Annamaria Burrini è stata trovata dai vigili del fuoco attorno alle otto di sera del 28 settembre, allertati dai vicini dell'anziana donna che quel giorno non l'avevano vista per molte ore. Una volta entrati, hanno rinvenuto il cadavere dell'anziana donna sul letto della sua camera e non hanno potuto far altro che avvisare le autorità. Gli agenti della questura intervenuti sul posto hanno notato evidenti segni di strangolamento. Nell'appartamento messo a soqquadro non era presente nessun segno di effrazione ma erano scomparsi diversi effetti personali della donna e del denaro.
Annamaria Burrini era una ex commerciante che affittava una stanza della sua abitazione a persone di passaggio e proprio su alcune di queste si erano concentrate fin da subito le indagini.
Due persone sono state denunciate dalla squadra mobile di Siena per l'omicidio dell'anziana signora. Si tratta di un suo precedente inquilino e la nipote dello stesso, entrambi di nazionalità ucraina. L'accusa è di rapina aggravata e omicidio. Fermato anche un senese di 23 anni che, avendo un ruolo marginale nella vicenda, al momento si trova in stato di libertà.
Dalle indagini e dalle intercettazioni telefoniche è emerso che il trentanovenne era stato un inquilino della vittima per sette mesi ed era già stato condannato nel suo paese per lo stesso tipo di reato.
Secondo la ricostruzione, i due erano a conoscenza del fatto che la donna era benestante proprio grazie alle dichiarazioni del complice ventitreenne. Così, la nipote dell'omicida era stata presentata all'anziana signora come persona interessata all'acquisto di uno dei suoi immobili al fine di avvicinarla e poterla rapinare. I due hanno tentato prima di sedarla con un farmaco contenuto in un succo di frutta ma, non riuscendoci, l'hanno strangolata con un laccio da scarpe, trasportando poi il cadavere dalla cucina alla camera da letto.
Durante la conferenza stampa, il questore di Siena Pietro Milone e il PM Nicola Marini hanno sottolineato l'importanza del lavoro sinergico fra le forze dell'ordine e la procura.
Sempre Milone, ha sottolineato il fatto che "queste sono persone che conoscevano la signora e l'hanno avvicinata. Questo deve farci stare attenti nel tutelare le persone delle fasce più deboli, come gli anziani".
Attualmente, i due ucraini si trovano in carcere in attesa di giudizio.
Benedetta Zibordi
© Riproduzione riservata