Lazio Lecce 2 A 2 Milinkovic Savic Salva Allo Scadere

Lazio Lecce 2 A 2 Milinkovic Savic Salva Allo Scadere

Termina 2 a 2 l'anticipo della 35^ giornata di Serie A: si sblocca Immobile, rimontano gli ospiti con doppietta di Oudin, ma Milinkovic salva la faccia

stampa articolo Scarica pdf

E’ l’uomo della settimana: Milinkovic salva il risultato e la corsa Champions. Terimina 2 a 2 l’anticipo tra Lazio e Lecce, valido per la 35^ giornata di Serie A allo Stadio Olimpico. Era la prima di quattro finali per centrare l’obiettivo Champions: la figuraccia è limitata, la squadra di Sarri non è più brillante come qualche settimana fa, ma sicuramente ha alzato la testa dopo la sconfitta contro il Milan.

Primo tempo – Senza Vecino e Catalidi e con Immobile e Milinkovic lontani dalla loro forma migliore, in mezzo al campo confermato Marcos Antonio, in difesa torna dal primo minuto Manuel Lazzari e ovviamente davanti Immobile con Zaccagni e Felipe Anderson. A spingere la squadra uno stadio che non è da tutto esaurito, ma è sicuramente caldo, vicino alla squadra, deciso a sostenerla. Il Lecce dista quattro punti dalla terzultima, la salvezza non è matematicamente conquistata, ma a Roma non vuole fare brutta figura.

Il primo sussulto della Lazio al 16^: palla al bacio di Luis Alberto per Immobile, che mosso da troppa generosità serve in mezzo Milinkovic. Un pallone che il Sergente non si aspettava, respinto dalla difesa avversaria.

Al 22^ si infiammano gli animi ed esplode l’Olimpico. Prima il fallo di Banda su Lazzari: l’arbitro Maresca fa proseguire il gioco, non sanziona il giocatore del Lecce e fa proseguire. Assegna poi un calcio di punizione a favore degli ospiti e sugli sviluppi un rigore per un contatto tra Blin e Hysaj confermato anche dal Var. Dal dischetto Strefezza subissato dai fischi, sbaglia sparando a lato ed esplode la gioia dello stadio.

Il match si sblocca al 34^: assist centrale di Luis Alberto per Ciro Immobile che finalmente torna al gol all’Olimpico. Mette alle spalle definitivamente il periodo difficile, tra infortuni ed incidente, e porta i suoi in vantaggio. Torna anche al gol all’Olimpico che in campionato mancava incredibilmente dal settembre scorso. Un lungo digiuno casalingo a cui i biancocelesti non erano abituati.

Occasionissima della Lazio per raddoppiare al 43^ sui piedi di Milinkovic: il numero 21 si gira bene, ma il tiro è troppo debole. La blocca a terra Falcone.

Al 47^ del primo tempo con il più classico dei contropiedi con la complicità di Marcos Antonio, pareggia i conti Oudin.

Secondo tempo – Inizia forte il Lecce: schiaccia la Lazio nella sua area, che non riesce a superare il centrocampo contro una squadra che lotta per salvarsi. E infatti al 51^ ennesimo pallone perso a centrocampo dalla Lazio e raddoppio della squadra di Baroni grazie alla doppietta di Oudin.

Troppo timida la reazione della Lazio: ha subito un buon pallone tra i piedi Zaccagni, ma anche lui sbaglia dalla sua mattonella.

Maurizio Sarri risponde alla rimonta con i cambi: dentro Pedro e Pellegrini per Anderson e Hysay. Ed è subito Pellegrini a servire un assist interessante per Milinkovic. Nulla di fatto, come il colpo di testa due minuti dopo servito da Zaccagni. Partita brutta e spezzettata: per il Lecce questi tre punti sono oro e la porta dalla Sua perdendo più tempo possibile. Al 72^ Sarri si gioca anche la carta Basic, che prende il posto di Marcos Antonio.

Ci prova la Lazio, lo fa con Zaccagni, Immobile, ma il Lecce riesce a chiudere ogni spazio. Al 76^ il paradosso: a finire sul taccuino degli ammoniti Sarri per protesta e dopo un minuto Luca Pellegrini, per lo stesso motivo. Bisogna aspettare il 78^ per vedere il giallo al portiere del Lecce Falcone per le imbarazzanti perdite di tempo.

Non cambia il copione degli ultimi minuti: la Lazio ci prova, ma gli schemi sono saltati, è confusionaria e molto imprecisa. I sei minuti di recupero diventano indispensabili per provare a salvare almeno la faccia, perché il pensiero di aver regalato al Lecce ben sei punti in classifica dei 34 conquistati è quasi umiliante. Nell’arrembaggio finale, per concludere una serata da dimenticare, c’è spazio anche per il palo colpito da Pedro su conclusione dal limite quasi perfetta. Al 95^ a salvare tutto è proprio Milinkovic: la butta dentro proprio lui per un punto che al termine della partita è pesantissimo La Champions non è in discussione, la prima finale doveva avere sicuramente un risultato diverso, ma 65 punti vuol dire lottare ancora, in attesa delle sfide del fine settimana.

Enrica Di Carlo Foto Gianandrea Gambini 

© Riproduzione riservata