Troppo forte il Milan di Ibrahimovic per una Sampdoria già in vacanza. Svedese super protagonista della partita con due gol realizzati ed un assist vincente.
LA PARTITA:
Inizio di gara dove è subito chiaro che il Milan vuole imporre i ritmi di gioco e giocare con prevalenza nella metà campo avversaria ed i rossoneri riescono a farlo da subito con grande determinazione ed efficacia. Bastano quattro minuti ai ragazzi di Pioli per sbloccare il risultato con Rebic che si presenta sulla fascia e crossa in mezzo un pallone su cui Ibrahimovic non ha difficoltà a far valere la sua esuberanza fisica e colpire di testa mettendo la palla alle spalle di Falcone, che oggi tra i pali della Sampdoria prendere il posto del titolare Audero. Il copione della partita non cambia ed il Milan anzi continua a spingere con forza. All’ottavo minuto nuova occasione per i rossoneri che arrivano nuovamente sul fondo dalla fascia sinistra dove questa volta è Theo Hernandez a crossare pericolosamente con la palla che attraversa tutta l’area di rigore e diventa utile per il tentativo di tiro da parte di Calabria che trova però la risposta efficace di Falcone. Il predominio territoriale del Milan resta piuttosto evidente anche nei minuti successivi con la Sampdoria che si rivela piuttosto fuori partita. Inevitabilmente i ritmi di gioco col passare del tempo si abbassano e sono le accelerazioni improvvise dei rossoneri a regalare alcuni sussulti alla gara. Al 10º ci prova per la prima volta la Sampdoria che con una percussione centrale di Linetty libera al tiro il centrocampista polacco dei blucerchiati ma il tentativo risulta completamente lontano dallo specchio della porta. Sul successivo ribaltamento di fronte una verticalizzazione di Çalhanoğlu che mette in posizione interessante per un tiro verso la porta il compagno Ante Rebic ma il croato non è preciso nella stoccata finale e il tiro termina a lato della porta difesa da Falcone. Da segnalare un paio di iniziative della Sampdoria con le azioni di Jankto, Ramírez e Quagliarella che però si concludono senza pericoli per Donnarumma. Dopo una fase centrale priva di emozioni arrivano alcuni sussulti nella fase finale del primo tempo. Al 37º calcio di punizione dal limite dell’area di rigore ben calciato da Çalhanoğlu ma la traiettoria disegnata dal fantasista turco manca di poco lo specchio della porta. Un minuto più tardi buona azione di Hernandez che fa valere ancora una volta la propria esuberanza nella corsa e qualità in fase di cross interessante per Saelemaekers che però vanifica tutto con una conclusione tutt’altro che indimenticabile. Ci prova poi ancora la Sampdoria con Bereszyński che arriva sul fondo ma il tentativo di girata verso la porta di Jankto non impensierisce Donnarumma. Un paio di minuti più tardi altro tentativo dal limite dell’area di rigore per Çalhanoğlu che dalla sua mattonella di terreno preferita calcia abbondantemente alto sopra la traversa vanificando un buon tentativo per il Milan. Situazione abbastanza controversa nei minuti di recupero quando a palla lontana c’è un contatto testa contro testa tra Ramírez e Rebic, che costa il giallo al giocatore del Milan. Finisce dunque un primo tempo dove i rossoneri hanno ampiamente meritato il vantaggio che anzi avrebbe potuto avere proporzioni decisamente più ampie.
