GECO: Quattro Lettere Che Fanno Tremare Roma

GECO: Quattro Lettere Che Fanno Tremare Roma

La nostra Sindaca Virginia Raggi, in un lungo post sui suoi social ha dato grande risalto alla notizia della sua identificazione e al suo fermo, neanche parlassimo di un incallito criminale, di un narcotrafficante internazionale.

stampa articolo Scarica pdf


E’ notizia di questi giorni che sia stato identificato e denunciato a piede libero GECO, writer romano, che, al secolo, sembra sia Lorenzo Perris,28 anni del quartiere San Lorenzo (così come riportato da alcuni quotidiani romani), ricercato non solo nella capitale ma anche a Lisbona, per aver arrecato danni ingenti al decoro urbano, con le sue famigerate quattro lettere.

La nostra Sindaca Virginia Raggi, in un lungo post sui suoi social ha dato grande risalto alla notizia della sua identificazione e al suo fermo, neanche parlassimo di un incallito criminale, di un narcotrafficante internazionale.

Riporto testualmente: “Centinaia di bombolette spray, migliaia di adesivi, funi, estintori, corde, lucchetti, sei telefoni cellulari, computer, pennelli, rulli e secchi di vernice. Si tratta del materiale che il Nucleo Ambiente e Decoro della nostra Polizia Locale ha sequestrato al writer romano noto come “Geco” che, insieme all'assessore Linda Meleo, avevamo già denunciato per aver deturpato diversi edifici della nostra città. Grazie al lavoro del Nad, e a un anno di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, i nostri agenti sono riusciti a identificare il writer. I magistrati hanno poi disposto perquisizioni domiciliari e nei mezzi a sua disposizione. Era considerato imprendibile, ma ora Geco è stato identificato e denunciato. Ha imbrattato centinaia di muri e palazzi a Roma e in altre città europee, che vanno ripuliti con i soldi dei cittadini. Una storia non più tollerabile.”

Sfido chiunque di voi a sapere che cosa fosse NAD - Nucleo Ambiente e Decoro - e la sua esistenza a Roma!

Chi come me è letteralmente “malato” di street art e di tutto quello che è annesso e connesso, non può non aver notato a Roma, le scritte di GECO che campeggiano in ogni dove, nei posti più disparati e assolutamente impossibili da raggiungere, quattro lettere stampatello che sono il suo inconfondibile marchio di fabbrica, la firma del suo operato artistico tra graffiti, adesivi e tag.

“Ricercato da Roma, in mezza Europa, fino a Lisbona”, per aver imbrattato e deturpato città, palazzi e chi più ne ha più ne metta, ma analizziamo il suo operato… Faccio una premessa, non me ne vogliate, non amo particolarmente lo stile writing o bombing del soggetto in questione, ma da qui a farlo passare per il primo dei delinquenti ce ne vuole.

E’ accusato di aver imbrattato la città, deturpando, vandalizzato, ma GECO dove ha apposto la sua firma, la sua espressione artistica? Detesto quelle a Villa Pamphili e al mercato Metronio, per il resto parliamo di palazzi anonimi, pericolanti, sopra edifici popolari, spesso dismessi, su tutto quello che già è brutto e fatiscente di suo, forse rendendolo a mio avviso, anche un attimo più riconoscibile ed interessante.

Ma, soprattutto, perché la nostra sindaca ha pubblicizzato in maniera così eclatante questa operazione per il decoro urbano. Sono le quattro lettere di GECO che fanno così paura e deturpano Roma? Non le buche, i lavori in corso mai finiti, l’immondizia che ormai è diventata un vero e proprio “complemento d’arredo urbano”, i mezzi pubblici che prendono fuoco, l’invasione degli inutili monopattini o il verde incolto che ormai ha invaso tutte le strade.

Inutile dire che si sono create due fazioni una pro e l’altra contro GECO, secondo me la domanda che bisognerebbe porsi è assolutamente un’altra. A che cosa serve tutto ciò? E’ veramente così importante per la Capitale? E perché è stato dato così grande risalto all’identificazione e relativa denuncia di quello che è un funambolico writer finora senza nome, come ce ne sono un’altra infinità? Caro Sindaca forse tenta di sviarci da altro, non mi sembra che questa sia una priorità di Roma!

Non mi sento di condannare GECO, pur non essendo una sua fan, ma condanno il degrado e l’incuria che ormai fanno da cornice alla nostra splendida città, colpa anche dei cittadini, ma anche e, soprattutto, di chi la governa e la gestisce.

E quindi in cuor mio mi sento di dire e scrivere, come molti hanno già fatto #FREEGECO

Articolo di Stefania Vaghi

© Riproduzione riservata