Il giorno 20 e 21 settembre 2020 gli italiani sono chiamati a votare per esprimere la proposta di ridurre i parlamentari, tramite referendum costituzionale, elezioni regionali ed amministrative, ad oggi i parlamentari sono 945 in caso di approvazione sarebbero 600, ovvero 400 deputati e 200 senatori. L’ iter che ha portato il referendum e’ nato con la proposta di legge del Movimento 5 stelle, con al Governo Lega e M5S. La prima bozza della riforma e’ arrivata a inizio legislatura, la proposta e’ stata votata da entrambe le Camere, Deputati e Senato, una prima volta a maggioranza semplice, poi dopo tre mesi, a maggioranza assoluta.L’ iter si e’ concluso. Il 7 ottobre 2019, con la nuova maggioranza PD e M5S, al Senato non si e’ avuta la maggioranza dei due terzi all’ultima votazione e per questo [ stato possibile richiedere un referendum confermativo. Secondo il sondaggio IPSOS del 4 settembre 2020 il 71% degli italiani votera’ Si per la riduzione del taglio dei parlamentari, a prescindere dall’appartenenza politica, prevale trasversalmente il Si, tranne per le forze politiche che sono contrari. I parlamentari sono stati distribuiti, in Italia, per essere espressione di un territorio, nel rispetto della democrazia rappresentativa, rappresentare i cittadini. Ad oggi l’antipolitica e’ riuscita, a soffiare sul vento del malcontento verso i rappresentati della cosa pubblica , ma dobbiamo approfondire, la percentuale di abitanti e parlamentari in base ai vari territori.
In Trentino Alto Adige attualmente ci sono 11 seggi alla Camera e 7 al Senato, con la riduzione dei parlamentari si avranno 7 seggi alla Camera e 6 al Senato quindi avremmo meno 27,78% di rappresentanza territoriale. In Sicilia attualmente ci sono 52 seggi alla Camera e 25 al Senato , con la riduzione dei parlamentari si avranno 32 seggi alla Camera e 16 al Senato, quindi avremmo meno 37,66% di rappresentanza territoriale. Questo e’ un gravissimo indebolimento della rappresentanza dei cittadini, in Italia rispetto ad altri Paesi Europei ad oggi abbiamo un rapporto di numero di deputati per 100.000 abitanti pari al 1% dopo la riduzione del taglio dei parlamentari avremmo lo 0,7% , quindi rispetto alla media europea ci sara’ un Parlamento indebolito nella sua essenza democratica, ma soprattutto non saremmo una Repubblica Parlamentare, ma una Nazione cagionevole, senza anticorpi costituzionali, gestita da clan lobbysti radicati nei territori, che la fanno da padrone in zone degradate ed emarginate.
Secondo l’ osservatorio di Cottarelli, si risparmierebbe lo 0,7% e 0,8 % ossia 60 milioni di euro in proporzione ai 24, 7 miliardi del costo della politica italiana,che ha la maglia nera in Europa.Forse i problemi in Italia sono i consulenti pagati a peso d’oro, nei ministeri, nelle regioni, nei comuni, negli enti pubblici che gravano sul Deficit Pubblico, credo che dovremmo riflettere moltissimo prima di votare Si !
Fabio La Noce
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