Le parole di Marco Parolo a fine gara al Castellani nel dopo partita in Tv hanno dato il giusto valore alla vittoria della Lazio a Empoli. Nel mondo Lazio partire bene per un nuovo allenatore è fondamentale, capire che tutti remino dalla stessa parte lo è altrettanto, se qualche giocatore non lo comprende meglio isolarlo subito e cercare di risolvere il problema senza che la squadra ha il tempo di potersi schierare, di creare caos nello spogliatoio. Se si portano a casa i tre punti dopo che si era sotto, chiudere il primo tempo in vantaggio tre a uno e resistere al ritorno di un buon Empoli lottando su ogni pallone è il segnale che tutti gli allenatori vorrebbero, un cantiere in corso che può continuare a fare il suo percorso di crescita senza troppe pressioni negative.
Il gioco di Sarri, quello che diverte e fa divertire, si è visto a sprazzi, dalla cintola in su maggiormente, ma si è visto. Nel momento in cui c’è da difendere le cose non sono andate bene, quei primi quindici minuti verranno sicuramente riproposti mille e mille volte nelle sale video dove la squadra farà le proprie riunioni. La strada però sembra quella giusta, ci sono pedine che da titolarissimi l’hanno passato si sono ritrovati in panchina, devono trovare la forza di dimostrare il proprio valore, mettere in difficoltà il mister e farsi trovare pronti, è l’unica maniera per crescere come gruppo, l’uno al servizio dell’altro, sia che ti chiami Luis Alberto o Adam Marusic oppure Akpa Akpro. Prima si comprende il mister, prima si tornerà a lottare per quel posto Champions, buttato via l’anno passato.
GIUSEPPE CALVANO
FOTO EMANUELE GAMBINO
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