L’IMPETO ARTISTICO DI GIULIANO MACCA

L’IMPETO ARTISTICO DI GIULIANO MACCA

L’85% della mia vita lo passo a dipingere. Il grande entusiasmo del pittore Giuliano Macca protagonista della mostra “Cuori di Cristallo” alla RvB Art di Roma intervistato da #RosarioSchibeci

stampa articolo Scarica pdf

Primo giorno di inaugurazione della sua mostra alla Galleria RvB Art di via delle Zoccolette a Roma e Giuliano Macca già si ritrova catapultato in un grande successo di pubblico. Forse perché i ritratti che espone sono in grado di suscitare sentimenti misti di stupore ed emozione lasciando a più di qualcuno il desiderio di possedere uno di quei quadri da esporre nel proprio salone. Nonostante la giovane età (classe 1988) il pittore siciliano può vantare al suo attivo diverse esposizioni oltre alla realizzazione della scenografia per lo spettacolo teatrale Corti ma Lirici presso il Teatro Eliseo di Roma e una performance artistica al MAAM (Museo dell’Altro e dell’Altrove) di Roma. Dopo un’esperienza a Barcellona, ora sogna di vivere il fascino del Montmartre di Parigi anche se la vita artistica della Capitale continua a dargli grandi soddisfazioni. Abbiamo avuto il piacere di Intervistare Giuliano Macca scoprendo prima di tutto un entusiasta nel realizzare ed esprimere la sua arte.

Quando si parla di sdoppiamento nei tuoi ritratti, che cosa si intende?

Lavoro molto sul dualismo umano e mi piace vedere nei soggetti che dipingo proprio quella sensazione di tempo che passa. Lo sdoppiamento che esprimo è proprio una rappresentazione delle diverse fasi della vita in continuo cambiamento. Il mio concetto di artista è quello di un autore che deve iniziare qualcosa e poi lasciare libero il pubblico di dare la sua personale interpretazione.

Dai tuoi cuori di cristallo traspare più la fragilità o la trasparenza?

C’è sicuramente fragilità anche se non mi piace considerarla come precaria. Piuttosto, la fragilità che cerco di esprimere è quella che vuole rendere i soggetti che rappresento più forti quasi fosse un percorso da fare per arrivare a un traguardo di identità personale.

La tua produzione sembra concentrarsi su ritratti femminili concentrati nel dolore. Credi che la sofferenza femminile possa avere un fascino più particolare?

Credo che la donna sia un po' più abituata al dolore ovvero riesce a viverlo in maniera diversa esprimendo più romanticismo e profondità. La sofferenza della donna ha sempre qualcosa da dire per cui mi piace pensare di potere esprimere un racconto così personale e allo stesso tempo di cercare con la mia pittura di attenuare questo stato d’animo.

L’arte per te deve essere individualista o incline alla contaminazione con altri stili?

La mia arte sicuramente si lascia contaminare dall’influenza di quelli che considero i miei grandi maestri soprattutto quelli spagnoli fra cui primeggia il Goya. Una contaminazione, quindi che guarda molto al passato anche se resta aperta anche al contemporaneo.

Le opere che dipingi possono essere una sorta di elisir che ti libera da un conflitto tuo interno?

E’una sensazione strana perché se da una parte mi libero dall’altra il mio conflitto sembra aumentare. Mi spiego meglio, nella fase di preparazione della pittura il conflitto sembra moderarsi per poi esplodere con nuovo impeto a lavoro ultimato. In effetti, sono un po' nevrotico con il mio lavoro, non a caso l’85% della mia vita lo passo a dipingere

Ma la tua è una pittura più di studio o di istinto?

Forte studio che non si è mai lasciato sopraffare dall’istinto.

Sbaglio o i colori che usi portano anche a quella vitalità e passione proprie della tua origine siciliana?

Nella mia vita privata effettivamente sono un uomo molto passionale e sicuramente è un’eredità della mia isola. E’ importante mettere nella tua arte quello che sei per cui cerco di trasportare questa mia passione sulle tele soprattutto con i colori. Non a caso amo le tinte forti e privilegio il rosso come colore che considero a parte rispetto aggli altri proprio perché accentua ed arriva direttamente all’anima.

Il tuo canale Instagram e molto seguito. Ma per un artista oggi quale è il modo migliore per usare i social?

In Istagram, per esempio faccio quello che non fanno gli altri che cercano sempre di farsi vedere forti. Io, invece, non ho paura di mostrare la mia debolezza anche perché i social devono essere usati in maniera onesta altrimenti rischi di mentire agli altri ma soprattutto a te stesso. Sicuramente, poi, i social sono un bel mezzo per fare arrivare l’arte anche se un’opera va giudicata sempre da vicino per cui evviva le mostre.

                                                                                  Rosario Schibeci 

© Riproduzione riservata