Festival Di Sanremo 2020 - La Finale

Festival Di Sanremo 2020 - La Finale

Cala il sipario sulla 70^ edizione del Festival di Sanremo, il festival dell’amicizia, dell’inclusione, della buona musica e di lezioni di vita

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“Ce l’abbiamo fatta” queste parole e l’abbraccio tra Amadeus e Fiorello, la sintesi perfetta sintesi di questo Festival di Sanremo 2020.

Si conclude nel migliore dei modi con una media di 11,400,000 telespettatori ed uno share del 60% la 70^ edizione del Festival. È stato il Festival dell’amicizia, dell’inclusione, della buona musica e di lezioni di vita. La semplicità di Amadeus, la sua umiltà nel volere dei punti fermi per le cinque serate per sentirsi più sicuro. La RAI più che soddisfatta del risultato, ha realizzato seppur trasversalmente, il desiderio di avere Fiorello alla conduzione sanremese. Fiore che si è preso i giusti meriti senza per questo esporsi troppo. Insomma ognuno dei tre ha realizzato ciò che voleva.

Fiore è uno showman, non un presentatore e bisogna saper distinguere le due professioni. A tratti stancante, a tratti divertente anche ieri ha dato il suo apporto al festival spaziando da un monologo in cui ha sottolineato come da cinque giorni in Italia non si parli altro che del festival, come se tutto il resto non esistesse più, politici compresi; ed ancora gli immancabili omaggi a chi è parte della storia della musica italiana come Gianni Morandi, dedicando Un mondo d’amore in duo con il suo amico Ama ed ancora l’omaggio a Fred Bongusto con Amore fermati.

Per l’ultima sera, tante le presenze femminili, in primis Mara Venier per il lancio della sua Domenica In ed il ritorno di Diletta Leotta, Francesca Sofia Novello e Sabrina Salerno. Non voglio spendere troppe parole su loro ma invitarvi a riguardarvi l’esibizione di Sabrina Salerno, con la celebre hit Boys Boys Boys, e la performance della Leotta, Ciuri Ciuri, in stile Eminem. A voi le conclusioni.

Tanti gli ospiti musicali, Biagio Antonacci che ci ha proposto Ti saprò aspettare più un medley dei suoi successi, Antonio Grigolo e Gente de Zona. Decisamente poco entusiasmanti gli ultimi due, soprattutto perché insieme al cast del film La mia banda suona il pop,sono stati collocati in un momento di estrema confusione in termini di scaletta. A loro il compito di riempire i lunghi minuti in attesa di proclamare il vincitore, vincitore già spoilerato da SkyTG24 mezz’ora prima dell’annuncio di Amadeus. Ed è successo pertanto che anche un momento delicato come l’esibizione di Ivan Cottini, ballerino affetto da SLA, non abbia avuto la giusta attenzione.

Colui che invece è stato un catalizzatore per le cinque serate ed ancora ieri sera ci ha regalato un medley meraviglioso delle sue canzoni, è stato Tiziano Ferro. Al di là delle esecuzioni non sempre perfette, di lui resteranno i sorrisi e le forti emozioni. Emozioni che ieri sera sono state particolarmente intense nel monologo alla vigilia dei suoi 40 anni: “Tra due settimane compio 40 anni. A 40 anni, per la prima volta ho sognato Dio. Aveva il viso di un adolescente e mi diceva che ho strappato a morsi la vita che volevo. A 40 anni, ho scoperto che non voglio essere una persona alterata dal male. Dove l’arroganza urla, il silenzio elegantemente afferma. A 40 anni ho imparato che non bisogna negarsi all’amore del padre e della madre, mai, né per orgoglio né per timore. L’amore è un lavoro lento e faticoso, fatto di mediazione e di pazienza. Basta ascoltare. A 40 anni so che nessuno può vedere quanto è bello l’amore se non condividi col mondo il tuo sorriso da innamorato”.

