La Lazio perde in malo modo a San Siro nell'anticipo della 34^ giornata di Serie A: il Milan vince 2 a 0, grazie alle reti, entrambe nel primo tempo, di Bennacer e Theo Hernandez. In una settimana due sconfitte pesantissime della Lazio a Milano contro Inter e Milan, due dirette avversarie per la prossima Champions, nonchè le due semifinaliste di Champions League: questo rende la doppia debacle meno amara, la consapevolezza che si tratta di due compagini sulla carta e per numeri nettamente più forti della squadra di Maurizio Sarri. La classifica, però, recita ancora Lazio seconda, in attesa di Atalanta-Juventus. Fatte queste premesse, però, i numeri della partita sono preoccupanti.
Non c'erano Cataldi e Vecino, Immobile è letteralmente a mezzo servizio e il richiamo di preparazione fisica si fa sentire e si vede nelle ultime prestazioni della Lazio. Il tabellino è chiaro: tiri in porta della Lazio 0, come non accadeva da oltre due anni. Vuol dire che in fase di realizzazione la Lazio è stata gravemente insufficiente, non c'è stata. L'unico tentativo allo scadere di Basic, ma poca roba. Il primo tempo aveva già detto tutto, perchè quando la Lazio prende gol, subisce subito il contraccolpo psicologico e la seconda rete ne è una diretta conseguenza. E vedendo la partita, la sensazione è che poteva finire anche in goleada perchè la Lazio non è stata mai capace di impensierire la difesa rossonera, completamente schiacciata nella sua metà campo, con una serie di errori gravi proprio da parte dei suoi uomini migliori.
E' vero ed è comprensibile che Immobile non è nella migliore condizione, ma mai come in questa partita è stato evanescente, sbagliando anche le cose più semplici. Marcos Antonio, che tanto ha fatto bene contro il Sassuolo, si salva contro i rossoneri, ma con un centrocampo come quello del Milan, la differenza si è notata. A loro si aggiunge Milinkovic Savic: un'infinità di palloni persi, di scelte di tempo sbagliate, sempre in ritardo e in seria difficoltà. Contro il Sassuolo era partito dalla panchina, a Milano è tornato titolare, ma dopo una stagione no-stop, mondiale compreso, si sono visti tutti i problemi del numero 21. Basta che non ci sia il mercato di mezzo...
Gli interrogativi al termine di una sconfitta del genere sono diversi: appagamento per il secondo posto? Per le vittorie nei derby o contro Napoli e Juventus? Oppure semplicemente il carico di lavoro fatto nelle ultime settimane si fa sentire? O la squadra risente della "panchina corta", quando si è quasi alla fine del campionato e le energie sono agli sgoccioli?
L'obiettivo Champions League è sicuramente ancora alla portata della Lazio, ma non è facilissimo o già conquistato come sembrava qualche settimana fa. Tra sei giorni all'Olimpico arriva il Lecce. La Lazio può ripartire subito.
Enrica Di Carlo Foto Emanuele Gambino
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