La Pontificia Fonderia Marinelli Di Agnone Ricorda Il “Patriarca Delle Campane”

La Pontificia Fonderia Marinelli Di Agnone Ricorda Il “Patriarca Delle Campane”

La scrittrice Gioconda Marinelli torna nelle librerie con “Un uomo dabbene. La storia dei fonditori di campane Marinelli”, un volume dedicato alla memoria del padre nel centenario della nascita.

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Sono trascorsi cento anni dalla nascita di Pasquale Marinelli, detto “il patriarca delle campane” al quale si deve l’idea della fondazione del “Museo internazionale della campana”, che ha sede nel Molise ad Agnone, proprio accanto a quell’antichissima fonderia che da oltre un millennio realizza campane, portali, statue in bronzo, richieste dalle chiese più importanti ed esportate in tutto il mondo. All’interno sono esposti anti­chi strumenti di lavorazione, battagli e migliaia di calchi decorativi. Non mancano un raro esemplare di campana gotica, forse risalente all’anno Mille, nonché manoscritti e testi come l’edizione olandese del “De tintin­nabulis”, un manuale di arte campanaria, considerato dai maestri artigia­ni come una vera e propria “bibbia”.

Grande spazio è dedicato ai grandi avvenimenti del secolo scorso: fo­tografie documentano il privilegio concesso da Papa Pio XI alla famiglia Marinelli di fregiarsi ed effigiarsi con lo stemma pontificio. Durante la Seconda Guerra Mondiale la fonderia fu costretta a sospendere l’attivi­tà, essendo state requisite le campane, il cui bronzo venne utilizzato per la costruzione di armi. Alla sua riapertura, nel 1949, venne assegnato il compito di fondere le campane per l’antica abbazia di Montecassino, ri­costruita dopo i devastanti bombardamenti.

Nel 1950 un rovinoso incendio costrinse i capomastri ad abbandonare la vecchia sede per riscostruirne una nuova alla periferia del paese. Da al­lora il lavoro dei Marinelli è proseguito senza sosta fino alla realizzazione della grande campana per San Pietro del Giubileo del 2000. Intonata in sol grave, pesa cinque tonnellate, è alta oltre due metri e mezzo ed ha una circonferenza che supera i sei metri.

Quella dei fonditori di campane Marinelli è dunque una lunga storia millenaria: un mestiere antico e difficile, tramandato di padre in figlio e portato avanti anche da Pasquale Marinelli con indomito coraggio, con lo sguardo in avanti, precorrendo i tempi. Una vita spesa tra passione, dedizione al lavoro e amore per la famiglia, riportata in questo volume dalla figlia Gioconda che, con l’appoggio della sorella Gabriella, ha rievocato i momenti personali e quelli indimenticabili come la visita in fonderia di Papa Wojtyla, avvenuta il 19 marzo del 1995 e l’affetto per padre Pio. Tra romanzo e saggio, le sue pagine raccontano la storia di una famiglia e quella della Pontificia Fonderia Marinelli, che ha seguito da sempre i preziosi insegnamenti degli avi, e che anche oggi, per mano di Armando e Pasquale, nipoti di Pasquale e figli del fratello Ettore, diffonde rintocchi di pace e di fede in luoghi vicini e lontani.

Dacia Maraini, nella sua introduzione, si esprime così: «Cosa succede ad un bambino nato da una nobile famiglia artigiana e poco dopo la prima guerra mondiale in una piccola città del Molise? Pasquale Marinelli e la figlia Gioconda, in un singolare controcanto a due voci, ce lo raccontano con grazia. La memoria non si smarrisce nelle astrazioni di un pensiero politico o sociologico. Lo sguardo si fa acuto e preciso nel ricordare la famiglia di origine, la piccola città in cui è cresciuto, gli anni dei primi apprendimenti, l’incontro col mondo. Nonché le prime emozioni, le scoperte di un’adolescenza vissuta in campagna, a San Gaetano. Noi come lettori seguiamo con trepidazione il resoconto di una crescita che è nello stesso tempo prevedibile, dentro le tradizioni di un’epoca precisa e conosciuta, ma anche nuova e sorprendente come ogni vita lo è nel suo inatteso e complesso sviluppo. C’è qualcosa di talmente umano, nel senso dell’ingegno creativo, della sapienza meccanica e chimica, in questo processo da apparire disumano: quasi fosse un lavoro degli angeli per festeggiare i cieli. È bello sapere che ancora oggi i Marinelli continuino, di padre in figlio, a praticare l’intelligente e arcana arte della costruzione di campane».

Il volume sarà presentato in anteprima sabato 27 novembre, alle 16, nella Sala convegni del Museo storico della campana “Giovanni Paolo II”, ad Agnone, in provincia di Isernia. In programma una proiezione di un video su Pasquale Marinelli e un concerto di campane del Maestro Giulio Costanzo. L’incontro, che prevede la partecipazione di Giuseppe D’Onorio, uno dei maggiori studiosi di arte campanaria, sarà moderato da Gabriella Marinelli.

Emanuele Pecoraro

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