«Ho dovuto rinunciare a cose a cui tenevo moltissimo, ma ne ho tentate altre, perché dovevo trovare qualcosa in cui riversare la mia voglia di vivere. Quando mi sono imbattuto nel teatro, ho vinto lo scoglio della timidezza e all’improvviso ho cominciato a sentirmi forte» Massimo Troisi
“Massimo era uno che cercava sempre di nascondersi, anche io ero un po' così. E tra due nascosti, ci siamo ritrovati in un nascondiglio... Ricordo benissimo il nostro primo sguardo, lo sguardo di due che si sentono fuori da quell'atmosfera...(Anna Pavignano)
Timido, gentile, introverso e comico in una maniera unica, spontanea e mai volgare. Sono alcuni degli attributi che possono conferirsi al grande Massimo Troisi. A 25 anni dalla sua scomparsa lo spettacolo teatrale Troisi poeta Massimo, scritto e diretto da Stefano Veneruso, sarà in scena dal 17 al 28 Aprile, al Teatro dei Dioscuri per dare voce alla vita artistica, ma anche privata del grande Massimo.
Un insieme di poesie cantate e recitate dall’attore Matteo Nicoletta, che riesce, dopo pochi minuti dall’inizio dello spettacolo, ad entrare perfettamente nel personaggio, trasportando lo spettatore in un viaggio di ricordi, di pensieri trascritti su pezzi di carta, di battute fatte con i suoi colleghi di lavoro e amici.
E poi ci sono interviste, filmati inediti e privati che riproducono il Massimo che, nella sua spontaneità, ironia e simpatia, riconferma il suo essere uno di noi e proprio per questo ribadisce la sua grandezza artistica e professionale, ma prima di tutto di Uomo.
Sul palcoscenico ad accompagnare Matteo Nicoletta, giovane attore romano, sono il bravissimo Stefano Napoli al contrabbasso e alla voce e chitarra Alessandra Tumolillo, 18enne napoletana, che stupisce per le sue sonorità versatili. Quest’ ultimi due artisti saranno sostituiti, per scelta del regista che ha voluto fare conoscere altri artisti giovanissimi anche loro, ma altrettanto talentuosi. Si tratta di Alessandra Guidotti alla voce, Oscar Chierici al contrabbasso e Matteo Cona alla chitarra, che debutteranno il giorno 22 Aprile.
Il Teatro dei Dioscuri al Quirinale, grazie alla sua struttura, ha permesso anche l’allestimento di una mostra, che sarà visitabile, sempre ad ingresso gratuito come lo spettacolo teatrale, fino al 30 Giugno. L’allestimento, che propone moltissime foto sia di scena che di situazioni familiari (come la foto del matrimonio dell’amatissima sorella Annamaria, in cui vediamo Massimo ragazzino), ha una connotazione moderna e multimediale, con schermi da cui è possibile vedere interviste, filmati dell’attore partenopeo, ma anche tradizionale, con appunti originali di poesie, che sono state sapientemente stampate, che il visitatore può portare a casa. Tenera e commovente la lettera che Paolo Sorrentino, ora grande regista, nonché premio Oscar, ha scritto, appena ventenne, a Massimo per chiedergli di avere anche un piccolo spazio nel suo successivo lavoro cinematografico.
Dolce e comica la lettera di un Massimo che andava alle elementari che scrive a Giorgio Veneruso, colui che sarebbe diventato il marito di sua sorella Annamaria.
Dallo spettacolo teatrale e dalla mostra emerge un forte senso della famiglia, un attaccamento indissolubile e inevitabile.
«Sono nato in una casa dove vivevano sedici persone. Ecco perché ho questo senso della comunità così spiccato, ecco perché quando ci sono meno di quindici persone mi prendono dei violenti attacchi di solitudine»: sono le parole di Massimo da parte di suo nipote Stefano. “Massimo -dice Stefano - no non lo chiamo e non l’ho mai chiamato zio per sua scelta, è cresciuto in una famiglia sanissima. Anche se nessuno era artista, allo stesso tempo artisti lo erano un po' tutti, artisti per come affrontavano la vita, i disagi... Una famiglia numerosa, con sedici persone che vivevano in quattro stanze... Fatevi il calcolo e capite che fosse una situazione non facile...”
