Amnesia

La recensione del libro di Douglas Anthony Cooper

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Anthony Douglas Cooper, scrittore canadese apprezzatissimo anche negli Stati Uniti, torna in libreria con Amnesia, romanzo del 1992 nuovamente in Italia con D Editore (pp 338, euro 14,90) .


Ambientato in una Toronto avvolta nel mistero e lontana dai soliti rumori della città, un ipnotico interlocutore riesce a catturare l'attenzione di un bibliotecario che resterà inchiodato alla sedia dimenticando persino il suo matrimonio. Izzy Darlow racconta la sua storia e il bibliotecario ascolta, deve ascoltare, deve capire cosa questo sconosciuto sta cercando di dire, di fargli sapere, di fargli ricordare. Entrambi protagonisti ognuno a suo modo, uno dei quali è addirittura senza nome, che ogni tanto sparisce per poi riapparire, che diventa anch'esso mistero da svelare centellinando informazioni al lettore che lentamente si rende conto di non conoscerlo affatto.


La voce narrante di solito, sia essa interna o esterna, è il punto di riferimento, la guida della narrazione, ma non in questo caso: chi narra? Ecco che la certezza, si trasforma in dubbio, creando un doppio binario, il bibliotecario e Izzy Darlow, su cui crescono curiosità e attesa per un lettore ormai avido di informazioni.


“La mente è come una città”. Da questa citazione di

Freud parte un romanzo che fa dell'analogia con l'architettura urbana e domestica il suo punto focale dove la complessità del contesto cittadino rappresenta la complessità della mente con i suoi vicoli bui, gli edifici storici a testimonianza del passato e dell'importanza di ricordarlo. Le nuove costruzioni sono stratificazioni che spesso lo nascondono ma che inevitabilmente su di esso si ergono. La mente come una città nel suo dedalo di luoghi antichi e moderni, bui e luminosi, belli e brutti che nonostante il loro essere saldi al terreno a volte crollano davanti al terremoto della vita.


Un romanzo dai toni misteriosi dove l'autore dà prova di sé giocando una lunghissima partita a scacchi tra metafore e psicologia. Un'atmosfera sospesa in attesa di avvenimenti imminenti. Un gioco a scacchi dicevo, tra noi e i personaggi o forse dovrei dire tra noi e Cooper dove Cooper è il russo della situazione. Un turbinio di rimandi letterari e spunti di riflessione che definirei filosofia nella letteratura. Un percorso ricco di acrobazie durante il quale si cercano collegamenti, spiegazioni, il perché, il senso. Se vi sentite così vorrà dire che siete ormai vittime di Cooper che racconta l'uomo e la sua storia, da tutt'altro punto di vista, quello intimo e personale che è in ognuno di noi affrontando il dualismo se sia meglio dimenticare per lucida necessità nel disperato tentativo di vivere la vita oppure abbandonarsi alla amnesia più impietosa che è meccanismo di difesa. Un racconto soggettivo che è anche specchio della società.


Un racconto terribilmente onesto alla ricerca di ciò che si è dimenticato . Tra le pagine di Anthony Douglas Cooper si affronta un viaggio che richiede impegno e concentrazione. Amnesia è un romanzo che va scoperto e fatto proprio.


Buona lettura

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