Francesco Tamilia

Francesco Tamilia

Il pericolo e l'opportunità

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Oggi ci addentriamo nel mondo della giustizia intervistando un caro amico, professionista serio e persona integerrima: l'Avvocato penalista Francesco Tamilia. Francesco vive ed esercita la sua professione di principe del foro capitolino in quel di San Giovanni, avendo oramai una lunga esperienza alle spalle e (ce lo auguriamo) una carriera sempre più brillante d'avanti. Andiamo a conoscerlo.

La passione per il diritto e la professione di avvocato nasce da ideali di gioventù, da tradizioni familiari o dalle allettanti prospettive economiche che questa professione può riservare? O da quale altro motivo?
Da ragazzo, come capita a molti, non avevo le idee molto chiare sul mio futuro. Ho sempre avuto una grande passione per la politica, ma non sapevo che strada professionale prendere: non nutrivo sogni particolari, allo stesso tempo però non avevo paura di mettermi in gioco. Quando ho deciso di fare l'avvocato si è trattato di una scelta suggeritami dalla mia passione per il sociale: decisi di accettare questa sfida con la consapevolezza che vita sociale ed ideali fossero il collante necessario per lavorare in modo ottimale.

Ci racconti il percorso compiuto prima di affermarti come stimato professionista? Una lunga strada ed anni di gavetta?
Sono stato molto fortunato a trovare un "dominus" (così si chiama l'avvocato presso il quale si fa pratica) preparato, umile e che mi ha insegnato come muovermi, mi ha permesso di fare atti, di assistere alle udienze e di fare commissioni in tribunale. All'inizio è dura ma strada facendo capisci che l'intuizione che avevi avuto era giusta. Nei momenti di difficoltà ho sempre mantenuto la lucidità restando focalizzato sugli obiettivi che desideravo. In questo senso mi piace ricordare una frase di John Fitzgerald Kennedy: "La parola crisi, scritta in cinese, è composta di due caratteri: uno rappresenta il pericolo, l'altro l'opportunità".

Una delle figure più note di avvocato nella letteratura è quella del manzoniano Azzecca-Garbugli. In quanti dei tuoi colleghi sono presenti caratteristiche come la paura dei potenti, la vile prudenza e la voglia di impressionare persone meno acculturate per trarne profitto personale?
Questo lavoro te lo guadagni con disciplina, costanza, sacrifici e perseveranza. Ci sono professionisti che fanno scelte azzardate dettate dall'inquietudine tipica di chi vive male la routine quotidiana, persone demotivate e con la prospettiva di investire sul più debole. Le mele marce si trovano ovunque, ma ciò non deve intaccare l'onore di tanti colleghi seri e professionali.

Mi sono sempre chiesto, da profano, come si fa a prendere le parti di chi ha commesso reati più o meno odiosi. A te capita spesso?
Ci dobbiamo domandare se il comportamento dell'avvocato che difende un imputato "colpevole" del reato contestatogli sia lecito od illecito relativamente al diritto vigente, non se è moralmente riprovevole. Nessuna disposizione di legge impone ad un avvocato di non assumere la difesa di un imputato che sa essere colpevole. Anche il più malvagio dei criminali ha diritto alla difesa, ad un giusto processo ed alla giusta pena. Uno stato che non dovesse garantire questo sarebbe uno stato dittatoriale. Noi avvocati siamo l'ultimo baluardo alla difesa della libertà.

Ok. Ma se riesci a scagionare un efferato criminale, come puoi pensare poi di aver esercitato il ruolo di paladino della libertà?
Sono un avvocato ma anche un uomo: da avvocato è diritto del mio cliente aspettarsi che io faccia bene il mio lavoro nel difenderlo anche se da uomo potrei condannare il gesto; comunque cerco sempre di separare la deontologia dall’etica e dalla filosofia morale. Ti rispondo facendo riferimento a due articoli: articolo 24, comma 2 (“La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento”); articolo 27, comma 2 (“L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva”). L'avvocato non difende il reato, difende il diritto.

