Tokyo Stazione Ueno La Recensione Di Unfoldingroma

Tokyo Stazione Ueno La Recensione Di Unfoldingroma

La descrizione dei personaggi, come Shige , l’intellettuale del gruppo , con la sua compagna , e la famiglia di Kazu, crea l’immagine di un Giappone vero

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E’ uscito il 20 Maggio di Yu Miri, nata nel 1968 a Yokohama, di cui ella descrive per radio il disastro nucleare, “Tokyo stazione Ueno” un libro sulla povertà a Tokyo, che descrive la vita dei senzatetto nella stazione Ueno nell’anno delle Olimpiadi a Tokio e dello Yokohama, enorme incendio che causò lo sfollamento delle vittime della calamità. L’imperatore Showa, principe ereditario donò il parco alla Prefettura di Tokyo in ricordo dell’evento. Il parco assunse il nome di Parco Imperiale di Ueno.

Il protagonista Kazu, nato a Fukushima nel 1963, luogo di un terribile terremoto nel 2011, è in realtà un fantasma che si aggira nel Parco Imperiale di Ueno, osservando personaggi di vario tipo: studenti delle Belle Arti, passanti, senzatetto.

Kazu lavora una vita per mantenere la famiglia, i fratelli, moglie e figli. Lontano da casa, naturalmente si affeziona ai luoghi in cui vive, e torna a casa solo per la pensione , ma dopo la morte della moglie Setsuko e del figlio Koichi perso all’età di 21 anni, Kazu decide di lasciare casa sua e la nipote Mari, per andare a morire nella Stazione Ueno come un senzatetto.

La descrizione dei personaggi, come Shige , l’intellettuale del gruppo , con la sua compagna , e la famiglia di Kazu, crea l’immagine di un Giappone vero, il Giappone dei dimenticati, dei diseredati, dei poveri che dopo le varie calamità si trovano, nell’anno delle olimpiadi , a mettere insieme i pezzi della loro esistenza.

Yu Miri descrive nel dettaglio la vita di Kazu, dalla coltura del riso alla pesca delle vongole alla Marina di Kitamigita, e il raccoglimento delle alghe Kombu,fino alla descrizione del grande incendio su Yokohama ed il grande raid aereo su Tokyo che causò 7800 cadaveri trasportati al Parco di Ueno. La scrittrice descrive la Torre del Ricordo , una statua sorta a Ueno con 3 figure, una madre che tiene in braccio un neonato e posa l’altra mano sulla spalla di una bambina che punta il dito in alto a destra verso il cielo, mentre il neonato guarda in alto a sinistra e la madre di fronte a sé.

Ogni cosa si svolge a Ueno, dove i senzatetto vivono in tende che devono pulire periodicamente, trasportando i loro averi, sotto la giurisdizione della Prefettura. E’ importante anche la famiglie del Principe Ereditario, il cui figlio nasce nello stesso giorno di Koichi, il figlio di Kazu, che però troverà la morte molto prima.

La vita dei genitori di Kazu e di sua moglie Setsuko ci dà l’immagine del focolare che il protagonista non avrà quasi mai, se non in brevi momenti della sua vita, dal quale scapperà per scelta per tornare dove è vissuto. La scelta dei clochard dunque è solo in parte il racconto della stazione Ueno che descrive la dignità di queste persone, ultimi dimenticati da tutti, che Yu Miri descrive con poesia ed umiltà, entrando nel loro mondo e dando a noi uno spaccato della Tokyo più vera.

Monica Pecchinotti

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