Le considerazioni del giorno dopo rivolte alla partita più attesa della giornata vista dalla prospettiva nerazzurra sono quelle che si fanno di fronte a qualcosa di ampiamente previsto, prevedibile e per certi versi scontato. La gara è stata complessivamente molto equilibrata e soltanto nei primi minuti di gioco le squadre hanno giocato su ritmi elevati con cambi di fronte continui. All’ottavo poi arriva la miglior occasione per la Lazio che dopo un’azione personale in zona centrale di Milinkovic Savic porta il giocatore serbo a poter colpire verso la porta scagliando un tiro potentissimo che colpisce in pieno l’incrocio dei pali. Dopo una fase iniziale piuttosto frizzante la gara si trasforma in una partita a scacchi dove entrambe le squadre sono attentissime agli equilibri tattici ed impegnatissime a soffocare le fonti di gioco avversarie più che preoccupate di proporre azioni pericolose in zona offensiva. Ad eccezione di un tentativo di ripartenza che porta Lukaku al tiro da posizione comunque defilata al 18º minuto non si registrano grandi opportunità né da una parte né dall’altra. I ritmi della partita si alzano nuovamente nel finale della prima frazione dove l’Inter trova lo spunto giusto per passare in vantaggio sugli sviluppi di un cambio di gioco Young-Candreva, l’ex laziale va al tiro che Strakosha respinge centralmente, a quel punto la sfera diventa giocabile per Young che trova il gol del vantaggio proprio nell’ultimo minuto della prima frazione di gioco. Si va dunque al riposo con l’Inter in vantaggio.
Seconda frazione che comincia subito male per l’Inter che concede campo alla Lazio e dopo tre minuti della ripresa in un’azione piuttosto convulsa in area concede un calcio di rigore per una leggera spinta di De Vrij su Immobile. L’azione rende abbastanza bene l’idea dell’affanno creato dalla presenza di Padelli in porta che rende totalmente insicuro il reparto costringendo i difensori ad interventi non sempre lucidi per sopperire alle mancanze evidenti del portiere. Sul dischetto si presenta Immobile che non ha nessun problema a spiazzare Padelli. La reazione nervosa dell’Inter non è ottimale e la Lazio ricava dal gol appena realizzato quella spinta emotiva per continuare ad attaccare con determinazione. Al 69º la squadra biancoceleste completa la rimonta quando sugli sviluppi di un calcio d’angolo Milinkovic Savic calcia verso la porta da posizione centrale trovando il gol del vantaggio. Anche in questo caso Padelli è tutt’altro che irreprensibile ed esente da responsabilità in quanto il pallone sembra facilmente contrastabile ma non viene intercettato. L’Inter prova una tardiva reazione per riequilibrare il risultato ma una prestazione totalmente insufficiente di Lautaro Martínez toglie imprevedibilità al gioco offensivo dei nerazzurri. Piuttosto tardivi anche i cambi di Conte che decide di inserire Eriksen soltanto al 74º. Un paio di minuti più tardi un’azione che può far discutere quando sugli sviluppi di calcio d’angolo De Vrij viene pesantemente trattenuto a palla lontana ma l’arbitro lascia proseguire. Negli ultimi minuti Conte si gioca anche la carta Sanchez ma la squadra manca decisamente di lucidità e razionalità nell’assalto finale. L’ultimo sussulto arriva proprio al 90º quando la Lazio rischia molto con un disimpegno verso il portiere che subisce il pressing di Lautaro, il quale lo costringe ad uscire dall’area; Sanchez avrebbe la disponibilità del pallone per calciare di prima intenzione ma decide di allargare gioco per Lukaku, consentendo al portiere biancoceleste di recuperare la posizione in porta. Si chiude dunque con una sconfitta pesante questa trasferta romana dell’Inter.
A livello individuale sono certamente da segnalare in modo positivo le prestazioni di Candreva e Young sempre propositivi e anche De Vrij nonostante il rigore concesso è stato spesso l’ultimo baluardo difensivo. Tra i centrocampisti abbastanza bene Barella anche se in questo reparto si è certamente distinto Milinkovic, a tratti dominante. Da segnalare come negative certamente le prestazioni di Lautaro e Padelli con il primo che non è mai stato propositivo ed il secondo che semplicemente si dimostra per l’ennesima volta non all’altezza di vestire neanche occasionalmente la maglia dell’Inter.
Vittoria importante per la Lazio che rilancia le proprie ambizioni di vertice approfittando della situazione contingente dell’Inter che si è trovata ad affrontare la parte decisiva della stagione con un portiere che non giocava nella massima serie da almeno quattro anni ed è sempre stato ad eccezione di una breve parentesi fortunata al Torino secondo o terzo portiere anche in squadre decisamente meno blasonate durante tutta la sua carriera. Già in occasione del derby di Milano e della partita di Coppa Italia con Napoli erano parsi evidenti i limiti, inevitabilmente ingigantiti dalla propensione al tiro dei centrocampisti della Lazio. Ecco perché sembra incomprensibile la scelta di non tesserare Viviano a maggior ragione se non si hanno certezze sulle condizioni di Handanovic.
Ora comunque sarà molto importante non disunirsi e ritrovare la miglior condizione fisica e mentale per affrontare un periodo che potrebbe ancora rilanciare le ambizioni stagionali nerazzurre o affossarle definitivamente. Dopo la partita Europa League e la sfida di campionato con la Sampdoria infatti la squadra di Conte affronterà a stretto giro di posta la Juventus in campionato ed il Napoli nel ritorno della semifinale di Coppa Italia, che a questo punto potrebbe trasformarsi in un prezioso obiettivo stagionale.
Federico Ceste
© Riproduzione riservata