INTER (3-5-2): 27 Padelli; 2 Godin, 6 de Vrij, 37 Skriniar; 87 Candreva, 8 Vecino, 77 Brozovic, 23 Barella, 15 Young; 9 Lukaku, 7 Sanchez. A disposizione: 1 Handanovic, 35 Stankovic, 11 Moses, 12 Sensi, 13 Ranocchia, 18 Asamoah, 20 Borja Valero, 24 Eriksen, 30 Esposito, 32 Agoumé, 33 D’Ambrosio, 34 Biraghi. Allenatore: Antonio Conte.
MILAN (4-4-1-1): 99 G. Donnarumma; 12 Conti, 24 Kjaer, 13 Romagnoli, 19 Hernandez; 7 Castillejo, 79 Kessie, 4 Bennacer, 18 Rebic; 10 Calhanoglu; 21 Ibrahimovic. A disposizione: 1 Begovic, 90 A. Donnarumma, 2 Calabria, 5 Bonaventura, 17 Leao, 20 Biglia, 22 Musacchio, 39 Paquetà, 46 Gabbia, 56 Saelemaekers, 93 Laxalt, 94 Brescianini. Allenatore: Stefano Pioli.
Arbitro: Maresca. Assistenti: Peretti, Paganessi. Quarto Uomo: La Penna. VAR e Assistente VAR: Mazzoleni, Schenone.
LA CRONACA:
Avvio di partita dove sono i rossoneri a farsi preferire e cercare con maggior determinazione di creare azioni pericolose in zona offensiva con Kessiè e Ibrahimovic a provare buone conclusioni che però non inquadrano lo specchio della porta. Al nono grande iniziativa del Milan che sfruttando un errore in fase di impostazione di Brozovic recupera palla con Calhanoglu; il turco si rende protagonista di una percussione centrale che si conclude con un tiro che termina sul palo. Un paio di minuti più tardi l’Inter prova a rendersi pericolosa sugli sviluppi di un calcio d’angolo ma la difesa riesce a sventare il pericolo. Lo stesso schema che si ripete anche al 19º quando è Godín a tentare il colpo di testa che sfiora il palo sugli sviluppi di un’azione nata sempre da calcio d’angolo. Al 24º Lukaku prova una ripartenza che vede il belga arrivare sul fondo e mettere in mezzo un pallone potenzialmente interessante per Vecino che però centra in pieno Donnarumma. Poi torna a farsi vivo in zona offensiva più concretamente il Milan che esprime un certo dominio territoriale in questa fase della gara; al 27º solo un buon intervento difensivo di Skriniar riesce ad anticipare una conclusione a botta sicura da parte di Ibrahimovic. Per alcuni minuti succede abbastanza poco ma la partita si ravviva nel finale quando il Milan aumenta la pressione offensiva; al 40º i rossoneri passano in vantaggio approfittando di un’uscita scellerata da parte di Padelli che non riesce ad intercettare un pallone vagante che arriva dunque nella disponibilità di Ibrahimovic; lo svedese a sua volta lo accomoda per la conclusione vincente di Rebic. Rossoneri dunque meritatamente in vantaggio ma il momento di sbandamento dei nerazzurri continua e in pieno recupero un’altra papera colossale da parte di un impresentabile Padelli regala letteralmente il raddoppio al Milan con Ibrahimovic che butta dentro un pallone vagante in area con un colpo di testa su cui non è esente da responsabilità l’ex portiere del Torino. Si chiude dunque un primo tempo in cui i nerazzurri sono stati a tratti imbarazzanti ed in cui il Milan ha ampiamente meritato di stare avanti nel punteggio.
L’inizio di seconda frazione non sembra variare più di tanto il copione della partita e nei primi minuti i rossoneri confermano la supremazia territoriale mostrata ampiamente della prima frazione di gioco. Al 50º l’Inter trova il gol che la rimette in partita: sugli sviluppi di un cross di Candreva liberato dalla retroguardia rossonera Brozovic colpisce al volo dal limite dell’area di rigore ed insacca con precisione un pallone che diventa imprendibile per Donnarumma. Aver trovato questo gol sblocca completamente i nerazzurri e manda contestualmente in grande affanno il Milan che perde progressivamente le proprie certezze. Passano meno di 120 secondi dal primo gol dell’Inter che i nerazzurri trovano nuovamente la via della rete sugli sviluppi di un’azione ispirata da Sanchez che scatta sul filo del fuorigioco, arriva sul fondo e poi mette un pallone arretrato per Vecino che si fa trovare puntuale e mette la palla in rete. Dunque in pochi minuti viene completamente ribaltato lo scenario psicologico della partita rispetto a quanto si era visto fino a pochi istanti prima. Il pubblico diventa un fattore determinante della partita, portando i nerazzurri a continuare ad attaccare con grande decisione mentre il Milan esce progressivamente dalla partita. Al 68º i rossoneri conquistano una punizione all’altezza dei 35 metri; Ibrahimovic prova a calciare in porta ma la traiettoria termina fuori dallo specchio. Inizia poi la girandola di cambi sia da una parte che dall’altra. Al 70º l’Inter completa la clamorosa rimonta sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Candreva su cui De Vrij è bravissimo a colpire il pallone di testa inarcandosi per anticipare i difensori rossoneri girando la sfera alle spalle di Donnarumma. Dopo questo gol l’Inter passa in completo controllo della gara e può sfruttare le ripartenze per rendersi più volte insidiosa anche se poche iniziative si concludono con tiri pericolosi per la porta di Donnarumma. All’81º minuto un calcio piazzato all’altezza dei 30 metri dà prova delle capacità balistiche di Eriksen, il danese infatti colpisce l’incrocio dei pali con una prodezza davvero notevole. Nei minuti finali il Milan prova un ultimo sforzo per riequilibrare il risultato. Le iniziative più pericolose arrivano come sempre dalla fascia di competenza di Theo Hernandez che al 90º minuto crossa un pallone in mezzo; sulla traiettoria si avventano sia Ibrahimovic che Skriniar con lo svedese che aveva per primo e devia la palla sul palo. In caso di gol comunque probabilmente l’azione sarebbe stata da neutralizzare in quanto l’attaccante svedese sembra commettere fallo sul difensore nerazzurro. Con il Milan completamente sbilanciato si aprono spazi in contropiede per i nerazzurri che proprio all’ultimo istante trovano anche il quarto gol sugli sviluppi di un’azione spinta da Barella che arriva sul fondo e crossa per Lukaku; l’attaccante belga fa valere il suo strapotere fisico e anticipa l’eventuale intervento di Romagnoli mettendo ancora una volta la palla alle spalle di un incolpevole Donnarumma.
Si chiude dunque la partita con la clamorosa rimonta dei nerazzurri che mettendo a dura prova le coronarie dei propri tifosi confezionano un’impresa che sembrava impossibile alla fine di un primo tempo giocato in modo imbarazzante e che diventa invece realtà nella seconda frazione dove la squadra di Conte ha dimostrato grande carattere.
Federico Ceste
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