La sua comicità era vera, naturale, senza artifici “Era bravo, faceva ridere con nulla, aveva l'arte di nascondere l'arte, era sempre naturale, era straordinario nel gesto, era proletario ed elegante allo stesso tempo”. Ad affermarlo è Carlo Verdone.
Era sincero e coerente con il suo modo di pensare: “Trovo la risposta all'episodio di Sanremo eccezionale, lo rapporto proprio alla sua personalità. Lì aveva ventisette anni, cioè, rendiamoci conto... Ha gestito tutto con intelligenza e maturità, fino al rifiuto di partecipare perché gli fu impedito di parlare di alcuni temi: «Visto ca nun pozz' parlà di terremoto, visto ca nun pozz' parlà di Napoli, visto ca nun pozz' parlà di politica... sono indeciso tra una poesia di Carducci e una di Pascoli!». Affrontò quest’ ingiustizia in modo quasi poetico, non volendo tradire il suo pubblico che da lui si aspettava la sincerità, si aspettava Massimo. Spiazzò tutti, perché la sua presenza era annunciata. Ecco, quello secondo me è un grande esempio di come si possa andare contro certi meccanismi con ironia”(Stefano Veneruso).
Da questo viaggio nel ricordo di Massimo si ripercorrono un po’ le tappe della sua ascesa nel mondo dello spettacolo e pensando a lui, viene da sorridere, per le battute memorabili nei film o negli schetck di cabaret con il trio "La Smorfia". Veniva spesso definito come un pigro, ma fondamentalmente lo era per le cose che non gli piacevano e da fermo era in grado di creare molto e di andare velocissimo.
Lo spettacolo teatrale che alterna parti recitate a filmati, tratta il tema della religione e di come venisse osservato da Massimo, dell’universo femminile e del suo essere latin lover o meglio detto sciupafemmine, di Napoli del suo legame con Pino Daniele e delle sue amicizie e del suo ultimo capolavoro cinematografico.
Annamaria Troisi: “Il successo non ha cambiato Massimo, lo ha solo inorgoglito, perché vedeva riconosciuto ed apprezzato il suo talento. Massimo ed io eravamo molto legati, soprattutto dopo la morte di nostra madre. Io per lui non ero più la sorella maggiore, ma la mamma che lui adorava e che era andata via all’improvviso prematuramente. Cercavo in tutti i modi di non fargli sentire la sua mancanza. Lo raggiunsi a Roma proprio per stargli vicino. Un giorno gli dissi «mo' ti devi fermà Massimo» e Massimo rispose «Chistu film 'o voglio fernì’ c' 'o core mio…». Ricordo Massimo determinato a terminare "Il Postino" con il suo cuore. Gli ultimi giorni ero molto preoccupata, ma lui sdrammatizzava e mi tranquillizzava”.
In occasione dello spettacolo e della mostra sono stati raccolti i contenuti in un catalogo edito da Luce-Cinecittà e Edizioni Sabinae, per la cura di Nevio De Pascalis e Marco Dionisi.
