Dopo la mostra dedicata a Gio Ponti, il Maxxi propone questo complesso viaggio, nella vita lavorativa di uno dei più grandi architetti contemporanei: Aldo Rossi in cui la tradizione analitica si trasforma in soluzioni contemporanee assolutamente attuali.Grazie a originali disegni e inestimabili quadernetti provenienti dall'archivio di Aldo Rossi nella collezione del Maxxi, la figura dell'architetto viene compresa e amata.Tutto ha inizio a Milano, dove si forma attraverso le letture di riviste, libri viaggi più che in una università impoverita dalla guerra e dal fascismo.Aldo Rossi studia, si informa ma soprattutto si confronta con i giovani architetti suoi colleghi, animati da comuni intenti di ricostruzione e rinnovamento. Collabora come assistente con Gardella e Zanuso, affronta il ruolo della tipologia edilizia con Saverio Muratori, il senso della città con Aymonino, il peso della storia con Tafuri. Ricerca senza sosta e studia i classici storici affinchè il passato possa servire a dare risposte al presente.Aldo Rossi è tante forme: intellettuale, storico, letterato e anche politico.Politica intesa per un bene comune. Scrive “L'architettura della città” diventando uno dei libri del settore più tradotti al mondo.La città diventa, per il grande architetto, palestra per i suoi allenamenti progettuali, perché i luoghi sono più forti delle persone e la scena fissa e più forte della vicenda. Questa riflessione sul rapporto tra città, società e architettura lo accompagnerà per tutta la sua vita.
“ Il progresso nell'architettura non può essere considerato come un progresso dal punto di vista etico o estetico e tanto meno tecnico,. La progressività nell'architettura è la progressività dei suoi contenuti, o delle coscienze collettive di un momento storico”
Aldo Rossi riflette, annota, disegna e prende appunti sui famosi quadernetti azzurri, in cui “ disegni liberi”, tra scritti privati e personali si mescolano con formule chimiche e matematiche.Tra le pagine di uno di questi ritroviamo i pensieri dell'elaborazione progettuale, concettuale,del temporaneo “Teatro del Mondo che lo consacrò Archistar a livello internazionale, diventando simbolo di un' intera architettura.Dall'idea del Teatro si può leggere tutta l'opera di Aldo Rossi.Evocatore gioioso di storie e memorie.A tramutare la riflessione in memoria sono le sue opere che ritornano in modo ritmico e costante come il Cubo. Bellissimi plastici in mostra evidenziano la poesie di semplici forme che la maestria di Aldo Rossi ha reso fattibile un sogno plastico.Un grande insegnamento di Aldo Rossi è quello di aver saputo ascoltare lo spazio, il luogo, il battito della terra per progettare. Fantasia e tecnica, rigore e razionalismo in un' architettura intramontabile.
...”Il sistema compositivo è una combinazione di forme. La logica del sistema ordina il casuale”...
Chiara Sticca
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