Si racconta ai lettori di UnfoldingRoma Angela Colosimo, stilista di moda e Art Director.
Qual'è stato l'episodio scatenante che da bambina ti ha fatto dire "da grande voglio fare la stilista"?
Da bambina amavo molto disegnare. Ho scelto di far la stilista quando ho intuito che l’abito andava al di là di un semplice disegno. L’abito era un elemento tangibile, un qualcosa di realizzabile. Nella mia fantasia di bambina, era come se lo schizzo del vestito “volasse” dalla carta e si trasformasse in una veste reale, attraverso il tessuto, il filo ed i particolari.
Qual'è la tua fonte di ispirazione che ti spinge a creare di volta in volta bozzetti differenti?
La mia fonte d’ispirazione principale è la natura ed i suoi continui mutamenti. Tra le figure che più mi affascinano ci sono gli “Angeli”. Le donne a cui mi ispiro sono eroine di luce, donne angelicate, pure, luminose ed eteree.
Hai un target di riferimento per le tue creazioni?
In realtà creo abiti per donne di tutte le età: bambine, teen-ager e donne dai 20 ai 70 anni. Penso che ogni donna sia una principessa e debba essere valorizzata attraverso linee, tessuti, colori e dettagli.
Negli ultimi anni hai intrapreso l'attività di Docente di Moda in numerose Accademie, ritieni che la sola creatività non basti a fare di una persona un "artista di moda"?
Il mio percorso di docente mi ha dato molte soddisfazioni e gratificazioni. Nelle Accademie di moda ho avuto modo di conoscere studenti italiani e stranieri, con stili differenti e diversi modi di pensare e di interpretare la moda. E’ bello poter trasferire la passione per il proprio lavoro a dei giovani, che condividono i tuoi stessi sogni. La creatività è un grande dono, ma deve essere messa in pratica. L’idea creativa deve essere supportata da studio, interesse, curiosità, motivazione, intraprendenza e tenacia.
Fino a questo momento, qual'è stato il lavoro che ti ha regalato maggiori soddisfazioni?
I lavori che più mi hanno dato gratificazioni sono stati due: il lavoro di stilista e fare la mamma. Non c’è niente di più bello che creare e fare il lavoro che si ama. Da quando sono mamma ho riscoperto la voglia di sentirmi piccola e di osservare il mondo con gli occhi di un bambino. I bimbi ci insegnano più di quello che possiamo immaginare.
Cosa rappresenta per te la danza?
La danza è uno “stile di vita”. Il ballo regala emozioni indescrivibili.
Come si inserisce il mondo della danza nel tuo lavoro?
La danza è per me una grande fonte di ispirazione: è grazia, eleganza, agilità, disciplina. Penso che la danza sia una “manifestazione dell’anima”. Questo è anche il mio modo di concepire un abito. Ogni abito ha un’anima ed una sua identità.
Che origine ha la tua filosofia di vita: "Abbiate un grande sogno... Chi sogna non smette mai di lottare"?
Sono una grande sognatrice. Ogni giorno mi impegno con grandi sacrifici per cercare di realizzare i miei sogni. I sogni si possono realizzare quando c’è una forte motivazione, un enorme impegno ed un’infinito amore nei confronti di ciò che si fa.
Ti consideri una "cittadina del mondo"...c'è un paese che ha un posto speciale nel tuo cuore? Perché?
Amo molto viaggiare. Ogni paese che ho visitato, mi ha lasciato qualcosa di bello e di prezioso. Ma il mio posto speciale è l’Italia. Non cambierei il mio paese per nessun altro luogo al mondo. Adoro l’Italia; è un paese ricco di arte, di bellezza e di storia. Per le mie collezioni di abiti utilizzo esclusivamente tessuti e manifattura italiana. I prodotti italiani sono poetici, raccontano una storia, la stessa storia che ha fatto dell’Italia il paese più bello del mondo.
Cosa direbbe l'Angela di oggi alla maestra che a 4 anni la definì "enfant prodige"?
Direi alla mia maestra: “cara maestra Angela, ti ricordo sempre con tanto affetto. Grazie di aver coltivato il mio talento e di avermi permesso di esprimere liberamente la mia “inesauribile” fantasia. Adesso ho una bimba di tre anni di nome Michelle, è lei il vero “enfant prodige” di famiglia. La tua piccola studentessa Angela di qualche tempo fa, non è affatto cambiata. Mi piacerebbe riabbracciarti e farti conoscere la mia bimba”.
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