Inter Roma Coppa Italia Frecciarossa 2021 2022

Inter Roma Coppa Italia Frecciarossa 2021 2022

Su tutti stasera si sono distinti 3 giocatori: per la Roma Zaniolo, Mkhitaryan e Karsdorp, il primo un valore assoluto che si trascina mezza difesa solo con il vento che sposta quando si muove, il secondo ed il terzo riescono a dare dinamicità e potenza quando agganciano il pallone.

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L'ultima volta che si è avuta la sensazione che La Roma fosse una squadra compatta e capace di ribaltare le situazioni con un gioco ed un'intensità da squadra, risale a quel Roma Barcellona che ha fatto storia.

Da allora sono cambiati giocatori, allenatori, dirigenza e proprietà, ma aldilà di quella parentesi, l'inerzia generale continua a farla da padrone, togliendo anche entusiasmo ed emozione.

Si, la “Roma o si odia, o si ama”, “Quando perde è solo nostra”, potrei scrivere tutto e continuare per ore, ma quando la realtà si palesa in un modo così diretto si può solo prendere atto della situazione.

Sul piano sentimentale possiamo raccontarci di avere una squadra di livello, oltraggiata e osteggiata dai poteri forti e da una casta arbitrale poco obbiettiva, su quello realistico possiamo dire di avere alcuni elementi di grande talento che sfortunatamente mal si sposano con il resto della rosa, con un allenatore di caratura mondiale; nel complesso una squadra con dei grossi gap tecnici, tattici e psicologici che rendono ininfluente qualsiasi intervento.

Su tutti stasera si sono distinti 3 giocatori: per la Roma Zaniolo, Mkhitaryan e Karsdorp, il primo un valore assoluto che si trascina mezza difesa solo con il vento che sposta quando si muove, il secondo ed il terzo riescono a dare dinamicità e potenza quando agganciano il pallone; per l'Inter Dzeko, Barella e Skrinar, -con uno scarpino di Sanchez a rendere il tutto più piacevole- ma tre giocatori che illuminano tutta la squadra, il primo glielo abbiamo regalato noi ed il terzo si inventa un miracolo sulla giocata più bella della Roma. Questo fa la differenza.


Nel decidere le formazioni Mourinho sceglie Vina al posto di Maitland-Niles, in realtà dopo le ultime uscite del neo acquisto era quasi prevedibile, con l'uruguaiano che ha dato maggiori risposte ed una migliore continuità rispetto al neo acquisto apparso ancora troppo appannato e Veretout al posto di Cristante.


Inzaghi decide invece per un lieve turnover e, guardando la panchina nerazzurra ci rendiamo conto che il patrimonio tecnico non lascia che l'imbarazzo della scelta così dentro Darmian, D'Ambrosio, Sanchez e Vidal, per De Vrij, Dumfries, Calhanoglu e Lautaro Martinez.



Nemmeno il tempo di capire a chi è assegnato il primo pallone della partita che subito Sanchez si invola per allungare a Perisic , Karsdorp non riesce ad agganciarlo la palla va sui piedi dell'ex ed il gol di Dzeko, di una bellezza disarmante, piega la Roma dopo nemmeno due minuti: un gol su cui Smalling fallisce l'intervento e Rui Patricio non può nulla. 1-0, con gli uomini di Mourinho in preda ad un blackout impressionante e la traversa colpita da Barella solo qualche minuto dopo, fa tremare tutto l'assetto tattico completamente spaccato in due e in preda all'assalto nerazzurro.

Un quarto d'ora di assedio, la linea di centrocampo non riesce a stare dietro alle verticalizzazioni di Sanchez e Dzeko, Barella fa quello che vuole riuscedo ad infilarsi tra le linee ed a dialogare anche con Bastoni che bypassa Oliveira e Veretout suggerendo gli inserimenti di Skriniar e Vidal per dare la profondità a Dzeko e Perisic che sfiorano quasi subito il raddoppio. L'empasse, che sfiora anche Mourinho, impietrito come i suoi giocatori, si scioglie con il passare dei minuti durante i quali i giallorossi cominciano a riprendersi metri, alzare il baricentro e giocarsi la profondità. Verticalizzazione di Karsdorp, filtrante per Mkhitaryan cross basso al centro per Abrham, D'Ambrosio si interpone e rischia l'autogol; i padroni di casa perdono certezze si abbassano e lasciano più spazi ai capitolini che aumentano l'intensità grazie alla maggiore dinamicità di Mkhitaryan ed alla grandiosa capacità di superare i contrasti di Zaniolo che costringe Inzaghi a raddoppiare le marcature sul giovane talento giallorosso che rimedia quasi subito il giallo, a seguire Mancini e come coronamento a Mou, reo di gesticolare troppo durante le fasi di gioco...

