta in campionato per i nerazzurri una partita che sicuramente non è andata come la squadra di Conte poteva immaginarsi e rischia di ridimensionare in maniera pesante gli obiettivi stagionali dei nerazzurri. Da segnalare anche una prestazione decisamente sottotono del tecnico leccese che evidentemente ha sofferto oltremisura la prima sfida da ex contro quella che fu la sua squadra. Ora arriva la sosta che per i nerazzurri sarà certamente un periodo di passione dove lo stesso Conte dovrà essere molto bravo a non disperdere quanto di buono costruito in questi primi mesi campionato, a fronte di una sconfitta certamente pesante ma che i tanti pareggi di questo turno di campionato possono anche rendere sopportabile ai fini della classifica, purché questo sia soltanto un passo falso isolato e non l’inizio del solito declino invernale interista che ha caratterizzato le stagioni passate.
Federico Ceste
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