Ci puoi raccontare, senza ovviamente fare nomi, la causa più singolare e divertente che hai dovuto seguire?
Anche se volessi non potrei per il dovere di segretezza e riservatezza e sopratutto per non urtare la sensibilità di chi tra i miei assistiti potrebbe leggere questa intervista.

Negli ultimi tempi si sente parlare di nuovo della legalizzazione delle droghe leggere:non pensi che una decisione in tal senso potrebbe sia alleviare il problema del sovraffollamento delle carceri che assestare un duro colpo ai guadagni illeciti del narcotraffico gestito dalle associazioni criminali?
Concordo, la legalizzazione delle droghe leggere potrebbe risolvere non pochi problemi, dal monopolio dello spaccio in mano alla criminalità organizzata fino al problema del sovraffollamento delle carceri. La giustizia si sbloccherebbe: basti pensare che sono quasi 800.000 i processi per droga che intasano i tribunali, un detenuto su tre è infatti  dentro per reati legati alle droghe. Il proibizionismo non funziona, fa molte più vittime della droga stessa. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: Olanda e Portogallo lo hanno capito da anni ed hanno depenalizzato il consumo senza vedere aumentare i consumatori. Una mossa efficace sotto ogni punto di vista.

Prima lo stato pagava il 50% del minimo tariffario agli avvocati che si prestavano a difendere chi, meno abbiente, si avvaleva del gratuito patrocinio. Ora paga il 30%. E' evidente che in tal modo un professionista ha meno interesse a difendere le persone con minori possibilità economiche e che queste ultime si debbano accontentare a loro volta di ricevere gratuito patrocinio da avvocati meno bravi. Possiamo parlare di una giustizia solo per chi ha i soldi? Quale è lo scopo di questo provvedimento?
Certamente sapere di essere pagati una miseria e dopo anni non è uno dei maggiori stimoli. Quella dell'avvocato, tuttavia, è una professione che si esercita non solo per il vile denaro. Spesso si affrontano casi anche pro bono e ci si mette la passione e la grinta di sempre, con la speranza di sentirsi utili e di aver svolto anche una funzione sociale. E' vero comunque che la Giustizia (con la G maiucola) è sempre più appannaggio di chi può permettersela, ma solo perché questo Stato, con vari provvedimenti, sta dismettendo piano piano e neanche troppo velatamente questo "servizio". Auspico, e così la categoria intera, che qualcuno di illuminato si accorga di tale nefandezza e si torni ad essere "la culla" del diritto.

Essere il datore di lavoro di te stesso significa per te essere libero di sceglierti i clienti da difendere in base alle loro possibilità economiche od alle loro ragioni?
Significa rispondere solo alla propria coscienza e potersi organizzare in modo da riuscire a dare sempre e comunque il meglio, nell'interesse dei propri assistiti ed auspicando di avere dato il proprio contributo per la ricerca della verità. Nell'immaginario collettivo l'avvocato è il ricco miliardario dei grandi film americani, nella realtà è la parte spesso più debole e con poche risorse che deve fronteggiare il mostro della farraginosa e lenta macchina statale dell'ingiustizia.

Come padre di due splendide bimbe come riesci a conciliare il tuo lavoro col tempo da dedicare loro?
Tolta la toga, il mio tempo residuo è dedicato principalmente alle mie figlie Marta e Rachele con le quali amo trascorrere quasi tutto il mio tempo libero. Tengo poi a sottolineare che un po' del mio svago è ovviamente dedicato a seguire tutto il mondo Lazio, squadra di cui sono tifoso da sempre.

Progetti futuri e sogni nel cassetto?
Continuare a fare questo lavoro con passione e con la consapevolezza che successi e difficoltà sono all'ordine del giorno.  Ma se il cliente è certo del lavoro svolto e dell'impegno profuso per portare a casa il risultato migliore, questa è la soddisfazione più grande.

Penso che le risposte che ci hai dato e la passione che abbiamo colto in quelle siano sufficienti a capire di che stoffa sei fatto e possano contribuire a caratterizzare la figura dell'avvocato con una umanità maggiore rispetto allo stereotipo che di quella si ha comunemente. Grazie Francesco, ti auguriamo i migliori successi.

Simone Pisani

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