Avvio di ripresa che vede diversi interventi da parte dei tecnici che decidono di togliere dal campo anche i protagonisti dell’episodio nel finale di tempo, ovvero Ramírez e Rebic. Al 51º buona occasione per la Sampdoria con Quagliarella che impegna Donnarumma ad una parata rasoterra centrale sulla cui respinta Ronaldo Vieira non riesce ad arrivare. Non passano neanche un paio di minuti e il Milan trova la strada per il raddoppio. In questo caso Ibrahimovic usa il suo fisico per girare un pallone in area che Çalhanoğlu riesce a chiudere sul secondo palo mandando la palla alle spalle di Falcone. La segnatura inizialmente non viene convalidata dall’arbitro per una presunta spinta del giocatore turco ai danni di Colley; dopo l’iniziale annullamento l’arbitro Pasqua torna probabilmente correttamente sui suoi passi convalidando il gol perché il giocatore blucerchiato sembra essere scivolato da solo. Con questo secondo gol di fatto non ci sono più dubbi sulla vittoria finale del Milan che comunque continua a creare iniziative pericolose ed al 58º è ancora Ibrahimovic a presentarsi a tu per tu con il portiere avversario sugli sviluppi della più classica azione di contropiede confezionata perfettamente da un lancio in profondità di Çalhanoğlu per lo svedese che non ha nessuna difficoltà a battere il portiere avversario per il terzo gol dei rossoneri. Sviluppo successivo della partita che inevitabilmente è condizionato da un risultato ormai acquisito, e anche da alcune mancanze di concentrazione della retroguardia rossonera: al 60º ci prova ancora Quagliarella con una conclusione che però viene respinta da Donnarumma. Sul fronte opposto al 68º è Bonaventura a tentare il tiro dalla distanza senza trovare la via del gol. Dopo alcuni minuti di gioco che non regalano particolari emozioni è un fallo di Kjær sul neo entrato Maroni a generare un calcio di rigore: sul dischetto si presenta lo stesso fantasista argentino che si fa ipnotizzare da Donnarumma; il portiere si conferma protagonista nel ruolo di pararigori dopo quello parato nel turno precedente all’atalantino Malinovskiy. A questo punto la Sampdoria alza il proprio baricentro alla ricerca quantomeno del gol della bandiera che arriva all’87º minuto quando Kristoffer Askildsen si rende protagonista di un’ottima penetrazione in zona centrale che poi finalizza con una traiettoria assolutamente pregevole dal punto di vista balistico infilando la sfera proprio sotto la traversa e non lasciando scampo a Donnarumma. Nei minuti conclusivi c’è comunque ancora spazio per il quarto gol dei rossoneri che viene siglato in pieno recupero da Leão liberato al tiro dal limite dell’area da Bonaventura e capace di disegnare una traiettoria a cui Falcone non può opporsi. Si chiude dunque sul 4 a 1 una partita il cui risultato non è mai stato messo in discussione.
TOP E FLOP DEL MATCH:
MILAN: Non ci sono dubbi sul fatto che Ibrahimovic abbia ancora una volta dimostrato la sua leadership tecnica e si sia reso protagonista di una partita di livello assoluto.
SAMPDORIA: Una menzione di merito tra le fila dei blucerchiati va senz’altro a Quagliarella, sempre al centro delle occasioni migliori create dalla squadra guidata da Claudio Ranieri.
FORMAZIONI UFFICIALI:
SAMPDORIA (4-4-2): Falcone; Bereszynski, Yoshida, Colley, Augello; Depaoli, Linetty, Vieira, Jankto; Ramirez, Quagliarella. A disposizione: Audero, Seculin, Tonelli, Chabot, Ferrari, Murru, Rocha, Askildsen, Léris, Bertolacci, Bonazzoli, La Gumina, Maroni, Gabbiadini. All.: Claudio Ranieri.
MILAN (4-2-3-1): G. Donnarumma; Calabria, Kjaer, Gabbia, Theo; Kessie, Bennacer; Saelemaekers, Calhanoglu, Rebic; Ibrahimovic. A disposizione: Begović, A. Donnarumma, Duarte, Laxalt, Biglia, Bonaventura, Brescianini, Krunić, Paquetá, Castillejo, Leão, Maldini. All.: Stefano Pioli
Federico Ceste
© Riproduzione riservata