Ultimo impegno del 2019 per Inter e Genoa che si affrontano nel più classico dei testacoda in classifica con l’obiettivo comune di ottenere tre punti per i rispettivi traguardi. Ritornare in vetta appaiati alla Juventus per i nerazzurri ed ottenere ossigeno salvezza alla vigilia della sosta natalizia per la squadra rossoblù guidata dall’ex eroe del triplete nerazzurro Thiago Motta.
FORMAZIONI UFFICIALI:
INTER (3-5-2): 1 Handanovic; 37 Skriniar, 6 de Vrij, 95 Bastoni; 87 Candreva, 8 Vecino, 20 Borja Valero, 5 Gagliardini, 34 Biraghi; 30 Esposito, 9 Lukaku. A disposizione: 27 Padelli, 46 Berni, 2 Godin, 12 Sensi, 13 Ranocchia, 16 Politano, 19 Lazaro, 21 Dimarco, 32 Agoumé, 33 D'Ambrosio. Allenatore: Antonio Conte.
GENOA (3-5-2): 97 Radu; 14 Biraschi, 17 Romero, 4 Criscito; 18 Ghiglione, 15 Jagiello, 21 Radovanovic, 29 Cassata, 28 Agudelo; 9 Sanabria, 99 Pinamonti. A disposizione: 22 Marchetti, 93 Jandrei, 5 Goldaniga, 13 El Yamiq, 20 Schöne, 27 Sturaro, 30 Favilli, 32 Ankersen, 33 Pajac, 56 Cleonise, 65 Rovella. Allenatore: Thiago Motta.
Arbitro: Pairetto. Assistenti: Colarossi e Gori. Quarto Uomo: Abbattista. Var e Assistente VAR: Di Bello, De Meo.
LA CRONACA:
Avvio di partita su ritmi non esasperati quello che sembrano proporre le squadre sul terreno di gioco nei primi minuti della contesa. Sono però i nerazzurri ad evidenziare da subito la volontà di controllare il gioco attraverso una supremazia territoriale che fin dai primi istanti di gara appare evidente. La prima azione pericolosa dei padroni di casa arriva al sesto minuto quando Biraghi serve Borja Valero ma il giocatore spagnolo sbaglia il controllo e dunque l’azione sfuma. Poco più di un minuto più tardi è Esposito a tentare un controllo pregevole in area ma il tentativo di conclusione che ne segue è troppo debole e non impensierisce Radu. È poi una combinazione tra Biraghi e Lukaku a mettere in apprensione la retroguardia genoana ma il belga non riesce a colpire pericolosamente. Poco prima del quarto d’ora di gioco sugli sviluppi di un calcio piazzato battuto da Biraghi, Gagliardini colpisce la palla di testa e la devia verso la porta ma trova una grande risposta da parte del portiere del Genoa che sventa questo pericolo. Quasi mai il Genoa riesce ad uscire dalla propria metà campo e rendersi pericoloso in zona offensiva; in una delle rare iniziative della formazione rossoblù Handanovic si fa trovare pronto ed intercetta il tentativo di passaggio avvenuto tra Biraschi e Ghiglione prima che quest’ultimo possa presentarsi in zona tiro. Al 22º un cambio di gioco che vede coinvolti Candreva e Biraghi porta al traversone di quest’ultimo che premia l’inserimento di Gagliardini il quale a colpo sicuro trova un altro grande intervento del portiere romeno cresciuto nelle giovanili nerazzurre che oggi difende la porta del Genoa. Anche in questa fase però è sempre evidente la supremazia territoriale dell’Inter che controlla agevolmente lo scorrere della partita senza mai soffrire particolarmente. Partita che si sblocca al 31º minuto di gioco quando sugli sviluppi di un’azione sulla fascia di competenza di Candreva l’ex giocatore della Lazio effettua un cross piuttosto preciso al centro dell’area dove Lukaku si fa trovare pronto alla deviazione di testa e dunque l’Inter passa in vantaggio. Momento evidente di sbandamento per la retroguardia del Genoa che sull’azione immediatamente successiva commette un errore gravissimo perdendo palla al limite dell’area di rigore consentendo una combinazione sviluppata in velocità tra Gagliardini e Lukaku che porta al tiro l’ex centrocampista dell’Atalanta; non è sembrato irreprensibile nella circostanza il portiere del Genoa ma va anche evidenziato come ci sia stato sul tentativo di tiro di Gagliardini una deviazione da parte del difensore rossoblù Romero che ha impedito al portiere di vedere partire il pallone impedendone di fatto l’intervento. Passano dunque poco più di 60 secondi tra il primo e il secondo gol dell’Inter che sostanzialmente in un lasso di tempo così breve indirizza definitivamente la partita. Anche nei minuti successivi infatti il Genoa sembra incapace di organizzare una reazione significativa tale da produrre azioni pericolose per la retroguardia dell’Inter che si limita a controllare senza particolari patemi i ritmi di gioco. Al 37º grande occasione per l’Inter ancora sugli sviluppi di un’iniziativa personale di Candreva che però sbaglia scelta al momento di concludere decidendo di andare al tiro in prima persona da posizione proibitiva quando aveva la possibilità di servire un paio di compagni meglio posizionati di lui. L’azione è vanificata perché il tentativo di tiro del laterale nerazzurro si infrange su Lukaku che è in posizione irregolare. Un paio di minuti più tardi sono sempre questi due calciatori a costruire un altro pericolo per la retroguardia genoana con Candreva che lancia in profondità Lukaku ma il belga si trova a tu per tu con il portiere romeno che è bravo a chiudergli lo specchio della porta. È sostanzialmente questa l’ultima occasione degna di nota della prima frazione di gioco che si chiude col l’Inter che ha ampiamente meritato il doppio vantaggio fin qui maturato ed un Genoa che mai ha dato l’impressione di potersi rendere effettivamente pericoloso.