Non potrebbero esserci parole migliori per chiudere questo racconto sanremese e lasciarvi le ultime impressioni sui 23 brani che ci hanno accompagnato queste sere.

In ordine di apparizione:

Michele Zarrillo – Nell’estasi e nel fango: il suo non è un brano che avrebbe potuto ambire alla parte alta della classifica.

Elodie –Andromeda: lei ha una voce versatile ma lo spettro di Mahmood non lascia emergere la sua di personalità.

Enrico Nigiotti – Baciami adesso: dopo tanti ascolti mi lascia piuttosto indifferente.

Irene Grandi – Finalmente io: lei si diverte, io un po’ meno.

Alberto Urso – Il sole ad est: questa sera era un mix tra emozione e noia.

Diodato – Fai rumore: ha presentato con estrema eleganza un brano in stile sanremese. È tra i candidati al podio.

Marco Masini – Il confronto: la tensione è scemata, Masini ha fatto la sua miglior performance.

Piero Pelù – Gigante: il rock di Pelù travolge la platea. Comunque vada è il suo festival lo ha vinto.

Levante – Tikibombom: ammicca Levante, brano carino ma nulla di più.

Pinguini Tattici Nucleari – Ringo Starr: estremamente radiofonici, molto Lo Stato Sociale ma funzionano alla grande.

Achille Lauro – Me ne frego: ha dato una grande lezione a tutti. Il direttore creativo di Gucci dietro le performance di Achille Lauro: "Persona libera che vola alto".

Junior Cally – No grazie: insieme ad Achille Lauro, è sicuramente il vincitore morale.

Raphael Gualazzi – Carioca: coinvolgente Carioca...bravo Raphael.

Tosca – Ho amato tutto: voce ed un brano estremamente sanremese.

Francesco Gabbani – Viceversa: è bravo, il brano estremamente canticchiabile ed è amato da tutti.

Rita Pavone – Niente (Resilienza 74): è rock, si diverte e diverte.

Le Vibrazioni – Dov’è: parte con dolcezza per lanciare un ritornello che resta. Bravi.

Anastasio – Rosso di rabbia: indiscutibilmente bravo, l’Ariston è un bel trampolino.

Riki – Lo sappiamo entrambi: continua a non convincermi.

Giordana Angi – Come mia madre: canta ogni sera peggio dando ancor più pesantezza ad un testo già non semplice.

Paolo Jannacci – Voglio parlarti adesso: a Paolo manca una sua personalità.

Elettra Lamborghini – Musica (e il resto scompare): per lei Sanremo è un gioco, lei si è divertita, noi meno.

Rancore – Eden: grande perfomer, artista di qualità.



Classifica finale del 70° Festival di Sanremo (34% Televoto, 33% Sala Stampa, 33% Giuria Demoscopica)

1 Diodato

2 Francesco Gabbani

3 Pinguini Tattici Nucleari

4 Le Vibrazioni

5 Piero Pelù

6 Tosca

7 Elodie

8 Achille Lauro

9 Irene Grandi

10 Rancore

11 Raphael Gualazzi

12 Levante

13 Anastasio

14 Alberto Urso

15 Marco Masini

16 Paolo Jannacci

17 Rita Pavone

18 Michele Zarrillo

19 Enrico Nigiotti

20 Giordana Angi

21 Elettra Lamborghini

22 Junior Cally

23 Riki

Premio della Critica Mia Martini (assegnato dalla Sala Stampa Roof dell’Ariston): Diodato

Premio della sala stampa “Lucio Dalla” (assegnato dalla Sala Stampa Radio-Tv-Web del Palafiori): Diodato

Premio “SERGIO BARDOTTI” per il miglior testo (assegnato dalla Commissione Musicale): Rancore

Premio “GIANCARLO BIGAZZI” per la miglior composizione musicale: Tosca

Premio TIMmusic (assegnato alla canzone più ascoltata sulla APP musicale TIMmusic): Francesco Gabbani



Sara Grillo





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