“Hangin' on a Kiss” è il nuovo singolo di Mari Conti. Il titolo del brano che tradotto significa “aggrappato ad un bacio” vuole esprimere in senso metaforico la passione che può legare indissolubilmente le persone innamorate che possono sentirsi comunque vicine grazie al filo sottile che le unisce nel desiderio profondo di un abbraccio o di un bacio. Desiderio, attesa, e ricordi possono essere uniti nella rappresentazione simbolica di un gesto di profonda condivisione come quello di un bacio che tiene due persone innamorate legate al proprio sentimento anche quando sono fisicamente distanti.
“Hangin' on a Kiss” è stato scritto in collaborazione con Mozez Wright ed è stato accompagnato da un videoclip che unisce all’armonia musicale anche la forza delle immagini che riescono ad esprimere con una forza ulteriore il concetto di sospensione emotiva che si vive quando attesa e desiderio si legano a sentimenti profondi.
Questo singolo anticipa l’uscita del nuovo album dal titolo “Invisible Things” dove il filo conduttore che lega le varie tracce di questo progetto musicale è legato alla consistenza dei sentimenti anche quando le persone sono costrette alla lontananza fisica e devono trovare una nuova armonia nei rapporti con sé stessi e con gli altri. In questo album che rappresenta un elogio alla parte incorporea dell'esistenza umana, Mari Conti esprime tutta la propria fiducia nella forza invisibile dei sentimenti; si tratta di un progetto particolarmente significativo in un momento storico come questo dove la distanza fisica tra le persone sta diventando un fattore caratterizzante di molti aspetti della nostra quotidianità e questa situazione rischia di cambiare per lungo tempo le abitudini che ognuno di noi aveva precedentemente e che sembravano immutabilmente consolidate prima dell’emergenza legata al Corona Virus. Da qui la necessità di legare la speranza in un futuro positivo alla forza intrinseca dei sentimenti che con passione e coraggio possono dare ad ognuno di noi la forza di superare la paura dell’abbandono della solitudine più profonda.
Federico Ceste
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