UnfoldingRoma incontra Giogio Di Zenzo, in arte DIZ, un ragazzo che con il suo talento, da sfogo alla propria libertà di espressione.
E' sufficiente saper disegnare per diventare un fumettista?
Sinceramente mi considero più un vignettista che un fumettista. Secondo me non basta la tecnica, bisogna partire dalla stesura di un testo per elaborare un’idea e svilupparla in una storia o in un personaggio. Senza un’idea di base, sono soltanto dei bei disegni fini a se stessi e questo, credo, valga sia per chi fa fumetti che vignette.
Cosa rappresentano per te i fumetti?
Libertà di espressione.
Quali sono state le fonti d'ispirazione per la creazione di Kiodo e Nippy, i tuoi primi personaggi?
Mi piacevano molto le recensioni a fumetti di Stefano Disegni su “Ciak” e le strisce di Ray Zell con il suo personaggio “Pandora” su “KERRANG!”, rivista musicale inglese. Da lì ho preso spunto per poi elaborare il personaggio a modo mio. Kiodo era un imbranato che intervistava le rockstar e finiva sempre per essere picchiato, mentre Nippy era più una spalla comica involontaria dei protagonisti dei film Horror.
Ogni personaggio ha caratteristiche peculiari e sembra quasi incarnare uno o più aspetti del carattere umano...a quale di loro ti senti più vicino?
Direi nessuno di loro. Mi e’ capitato di realizzare delle vignette autobiografiche che hanno per protagonista me stesso: auto ritrarsi e’ il modo migliore per raccontarsi, senza un alter ego.
Goryn Lupescu è uno dei tuoi ultimi personaggi, un elettricista romeno inspiegabilmente intollerante verso altri stranieri...come reagirebbe a questa situazione di tensione che in queste giornate sta caratterizzando la vita degli abitanti di Tor Sapienza, alle prese con una difficile convivenza con gli immigrati?
Probabilmente Goryn risponderebbe che non e’ un suo problema, in quanto non abita in quel quartiere. In realtà questa e’ una situazione che riguarda tutti noi. Nel nostro Paese si tende a pensare ai propri problemi, per cui, non ci si può stupire se alcuni stranieri, adeguandosi alla nostra mentalità, si chiudono in loro stessi, diffidando anche di chi, come loro, vive la stessa situazione. Sinceramente non so darti una risposta valida in merito, posso solo dirti che in Italia siamo noi i primi a non dare il buon esempio: per noi e’ normale imbrattare le città, non rispettare le regole o imporsi con prepotenza…quindi come possiamo pretendere che gli stranieri siano perfettamente civili, se noi per primi non lo siamo verso noi stessi?
Se dovessi raffigurare con una vignetta la politica del sindaco di Roma Marino, cosa disegneresti?
Non saprei come rappresentare il nulla, quindi lascerei il foglio in bianco.
Oltre a fare satira, spesso nelle tue opere affronti temi sociali di grande rilevanza come il bullismo, il mobbing lavorativo, la disabilità e la donazione del sangue... Ritieni che il fumetto, rispetto agli altri mezzi di comunicazione, sensibilizzi maggiormente i lettori?
Penso proprio di si. Molti temi, anche scomodi, possono diventare maggiormente fruibili in questo modo.
Hai partecipato a numerosi eventi legati al mondo dei fumetti, come "Gente di Cartoonia", "Cartoon Village", "Narnia Fumetto" e "Romics". Quale di questi ti ha particolarmente emozionato?
“Fumetterni. Era ospite il noto fumettista Gipi. In quell’occasione mi feci autografare il suo libro “Verticalismi” e mi presentai come vignettista indipendente. Finita la manifestazione passò a salutarmi facendomi gli auguri per il futuro. Non me lo aspettavo e conservo un bel ricordo di quel giorno.
Come mai la scelta di utilizzare foglio e matita ti identifica, a detta di alcuni, un'artista dallo stile "naif"?
“Naif” e’ una produzione artistica che si sviluppa in maniera autodidatta, in cui ognuno ha il suo stile. Mi fu attribuita questa definizione in toni dispregiativi ma io ne ho fatto una bandiera personale.
Grazie per esserti concesso Giorgio, in bocca al lupo per la tua carriera,te lo meriti sei molto bravo.
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