Genova Ha Il Suo Nuovo Ponte: Semplice E Forte

Genova Ha Il Suo Nuovo Ponte: Semplice E Forte

Commovente cerimonia per l'inaugurazione del nuovo viadotto nel capoluogo ligure.

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Alla presenza delle più alte cariche dello Stato nel pomeriggio di ieri è avvenuta la tanto attesa inaugurazione del nuovo ponte di Genova, che prende il posto dello storico ponte Morandi, tragicamente crollato nell’agosto 2018, portandosi con sé purtroppo la vita di 43 persone

In un’atmosfera inevitabilmente sospesa tra il ricordo di una tragedia ancora troppo viva da essere vissuta con “distacco storico” e il riconoscimento unanime del lavoro fatto da tutte le parti in causa per permettere una rinascita mai così celere e così ricca di significati sia concreti che simbolici. Come più volte sottolineato da tutte le autorità presenti quest’opera rappresenta un modello a cui ispirarsi sia per il presente che per il futuro. Una sottolineatura particolare la merita anche il fatto che in questo caso probabilmente le istituzioni hanno saputo mostrare la loro parte migliore, andando oltre gli schieramenti politici, le singole esigenze, per metter al primo posto la necessità di ripartire e di farlo velocemente ma seguendo i più scrupolosi protocolli di sicurezza.

Da sottolineare in questo le parole del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il quale ha voluto richiamare l’attenzione di tutti ad un solenne impegno perché una simile tragedia non si debba mai più ripetere. Da qui l’auspicio sintetizzato nelle parole:” mai più e sempre così” che racchiudono la speranza che una simile tragedia non abbia più a ripetersi ma che il modello che si è messo in atto in occasione della ricostruzione possa essere virtuosamente cliccato in tante altre circostanze.

Meritano un cenno particolare le parole di Renzo Piano, senatore a vita ed architetto di fama mondiale che ha ideato il progetto del nuovo ponte San Giorgio.

“È un ponte frutto di un lutto. Il lutto non si dimentica, il lutto si elabora. Qui ci siamo smarriti e qui ci ritroviamo per ringraziare chi ha costruito il ponte con rapidità. Mi auguro che il ponte sia amato. Essere amati nella tragedia non è facile, ma credo che sarà amato perché è semplice e forte come Genova”. Piano ha poi proseguito definendo il cantiere del ponte San Giorgio il più bello mai avuto:

“È stato il più bel cantiere che abbiamo avuto in vita mia” anche se “siamo sospesi tra il cordoglio della tragedia e l'orgoglio di aver ricostruito il ponte”. Vista la rapidità della ricostruzione, ha continuato “si è parlato di miracolo, ma non c'è stato nessun miracolo. Semplicemente il Paese ha mostrato la sua parte buona”. “È un ponte di luce, da qui chi viene dal Nord vede la luce che arriva dal mare. Penso al poeta Giorgio Caproni che definisce 'Genova di ferro e di vento’. Vorrei che questo ponte venisse visto così, forgiato nel vento”.

Piano, con voce commossa, ha sottolineato: “Dobbiamo riconoscenza per tutti coloro che hanno lavorato al ponte e chi lavora alla fine della fatica si aspetta una perla: la perla è la riconoscenza. Non è giusto scomodare i miracoli, qui è successa una cosa bella per il Paese. Costruire è una magia, i muri non vanno costruiti, i ponti sì e farlo è bellissimo, è un gesto di pace. Anche questo cantiere è magia, un cantiere su cui e  in cui su tutto prevalgono solidarietà, passione, amore”. Piano ha chiuso dicendo: “Ora il ponte è vostro, lunga vita al ponte”.

A salutare il taglio del nastro del nuovo ponte anche l’omaggio delle frecce tricolori che hanno sorvolato il cielo della città di Genova pronta per questa nuova rinascita con la speranza che possa riguardare anche tanti altri ambiti della vita del nostro paese così duramente provato dalle vicende che hanno coinvolto tutto il mondo in questo 2020.

Federico Ceste

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