La mostra presso Setouchi Gity Museum di Okayama in Giappone ha come titolo Shibefur falling cherry petals semplicemente tradotto in "petali di ciliegio che cadono" dell'artista Giapponese Motoi Yamamoto.La mostra omaggia il ciclo della vita, la delicata bellezza dei boccioli, la loro unicità. Contempla il fascino, l'incanto e l'eleganza dei fiori e dei suoi petali che esprimono il cerchio completo della vita e della morte. Nella sala centrale, l'istallazione che da il nome all'esposizione monografica. Con 100mila petali di sale marino, creati con minuzia ad uno ad uno, danno vita a un enorme, candido tappeto bianco. Piccoli petali posizionati su uno sfondo rosso scuro che richiama il colore del frutto.
Motoi Yamamoto nato nei pressi di Hiroshima nel 1966 ora vive e lavora a Tokyo. Conosciuto come il "poeta del Sale", perché usa come elemento distintivo della sua arte il sale marino. Attento alla tradizione nipponica, propone nelle sue opere il Shinto: cerimonia di raccolta del sale, rito sacro in cui il sale è considerato "il fuoco liberato dalle acque", potente creatore di vita o distruttore della stessa, per il suo potere corrosivo. Hanami: l'arte di osservare i petali che cadono a terra, contemplare l'istante che divide l'esperienza e il ricordo.Tante cose rappresenta il sale. Sale come simbolo apotropaico, scaramantico in bilico tra la vita e la morte, sale come collegamento tra culture e epoche storiche differenti. Sale come ricordo di vita, sale come separazione dei 2 mondi.
La istallazioni di Yamamoto sono effimere, legate ad aspetti rituali e mossi da un esigenza di non dimenticare. Segnato profondamente da premature morti di due donne importanti della sua vita come la sorella e la moglie, realizza opere che sconfinano nell'oblio della anamnesi. Sono le sue creazioni, la modalità lenta della realizzazione, il conflitto tra ricordi e dolori che muovono la sua paziente mano, ogni gesto sarà un modo per bloccare la memoria e conservare i ricordi che svaniscono nel tempo.
L'ultimo giorno della sua permanenza al museo, il 5 maggio, l'artista insieme agli spettatori, cancellerà la sua opera e il sale verrà ributtato in mare.Anche questa ultima parte dell'istallazione è essa stessa un frammento importante dell'arte di Yamamoto, in cui il sale, grazie a tante mani diverse, verrà ridonato al mare... a tanti mari diversi.Il rito della vita è come un cerchio di piccoli gesti da compiere da soli che all'incontro di altri cerchi di altre vite, avviene un miracolo da fissare per sempre nella nostra mente e chissà se in questo mandala verremmo ancora una volta nutriti dal sale che un giorno fu un opera d'arte.
Chiara Sticca
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