Sono 176 pagine, Gianni Minà introduce con un suo articolo il libro che è corredato di oltre sessanta fotografie sia a colori che in bianco e nero, riproduzioni di documenti, locandine, ritagli di giornale, elaborazioni grafiche, che raccontano l’evoluzione artistica e quella privata, del poeta Troisi. A parlare di Massimo sono anche le interviste dei suoi amici e colleghi che raccontano il primo incontro avuto con lui e di come si sia dimostrato da subito una persona speciale e meravigliosa. Parte del ricavato della vendita del libro sarà devoluta all’Associazione Bambini Cardiopatici nel mondo di cui Massimo Troisi era sostenitore. Un’associazione che ha la missione di assistere e curare bambini affetti da cardiopatie congenite in tutto il mondo. www.bambinicardiopatici.it
“Il Postino ha messo insieme, attraverso una struttura narrativa preesistente, la poesia nella politica, la poesia nella vita, la poesia nella comunicazione...In questo magnifico sistema io ho proprio goduto, perché sapevo che quel Massimo c'era. Ecco, quello fu il massimo di Massimo e io che lo sapevo ne fui felicissimo. Fu un punto di arrivo, ma anche un punto di partenza, purtroppo interrotto. Un punto di partenza perché la sua sapienza di attore, di intuitore delle verità dell'uomo attraverso il personaggio si ricollegava a tutti i grandi classici. Poteva consacrarsi veramente come autore a livello planetario e la seccatura che non sia accaduto è parzialmente lenita solo dal fatto che ha lasciato un grande dono ai contemporanei di sempre. Perché "Il Postino", che parla della nostra fragilità, del nostro sapere, della necessità di dover dare la migliore versione di noi stessi, sarà contemporaneo di ogni epoca.
Il cinema di Troisi non poteva finire senza "Il Postino", un testamento in cui c'è tutto se stesso... (Enzo Decaro)”
“Troisi Poeta Massimo”
Testo e Regia: Stefano Veneruso Con: Matteo Nicoletta e Alessandra Guidotti (Voce). Musicisti: Alessandra Tumolillo (voce e chitarra), Oscar Cherici (contrabbasso), Matteo Cona (chitarra), Stefano Napoli (contrabasso). Produzione esecutiva: Barbara Di Mattia, Aiuto regista: Fabio Gentiluomo, Grafica e Montaggio: Aldo Boccolari, Disegno luci e Suono: Maurizio Muglia
TROISI poeta MASSIMO – Scheda Mostra
promossa e organizzata da Istituto Luce-Cinecittà con 30 Miles Film
in collaborazione con Archivio Enrico Appetito, Rai Teche, Cinecittà si Mostra
a cura di Nevio De Pascalis e Marco Dionisi
supervisione di Stefano Veneruso
Roma - Teatro dei Dioscuri al Quirinale - (via Piacenza, 1)
dal 17 aprile al 30 giugno 2019
Ingresso gratuito
Apertura: da martedì a domenica – dalle 10.00 alle 19.00
T.: 06 86981921
Responsabile del progetto Maria Gabriella Macchiarulo
Restauro fotografico digitale e controllo qualità immagini Paola Angelucci
ha collaborato Stefania Basile
Ricerche e digitalizzazione Emiliano Guidi
Videoinstallazione a cura di Serenella Scuri
Per le interviste video: Produzione esecutiva Maura Cosenza Direttore della fotografia Angelo Marotta Operatore e montaggio video David Paparozzi Coordinamento lavorazioni filmati Davide Maggi Libreria digitale Maurizio Prece Tecnici di laboratorio Mario Damico, Orlando Siddi
Fonti Immagini Fotografiche e Filmiche:
Annamaria Troisi, Stefano Veneruso, Archivio Storico Luce, Rai Teche, Archivio Storico Enrico Appetito, Restauro digitale foto Raffaela Conti, Reporters & Associati, Italian International Film Srl/Lucisano Enzo Decaro, Carlo Molfese, Famiglia Scola, Wephoto & Services, Sergio Siano Newfotosud, David di Donatello, Aamod
Realizzazione creativa Brivido Pop
"Omaggio a Massimo Troisi" di Michelangelo Bastiani Video Ologramma, vetro, bottiglia in vetro, schermo led cm 80x170x98 (2019)
Progetto Grafico Roberto Albini
Allestimento AB2, Rosini Cornici S.r.l.
Service audio e video Euphon Communication S.r.L.
TROISI poeta MASSIMO – IL CATALOGO – edito da Istituto Luce – Cinecittà e Edizioni Sabinae
A cura di Nevio De Pascalis e Marco Dionisi
Isbn 978 88 98623 921
f.to: 24×28; 176 pp.; illustrato
euro 22,00
Ufficio stampa Istituto Luce-Cinecittà
Marlon Pellegrini
t.: +39 06 72286 407 m.: +39 334 9500619 -
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