La prorompenza di Zaniolo crea difficoltà ai difensori nerazzurri, tanto che Bastoni nel tentativo di fermare il giocatore cade male procurandosi un trauma distorsivo alla caviglia, al suo posto entra De Vrij. Ultimi minuti sempre al cardiopalma con Perisic che sfugge di nuovo a Karsdorp, stavolta è Smalling ad anticipare Dzeko, Ibanez contiene sulla fascia ma dopo un contrasto lamenta un problema al ginocchio sinistro.

Un primo tempo da incubo, ripreso con un certo carattere e riportato su un binario accessibile, tanto da far quasi intravedere un certo equilibrio tra le due formazioni, con l'Inter che sembra trovare difficoltà nel gestire la pressione giallorossa.


Ibanez non ce la fa e tocca a Kumbulla prendere il suo posto.


Palla in avanti di Karsdorp per Abrham, che prende il tempo a Skrinar e s tenta l'affondo rasoterra per Zaniolo che viene anticipato quasi sui piedi da Handanovic.

Ancora Abrham che si porta sulla destra, Skrinar stavolta allarga ad hoc la traiettoria chiudendo la possibilità di cross all'inglese. Anche l'Inter prova l'affondo di nuovo con Dzeko, ma è più attenta la Roma a chiudere la difesa.

Più equilibrio, un po' come sul finire del primo tempo, ma con un Karsdorp meno in ansia e più lucido nel possesso palla, anche l'ingresso di Kumbulla sembra riuscire a dare più respiro creando qualche piccola difficoltà alla costruzione neroazzurra che spinge meno in area avversaria puntando più sul contropiede . Ancora Zaniolo vicino al gol, si disimpegna bene Mkhitaryan servendo proprio il giovane ex Inter che prova un tiro a giro rasoterra che sfiora il palo alla sinistra di Handanovic. Match poco propositivo per Brozovic, non al massimo della forma e Vidal che perde spesso il tempo sulla ribattuta.

Bella azione di costruzione da parte della Roma, con Abrham che tenta di nuovo la verticalizzazione in cerca di Zaniolo, palla sui piedi di Sergio Oliveira che trova anche una deviazione di Brozovic ma il portiere riesce ad alzarla sopra la traversa.

Cotropiede Inter, Barella tenta il gol di destro ma trova il portiere giallorosso in ottima posizione.

Imbucata dell'armeno che riesce a lasciarsi alle spalle con una giocata eccezionale Barella, palla a servire Zaniolo che si trova a tu per tu con Handanovic, magia del numero 22 che salta il portiere e tenta una magia in diagonale centrando quasi la porta se non fosse per una geniale intuizione di Skrinar che di testa spizza la palla sulla linea di porta mandando in angolo una palla che sarebbe diventata una beffa dopo la segnalazione di fuorigioco.

Ma è al 68', nel miglior momento della Roma che Sanchez inventa il gol del raddoppio che piega deinitivamente le speranze della Roma, tiro dalla distanza che va a piantarsi direttamente sotto l'incrocio dei pali. Un 2-0 che rianima i padroni di casa spostando di nuovo gli equilibri verso nord.

Mou corre ai ripari cercando di dare respiro al centrocampo, escono Veretout e Oliveira entrano Pellegrini e Cristante, ma Inzaghi rilancia con le sue armi:esce Dzeko per Lautaro Martinez , lo Special one corregge Vina per El Shaarawy e l'ex Lazio si tincera con gli ultimi 3: fuori Barella, Vidal e Perisic per Dumfris, Vecino e Calhanoglu. Fuori anche Abrham per infortunio dentro Felix. Gli ultimi dieci minuti accendono ancora di più l'Inter che resiste e ci prova ancora sia con Lautaro che con Barella. La Roma non ne ha più, di forza, voglia e coraggio.

L'Inter vince e conquista il passaggio del turno, i giallorossi meditano leccandosi le ferite.


Laura Tarani


fonte immagine Roberto Proietto

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