Sono Siviglia ed Inter ad animare l’atto conclusivo dell’Europa League 2019-2020. Teatro della sfida finale della competizione è lo stadio di Colonia.
LE FORMAZIONI UFFICIALI:
SIVIGLIA (4-3-3): 13 Bounou; 16 Jesus Navas, 12 Koundé, 20 Diego Carlos, 23 Reguilón; 24 Jordán, 25 Fernando, 10 Banega; 41 Suso, 19 de Jong, 5 Ocampos.
A disposizione: 1 Vaclík, 31 Sánchez, 3 Sergi Gómez, 11 Munir, 17 Gudelj, 18 Escudero, 21 Oliver Torres, 22 Vázquez, 28 José Alonso, 36 Genaro, 40 Pablo Pérez, 51 En-Nesyri.
Allenatore: Julen Lopetegui.
INTER (3-5-2): 1 Handanovic; 2 Godin, 6 de Vrij, 95 Bastoni; 33 D'Ambrosio, 23 Barella, 77 Brozovic, 5 Gagliardini, 15 Young; 9 Lukaku, 10 Lautaro.
A disposizione: 27 Padelli, 7 Sanchez, 11 Moses, 12 Sensi, 13 Ranocchia, 20 Valero, 24 Eriksen, 30 Esposito, 31 Pirola, 34 Biraghi, 37 Skriniar, 87 Candreva.
Allenatore: Antonio Conte.
LA SQUADRA ARBITRALE:
Arbitro: Makkelie (OLA).
Assistenti: Diks (OLA), Steegstra (OLA). Quarto Uomo: Sidiropoulos (GRE).
VAR: Kamphuis (OLA).
Assistenti VAR: Blom, Gil, Sokolnicki.
LA PARTITA:
Primi palloni giocati dal Siviglia ma la prima ripartenza in campo aperto è letale per il Siviglia con Diego Carlos che subisce lo strapotere fisico di Lukaku che recupera il vantaggio approfittando della sua forza fisica e costringe il centrale della formazione spagnola al fallo da rigore. Proteste da parte della panchina dell’Inter che vorrebbe per il difensore il cartellino rosso mentre l’arbitro olandese Makkelie opta per il giallo. Sul dischetto si presenta Lukaku che batte il portiere Bounou che intuisce l’angolo ma nulla può. Al quarto minuto l’Inter sblocca dunque il risultato. Buona reazione da parte del Siviglia che alla 10º conquista per un calcio di punizione sugli sviluppi di un’azione orchestrata Ocampos sulla fascia di Young che si fa superare nell’uno contro uno da Jesus Navas. L’esterno arriva poi sul fondo e piazza con il radiocomando la palla sulla testa di Luuk De Jong che in tuffo trova il varco giusto per mettere la palla alle spalle di Handanovic. La partita si rivela da subito piuttosto gradevole con entrambe le squadre che pensano con successo a come rendersi pericolose offensivamente piuttosto che rannicchiarsi in difesa. Anche se dopo il botta e risposta sui gol sembra salire anche la tensione agonistica con le squadre piuttosto nervose. Aver trovato il pareggio regala grande fiducia al Siviglia che nei minuti successivi sembra prendere progressivamente il controllo della partita e prova nuovamente a rendersi pericoloso con un tiro di Ocampos che però Handanovic blocca senza nessun problema. La fase centrale del primo tempo si può definire comunque di assestamento con meno occasioni importanti ed il gioco che ristagna spesso a centrocampo. È un lampo del Siviglia al 33º a riaccendere la partita con Gagliardini che commette un’ingenuità sulla tre quarti campo commettendo fallo su De Jong. Sugli sviluppi di questo calcio piazzato Banega trova ancora il colpo di testa vincente da parte dell’attaccante olandese che firma la sua personale doppietta saltando letteralmente in testa a Gagliardini e disegnando una traiettoria imprendibile sul secondo palo. Come era successo in occasione del primo gol a parti invertite questa volta sono i nerazzurri a reagire in modo repentino al gol subito e un paio di giri di lancette più tardi sugli sviluppi di una punizione sulla tre quarti battuta da Brozovic identica a quella che aveva originato il gol precedente del Siviglia, il croato trova sul secondo palo il colpo di testa di Godín che fa valere il proprio tempismo e indirizza il pallone alle spalle del portiere avversario. Torna dunque in equilibrio il risultato e il primo tempo si conferma davvero godibile anche se più che trame di gioco corali lo sviluppo della partita è caratterizzato da guizzi estemporanei sia da una parte che dall’altra. La fase finale del primo tempo si gioca sul filo dell’equilibrio senza ulteriori sussulti.
