Fino al prossimo 26 maggio l’Aranciera di San Sisto a Roma, ospita la personale di Giusy Lauriola “Chiudi gli Occhi”, a cura di Federica Di Stefano, catalogo a cura di Il Cigno GG Edizioni.
Un’sposizione site-specific che si sposa perfettamente con l’ambientazione della suggestiva location a due passi dal Circo Massimo.
Opere di grandi formati si stagliano nel bianco dell’Aranciera creando un gioco di colori di grande impatto visivo per i visitatori.
Acrilico, resine e smalti su tela sono le caratteristiche pittoriche di Giusy Lauriola, che mai come questa volta dialogano perfettamente con gli alberi ed il verde gelosamente custodito all’interno della location.
Ad ispirare la pittrice nella realizzazione delle opere esposte, quindi, è stato proprio il luogo che le ospita. “Questa mostra – sottolinea Giusy Lauriola - nasce proprio dal primo sopralluogo all’Aranciera di San Sisto, all’interno dell’Assessorato all’Ambiente del Comune di Roma, dove ci sono piante enormi di banano, che hanno stimolato la mia capacità creativa. Appena sono tornata in studio ho iniziato a dipingere: il collegamento con la natura e il rapporto uomo-natura è stato il fil rouge che mi ha ispirato per tutte le opere e come sempre il passato torna alla mente. Ricordo come se fosse ieri, quella bambina di 13 anni che all’esame di terza media non voleva “mollare” il disegno dove stava disegnando le ultime foglie di una foresta tropicale, che rappresentavano la felicità. Con questo progetto ritorna in me la passione di disegnare foglie e natura”.
Tra i colori molto forti e la rappresentazione della natura esplosiva, nei dipinti di Giusy Lauriola ci sono spesso sedie e poltrone vuote.
Ho voluto fare qualche domanda proprio all’artista per conoscere a fondo la sua personale.
Giusy Lauriola, significato di questa sua personale in questo spazio meraviglioso, cosa l’ha ispirata?
Diciamo che l’Aranciera è arrivata, le cose arrivano grazie all’Assessora Sabrina Alfonsi che ha aperto questo posto che è stato chiuso per tanto tempo e lo ha dedicato agli artisti e all’arte. Quando sono venuta a fare il primo sopralluogo sono letteralmente impazzita, perché ho detto è talmente bello, con questi alberi di Sterlizia o Strelitzia, che io, invece, pensavo fossero banani che mi hanno ricollegato con quella che è la mia passione da quando ero molto piccola che era quella di disegnare la natura.
Quindi ora che si parla del rapporto essere umano/natura, mai così attuale come in questi ultimi giorni, tragicamente quella che ho rappresentato è uUna natura che ci parla e che va ascoltata
Nel mio piccolo mondo ho cercato di rappresentare questo rapporto e fare una mostra site-specific parlando il mio linguaggio. Allora ho cominciato a dipingerla, dividendola in tre fasi: base cromatica molto forte che rappresenta le emozioni, quelle decise potenti, che sono io, e poi divisa in due la natura rappresentata da foglie di banani, sterlizia o mangrovie e poi le sedie, anzi le poltrone vuote. Ti chiederai perché? Perché in questa maniera voluto rappresentare l’evocazione della presenza dell’essere umano.
Cosa significa per me: se tu essere umano vieni evocato ti puoi sedere, puoi farlo, ai tempi e ai ritmi della natura, vieni ma a questi ritmi.
Le mangrovie le ho messe perché le ho sempre amate. Loro nel loro essere hanno una caratteristica incredibile, trasformano l’acqua salata in acqua dolce, evitano l’erosione, quindi mi sono sembrate un simbolo molto forte e ho giocato con questo.
Diciamo che ho cambiato, rispetto alla mostra precedente dove c’erano bi-cromatismi con presenze molto lievi dell’essere umano, in questa fase, invece, le presenze umane sono scomparse ma sono chiamate.
Quali colori sono predominanti, che significato hanno e che tecnica hai utilizzato?
Verde, azzurro, bordeaux, la tecnica è sempre la stessa, la mia: acrilico, smalto e resina su tela. I colori per me sono fondamentali, hanno un significato.
L’opera che più ti rappresenta all’interno di questa esposizione?
Sono sostanzialmente tre: “Chiudi gli occhi” (quella dell’invito), “Assenza Presenza” e “Pensieri Naturali”. Perché li forse sono riuscita a sintetizzare in maniera ottimale il concetto della mostra, che è uscito in maniera prorompente, ma non perché gli altri non lo siano.
E’ un vero e proprio sogno qui all’Aranciera di San Sisto.
Ho voluto chiedere un’impressione a caldo sull’esposizione anche alla curatrice Federica Di Stefano: “Siamo in un posto meraviglioso, nell’Aranciera di San Sisto, tra l’altro l’ultima mostra prima della chiusura per restauro. La mostra si intitola Chiudi gli occhi, quindi meditazione, natura ed esseri umani cerchiamo di non rovinarla, tema molto attuale. Io mi occupo di artiste donne da tantissimi anni, una rassegna infinita ormai, che si chiama “Nel segno delle donne”, perché credo molto nella forza e nella forza creative delle donne."
Una personale quella di Giusy Lauriola assolutamente da non perdere, prima della chiusura per restauro dell’Aranciera di San Sisto, che speriamo torni presto ad arricchire il patrimonio espositivo e culturale di Roma.
Stefania Vaghi
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