L’autore dell’opera, Tore W. Aas, è molto conosciuto dal pubblico europeo per le numerose creazioni musicali e come direttore dell’Oslo Gospel Choir. Da sempre ha nutrito il sogno di comporre un musical per il suo coro e finalmente in anteprima mondiale il 25 marzo a Drachten, in Olanda, è stato rappresentato Messiah, la storia di Gesù Cristo, in chiave del tutto inedita. Il felice incontro con il coro romano, i 7 Hills Gospel, diretto dal maestro Gianluca Buratti e l’ammirazione per la bravura e preparazione dei componenti hanno determinato la rappresentazione del musical anche in Italia, precisamente a Roma al Teatro Ghione, a due passi dal Vaticano.
Spontaneo è il richiamo al più popolare musical, in “versione rock”, Jesus Christ Superstar del 1973, e al celebre ritornello, con scene spettacolari per il gioco di luci, gli effetti speciali, balletti in “stile hollywoodiano”.
Ma questo Messiah non è da meno; la storia di Gesù, dalla nascita all’ascensione, è rappresentata in venti canzoni gospel che prendono spunto dalla musica anni ‘70-‘80, dal pop, folk e country; si alternano sul palco musiche eseguite dal vivo e narrazioni con i protagonisti che ricordano le parole del messia.
Gesù non veste la tradizionale tunica ma indossa un semplice completo bianco che comunque spicca davanti ai coristi tutti rigorosamente in nero. Il coro, con pochi passi ritmati, gioca tutto non sulla spettacolarità di scenari, costumi o coreografie hollywoodiane, ma sulla suggestione di alcune proiezioni delle parole più significative delle parabole e, soprattutto, sulla modulazione della voce, sul battito della mani coinvolgendo animatamente il pubblico.
Questi pochi ma significativi elementi scenici, culminano nel finale suggestivo: un lenzuolo aperto che diventa la tovaglia dell’Ultima Cena, con al centro Gesù, che rievoca quasi l’opera più famosa di Leonardo.
La vivacità del ritmo in versione moderna avvince il pubblico, accompagnando il racconto fatto da chi ha conosciuto del parole di Gesù: i discepoli, Maria, la Maddalena, la Samaritana, sulla vita, le opere, le parabole e il messaggio cristiano e sottolineando i momenti più suggestivi della storia.
Il coro 7 Hills Gospel, con l’accompagnamento dell’omonima band, nato nel 2010 ha confermato il successo ottenuto con tanti concerti ed esibizioni nel corso degli anni, realizzando uno spettacolo coinvolgente che ha entusiasmato il nutrito pubblico.
Articolo di Giorgio Vulcano.
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