INTER (3-5-2): 1 Handanovic; 2 Godin, 6 de Vrij, 95 Bastoni; 33 D'Ambrosio, 23 Barella, 77 Brozovic, 5 Gagliardini, 15 Young; 9 Lukaku, 10 Lautaro.
A disposizione: 27 Padelli, 7 Sanchez, 11 Moses, 12 Sensi, 13 Ranocchia, 20 Valero, 24 Eriksen, 30 Esposito, 31 Pirola, 34 Biraghi, 37 Skriniar, 87 Candreva. Allenatore: Antonio Conte.SHAKHTAR DONETSK (4-2-3-1): 30 Pyatov; 98 Dodô, 4 Kryvstov, 5 Khocholava, 22 Matviyenko; 8 Marcos Antonio, 6 Stepanenko; 11 Marlos, 21 Alan Patrick, 7 Taison; 10 Junior Moraes.
A disposizione: 81 Trubin, 9 Dentinho, 14 Tetê, 15 Konoplyanka, 19 Solomon, 20 Kovalenko, 27 Maycon, 28 Marquinhos, 50 Bolbat, 76 Pikhalonok, 77 Bondar, 99 Fernando. Allenatore: Luis Castro.
LA SQUADRA ARBITRALE:
Arbitro: Marciniak (POL). Assistenti: Sokolnicki (POL), Listkiewicz (POL). Quarto Uomo: Collum (SCO) VAR e Assistente VAR: Gil (POL), Kwiatkowski (POL).
LA PARTITA:
È una vittoria importante e certamente inattesa nelle proporzioni quella che ieri sera l’Inter ha ottenuto nei confronti degli ucraini dello Shakhtar Donetsk, travolti con un perentorio 5-0 che non ammette repliche. Primo tempo decisamente più equilibrato di quanto non dica il risultato finale con i nerazzurri che sbloccano la partita grazie alla rapidità nello sviluppare un’azione pericolosa in conseguenza di un errore in disimpegno da parte del portiere Pyatov che innesca un’iniziativa personale che Barella trasforma con grande abilità. Attraverso un’azione personale pregevole, da un’innocua palla recuperata a centrocampo nasce un assist perfetto per Lautaro Martínez che taglia sul primo palo e colpisce la palla di testa mettendola alle spalle del portiere avversario. In realtà non ci sono molte altre occasioni, ad eccezione di un altro tentativo di tiro dell’ex centrocampista del Cagliari che al 34º trova però i guantoni del portiere ad impedirgli la personale doppietta. Si tratta di un primo tempo in cui nel finale la formazione di Donetsk tenta una reazione d’orgoglio che si concretizza con un tiro dalla distanza da parte di Marcos Antonio che non inquadra davvero di pochissimo lo specchio della porta. Gioco non particolarmente brillante quello espresso da entrambe le squadre della prima frazione di gioco si conclude con i nerazzurri in vantaggio.
Il secondo tempo è invece sostanzialmente un monologo della squadra nerazzurra che con il passare dei minuti riesce ad anestetizzare glii eventuali propositi bellicosi della compagine ucraina che non riesce a confermare le attese suscitate del turno precedente dove la formazione arancionera aveva travolto gli svizzeri del Basilea. L’Inter mostra invece una condizione fisica in netta crescita che consente ai nerazzurri di mantenere i ritmi del pressing piuttosto alti per tutti i 90 minuti. Al 48º ci prova Lautaro che approfittando di una sponda di Lukaku riesce a calciare dal limite dell’area ma non trovando di poco lo specchio della porta. Fase abbastanza interlocutoria della partita che fino all’ora di gioco non regala particolari emozioni. Al 62º sono gli ucraini a confezionare probabilmente la loro migliore occasione da rete quando Junior Moraes viene servito da Matvienko e colpisce pericolosamente di testa costringendo Handanovic ad una parata non senza qualche apprensione. Da questo punto della gara in avanti però cambia completamente lo sviluppo della partita con l’Inter che prende sempre più progressivamente campo e realizza al 64º il gol del raddoppio con un colpo di testa di D’Ambrosio sul secondo palo. Il terzino di origini napoletane reccoglie un assist di Brozovic e non ha particolari problemi a battere Pyatov. Con il raddoppio sostanzialmente la partita finisce perlomeno dal punto di vista dei dubbi sul risultato finale ed anzi le proporzioni del risultato diventano via via sempre più clamorose. Al 74º arriva il terzo gol prodotto di una pregevole combinazione rapida tra Lukaku e Lautaro che permette all’attaccante argentino di presentarsi in zona pericolosa e dopo essersi liberato della pressione di un paio d’avversari calciare verso la porta con potenza e precisione tali da non lasciare scampo a Pyatov. L’ultima fase di partita vede gli ucraini ammainare completamente le bandiere e subire altri due gol firmati da Lukaku. Il primo è frutto di un passaggio filtrante di Lautaro che mette in uno contro uno Lukaku con il portiere avversario che viene freddato con un diagonale preciso al 78º. Quattro minuti più tardi un lancio in profondità dalle retrovie scatena tutta la forza in progressione da parte dell’attaccante belga che vince il duello fisico con un avversario e si libera al tiro realizzando così la propria personale doppietta che consente peraltro all’attaccante belga di migliorare il record di partite consecutive a segno nella seconda competizione continentale per club arrivando a 10 gare.
Si chiude dunque una grande partita da parte dei nerazzurri che ora sono attesi venerdì prossimo dall’atto conclusivo della competizione che vedrà la squadra di Conte opposta al Siviglia specialista di finali da quando la vecchia Coppa Uefa ha assunto il nome di Europa League.
Questa partita sembra aver sancito la pace definitiva anche tra Conte e la società nerazzurra che dunque al netto di sorprese continuerà con Antonio Conte in panchina anche nella prossima stagione dopo i tanti dubbi emersi a tal proposito nelle ultime settimane, ma come sempre quando si tratta di Inter non si possono escludere colpi di scena.
Federico Ceste
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