Il primo spunto del secondo tempo è da parte dell’Inter che approfitta di un clamoroso errore il disimpegno da parte di Romero e presenta in zona tiro Lukaku ma il belga non riesce a trafiggere Radu. Nei minuti successivi il Genoa prova una timida reazione che trova concretizzazione però solo in una punizione calciata da Criscito e in un tentativo di conclusione di Pinamonti ben controllato da De Vrij. Per vedere un’altra azione pericolosa dell’Inter bisogna attendere il 57º minuto quando un lancio lungo in area di rigore di Vecino tenta di servire Lukaku ma il tentativo di giocata da parte del centrocampista uruguaiano viene intercettato da Biraschi. Tentativo di risposta offensiva del Genoa che arriva all’ora di gioco quando un lancio in profondità di Radovanovic permette all’attaccante spagnolo del grifone Sanabria di presentarsi al tiro in zona pericolosa ma Handanovic si fa trovare pronto con una parata efficace. Due minuti più tardi da segnalare il cambio che effettua Thiago Motta che manda in campo il giovane Rovella al posto di un disastroso Jagiello. Il giovanissimo classe 2002 si renderà protagonista di alcune giocate davvero pregevoli fin dai primi minuti successivi al suo ingresso sul terreno di gioco. Al 64º l’arbitro Pairetto concede un calcio di rigore ai nerazzurri generato da un intervento difensivo piuttosto maldestro di Agudelo che interviene in modo evidente ai danni di Gagliardini. Da segnalare in questo caso il grande gesto di Lukaku che, dopo aver preso il pallone per presentarsi sul dischetto, lo cede ad Esposito invitandolo a calciare la massima punizione; il giovane talento del settore giovanile nerazzurro non si fa pregare e calcia a fil di palo il pallone che batte imparabilmente il portiere del Genoa che pur aveva indovinato il lato dove tuffarsi. Esplode dunque la gioia dello stadio e di Esposito che realizza il suo primo gol in Serie A battendo il record di precocità che apparteneva a Beppe Bergomi. Con questo risultato sembra essere ormai in cassaforte la partita per i nerazzurri che però continuano a spingere, approfittando anche di un Genoa che pare sempre più in confusione. La squadra ospite riesce comunque a rendersi piuttosto pericolosa al 66º minuto quando un tiro di Sanabria costringe Handanovic ad una grande parata anche perché il tiro era stato deviato dalla distanza piuttosto ravvicinata rendendo particolarmente insidiosa la traiettoria. È però questo sostanzialmente l’unico pericolo reale per la retroguardia dei nerazzurri che poi riprendono a controllare la partita. Il momento di alcuni cambi sia da una parte che dall’altra e tra i nerazzurri va segnalato il ritorno in campo di Stefano Sensi dopo un lungo periodo di stop legato ad un infortunio. Al 71º i nerazzurri trovano il quarto gol frutto di una splendida azione in ripartenza avviata da De Vrij, che cerca Candreva il quale serve poi di prima intenzione Lukaku, che dopo aver superato la resistenza fisica di un paio di avversari scaglia una conclusione potente ed imprendibile verso la porta che non lascia assolutamente scampo al portiere del Genoa, incolpevole nell’occasione. Il punteggio assume dunque proporzioni sempre più rotonde e trasforma l’ultima fase della gara in un’appendice quasi inutile che entrambe le squadre decidono di giocare a ritmi ridotti e ad eccezione di un paio di accelerazioni terminate comunque senza tiri pericolosi sempre da parte di giocatori dell’Inter, non si segnalano altre occasioni da gol particolarmente importanti.
Si chiude dunque con una prestazione autorevole da parte dei nerazzurri l’anno solare che vede la squadra di Conte tornare a condividere la vetta della classifica in coabitazione con la Juventus. Per il Genoa arriva invece l’ennesimo passo falso di una stagione cominciata piuttosto male e che con ogni probabilità costerà la panchina a Thiago Motta. Per la successione del tecnico si fa il nome dell’ex allenatore del Cagliari Diego Lopez per un cambio che appare ormai scontato e potrebbe essere ufficializzato già nelle prossime ore.
Federico Ceste
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