Massimo Germini

Massimo Germini

Non credo esista la perfezione, credo esista la sincerità con cui un artista si esprime.

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UnfoldingRoma incontra Massimo Germini. Un uomo completo che abbraccia il mondo dell’arte e della musica a tutto tondo.

Un esponente della musica italiana che si distingue tra notevoli collaborazioni e incisioni da solista. Una persona che guida il suo strumento in modo fluido e porta, grazie alla sua musica, il pubblico ad evadere in modo armonioso.

Negli anni ’90 le prime collaborazioni. Grazia Di Michele testimonia l'inizio. Grazie a Lucio Fabbri il viaggio conduce il chitarrista verso il pop. Il punto di partenza risale a vent'anni fa all'Entropia di Milano, e tuttora gli artisti collaborano in modo insostituibile nel campo della produzione discografica.

Chitarra, mandolino, bouzuki e charango sono tutti strumenti a corda che Massimo Germini suona con maestria. Ricopre molti ruoli. Musicista, compositore, arrangiatore, produttore, discografico, insegnante e cantante, anche se non è la sua vocazione principale.

Nel 2002 avviene la magia. Roberto Vecchioni lo vuole nel suo tour estivo in seguito alla pubblicazione de Il lanciatore di coltelli, facendo si che la collaborazione si rafforzasse per proseguire tutt’oggi. Il contributo musicale di Germini lo si attesta anche nell’album Io non appartengo più. La chitarra è strumento portante e presente in quasi tutti i brani rendendo particolari i testi de Le lettere d’amore, dall’album Il cielo capovolto.

Giovanni Nuti, il quale ha musicato le poesie di Alda Merini, è un altro nome importante al quale Germini ha prestato la sua professionalità. Mentre rubavo la vita, con Monica Guerritore, è uno spettacolo ideato e nato proprio sulla base delle opere delle poetessa, cantate dalla Guerritore e da Nuti.

Altre collaborazioni eccellenti vivono sul curriculum del chitarrista, come per esempio Faletti, Kaballà, Susanna Parigi, Casale, Mario Incudine, Cecilia Chailly, Helena Hellwig, Rossella Seno, Patrizia Cirulli.

Due pubblicazioni tra cui Fuoco (1997), allegato a una rivista new age, e Corde e Martelli, ensemble di chitarra e pianoforte, suonato da Diego Baiardi, musicista jazz, rappresentano il messaggio musicale e armonioso del chitarrista. Poetiche e malinconiche le melodie di Germini, coadiuvando la pace di chi ascolta le corde vibrare. Colui che comprende l’amore seguendo Vecchioni nelle sue prodezze canore e nelle sue opere. Sempre declamato con classe e eleganza dal professore.

Avendo avuto la possibilità di acquisire notizie sul suo mestiere ne abbiamo dedotto una grande capacità di saper stare in mezzo a tante persone e tanti artisti. Come vive questa esperienza di vita? E quanto di se stessi si investe?

Considero fondamentale l’aspetto umano nel mio lavoro; ho conosciuto tante belle persone che mi hanno aiutato sotto diversi punti di vista. In fondo chi si occupa di musica ha a che fare con le emozioni, non si può prescindere dal coinvolgimento.

La collaborazione più importante è quella con Roberto Vecchioni. Essa dura da più di 10 anni. Come si è sviluppato il rapporto e che cosa ha imparato dal maestro-cantautore?

Roberto Vecchioni è decisamente il cantautore più colto dell’era cristiana, non si può che imparare.

Insieme portate avanti un progetto chiamato Ascolto. Ultimamente è molto importante l'impegno degli artisti nelle carceri per contribuire al benessere dei prigionieri mediante la loro arte, ascoltarli e aiutarli a sentirsi, forse, meno soli. Si sente spesso parlare di laboratori teatrali, di docenti che insegnano varie materie e di spettacoli teatrali messi inscena. E poi voi. Ci può raccontare come è nato il progetto?

Sotto questo aspetto c’è un equivoco, con il professore siamo andati in diverse carceri ma il progetto in questione si chiama CO2 ed è inventato e gestito dal mitico Franco Mussida e coinvolge quattro carceri: Monza, Opera, Rebibbia femminile e Secondigliano. Io vado ad Opera a sensibilizzare i detenuti all’ascolto della musica, all’azione evocativa e terapeutica che la stessa infonde.

Il carcere è pieno di umanità. Quale è l’approccio dei prigionieri nei vostri confronti? Voi come vi ponete nei loro? Qual è il tono dei dialoghi? Che cosa avete imparato?

Lavorare nelle carceri è un’esperienza professionale e umana impagabile.

Il linguaggio, al giorno d’oggi, è molto importante. Non bisognerebbe deformarlo né maltrattarlo, bensì curarlo. La sua musica si indirizza verso melodie poetiche, quasi malinconiche, che trascinano verso la calma interiore. Quale è stata la sua formazione e se, secondo lei, si può raggiungere la perfezione in un brano musicale.

Non credo esista la perfezione, credo esista la sincerità con cui un artista si esprime.

Il concerto al Conservatorio di Milano con l’Orchestra giovanile Cherubini è stata di certo una bella esperienza. Che effetto fa sentire parlare il professore ed essere invasi dall’amore, sempre al centro dei testi di Vecchioni?

Con Vecchioni ogni concerto è un’esperienza unica, non c’è sera che non dica qualcosa di nuovo, che non canti con diversa intensità.

Ci parli dell’esperienza di giurato alle importanti rassegne musicali italiane, come per esempio il Premio Bianca d’Aponte, L’artista che non c’era, il Premio Andrea Parodi.

Ne parlo con entusiasmo ma anche con rammarico: sento progetti interessantissimi che purtroppo vengono tarpati dalle spietate esigenze del “mercato”.

Quale è il livello di preparazione di chi si presenta? Secondo la sua opinione si può esprimere un giudizio negativo se un candidato non è idoneo e non preparato a livello musicale e vocale? Consigliare un'altra strada da intraprendere?

Ormai sono tutti estremamente preparati, magari peccano in originalità.

In base a queste esperienze ci può parlare del Premio Tenco 2015? In che veste ha partecipato? Come si svolge e quale valenza ha questo premio?

E’ stata un’esperienza bellissima, accompagnare il prof che canta “Incontro” davanti a Guccini è come coronare un sogno di adolescente.

I suoi prossimi progetti?

Recentemente è uscito l’album di Icio Caravita del quale sono produttore e arrangiatore e a breve uscirà il cd di Helena Hellwig dove oltre che produttore e arrangiatore collaboro anche alla scrittura dei brani. Speriamo!! W la musica!

Grazie a Massimo Germini per il tempo che ci ha dedicato

Annalisa Civitelli

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