La seconda frazione di gioco si rivela decisamente meno interessante della prima con le squadre che cambiano evidentemente atteggiamento preferendo occupare zone del campo più guardinghe a protezione del risultato cercando essenzialmente di evitare di commettere un errore che più passa il tempo più rischia di risultare decisivo per determinare il risultato in un senso o nell’altro. Per questo motivo sono decisamente meno le occasioni che si segnalano nella seconda frazione di gioco. Al 52º ci prova Gagliardini che prova a calciare verso la porta al termine di un’azione prolungata da parte dei nerazzurri ma trova l’efficace intervento di Koundé a salvare la porta del Siviglia. Al 55º sul fronte opposto ci prova Suso con la sua tipica azione a rientrare dalla fascia che però viene neutralizzata efficacemente da Godín. Ritmo della partita che come si diceva in apertura di commento della seconda frazione di gioco va a scemare progressivamente con le squadre che si studiano in attesa anche delle mosse dei rispettivi tecnici che però tardano ad apportare correttivi sia per quanto riguarda Conte che per quanto riguarda Lopetegui. Al 65º potenziale grande occasione per l’Inter che ancora una volta lancia Lukaku in campo aperto che raccoglie un passaggio in profondità da parte di Barella e si presenta a tu per tu con Bounou che questa volta è davvero bravo ad allargare il più possibile il volume del proprio corpo ed intercettare il tiro dell’attaccante belga. In un secondo tempo povero di opportunità l’episodio decisivo arriva al 74º quando sugli sviluppi dell’ennesima punizione dalla trequarti regalata dalla difesa nerazzurra ed in particolare dal solito disastroso Gagliardini, Banega mette in mezzo un pallone che Diego Carlos colpisce in rovesciata ed anche grazie alla sfortunatissima e beffarda deviazione di Lukaku diventa imparabile per Handanovic. Da questo punto in avanti della partita Conte prova alcune mosse della disperazione apparse, come quasi sempre capitato in questa stagione molto tardive e nessuno dei giocatori subentrati tra cui Sanchez ed Eriksen ma anche Moses riesce a trovare quel guizzo capace di cambiare ritmo ad una squadra che appare improvvisamente stanca e sfiduciata. Proprio l’esterno anglo-nigeriano avrebbe una buona occasione all’85º in collaborazione con Sanchez quando il primo riesce a colpire direttamente verso la porta e il secondo prova ad intervenire ma un salvataggio sulla linea da parte di Koundé risulta decisivo. In un finale di partita brutto, caratterizzato dalle infinite perdite di tempo del Siviglia e dall’inconsistenza offensiva dell’Inter il cronometro scorre fino al sancire la vittoria del Siviglia che si conferma assoluto protagonista in questa competizione salendo a sei vittorie complessive tra coppa Uefa e la nuova versione dal titolo di Europa League.
Finisce dunque il sogno di vittoria europea da parte dell’Inter che sancisce anche purtroppo la mancata partecipazione alla supercoppa europea del 24 settembre e soprattutto non garantisce ai nerazzurri di essere in prima fascia al sorteggio dei gironi della prossima Champions League. Ora certamente non c’è tempo da perdere ma bisogna immediatamente pianificare il futuro a partire dalle decisioni sul futuro di Conte e poi valutare gli interventi da fare sul mercato e da realizzare in tempi estremamente brevi perché tra meno di un mese sarà già tempo di tornare in campo per la prossima stagione.
FEDERICO CESTE
© Riproduzione riservata