Maurizio Panzariello

Maurizio Panzariello

Io sono favorevole a tutto ciò che è “innovativo”. E’ complesso però parlare di Stepchild adoption. L’Italia risente tanto della presenza di un leader religioso come il Papa. Se io fossi un bambino mi piacerebbe avere due mamme, ma non due papà.

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Cominciamo da una domanda semplice. Che sei? Breve presentazione

Ciao, sono Maurizio Panzariello e sono un fotografo che svolge questo lavoro da 30 anni. Mi occupo prevalentemente di fotografia sportiva. Ho lavorato e pubblicato su tutti i quotidiani italiani e su magazine e rotocalchi anche all’estero.

A Genova un fotografo si è introdotto di nascosto nella Costa Concordia e ha scattato immagini inquietanti prima della rottamazione. Era il 30 agosto 2014. Oggi le foto spettrali del tedesco Danko Kielkowski sono diventate un libro. “La guardia costiera e la società mi hanno vietato l’accesso. Ma io credo che il naufragio vada documentato. Ci sono troppe domande senza risposta”. Lo consideri un fotografo coraggioso?


Sicuramente è un fotografo coraggiosissimo. Cosa ne penso? Dipende dalla motivazione che c’è dietro, se la motivazione è quella del libro e quindi speculativa, non sono d’accordo. Bisogna vedere gli aspetti legali della questione. La Costa Concordia è una proprietà privata. Il fatto che queste foto siano state pubblicate, inciderà nel penale. Ma certi tipi di fotografi sono abituati ad andare oltre i limiti. Se dobbiamo farne una considerazione di etica e di morale, non sappiamo bene le motivazioni. Secondo me in certi casi bisognerebbe valutare se sia giusto o meno pubblicare le proprie foto.


Parliamo della fotografa Leila Alaoui, uccisa nell’attentato di Al Qaeda in Burkina Faso - diceva: “mi sento solo mediterranea”. Vorrei da te un pensiero per la collega e soprattutto un commento sui fatti terroristici che stiamo vivendo..

Ha tutta la mia più grande stima e considerazione questa collega. Operare nel mondo islamico non è facile per una donna, tutti lo sappiamo questo. Le difficoltà sono moltiplicate ulteriormente. Doveva affrontare e superare il doppio degli ostacoli di un uomo e questo non è stato sicuramente facile.


Sessanta anni fa Anna Magnani riceveva l'Oscar per la Rosa Tatuata e oggi esce "Anna Magnani, biografia di una donna". Un ritratto fatto di citazioni, episodi inediti, ricordi e testimonianze che Matteo Persica ha raccolto tra gli eredi e i personaggi chiave della vita di Anna. Tu che sei romano che idea hai delle attrici attuali e come vedi "la romanità" nel mondo del cinema?

La Magnani era l’essenza della romanità. Lei era la più grande sotto questo punto di vista del rapporto tra recitazione e romanità, mentre al momento c’è poco che sappia incarnare questo connubio. Mi piace molto Claudia Gerini, anche se non ha fatto ancora scene drammatiche come la Magnani. E’ simpatica, sa prendersi in giro…ma la Magnani era unica da questo punto di vista.

Quale attrice ti piacerebbe fotografare?

Mi sarebbe piaciuto fotografare Michelle Pfeiffer.

«Bisogna saper ridere di sé per ironizzare sul mondo – diceva - peccato che ogni anno che passa sia sempre più difficile». Addio a un regista, Ettore Scola, il maestro di "C'eravamo tanto amati" e "Una giornata particolare". Il regista che raccontava l'Italia e gli italiani con la lente deformata dell'ironia mista all'amarezza: un tuo ricordo di questo straordinario artista?


A me viene sempre in mente il film “Una giornata particolare”, perché è stato girato a Piazza Bologna, vicino dove vivo, a Palazzo Federici, che è diventato praticamente un monumento nella Capitale. Un palazzo particolare, una sorta di quadrilatero bellissimo anche da fotografare. Tutte le volte che passo lì davanti mi viene in mente Ettore Scola. E’ impossibile scindere quel palazzo dal ricordo del regista.


Il Senato si prepara alla battaglia parlamentare sulla legge per le unioni civili che è arrivata in Aula il 28 gennaio. Qual è la tua posizione sull’argomento? Sei favorevole alla Stepchild adoption?

Io sono favorevole a tutto ciò che è “innovativo”. E’ complesso però parlare di Stepchild adoption. L’Italia risente tanto della presenza di un leader religioso come il Papa. Se io fossi un bambino mi piacerebbe avere due mamme, ma non due papà. A me mancherebbe un viso femminile da accarezzare, mi piacerebbe averne due ma non nessuno, ma questo è solo un pensiero personale. Abbiamo perso tanto tempo in questo paese!


Al cinema sta spopolando e riempiendo le sale il film di Checco Zalone Quo Vado e anche quello degli youtubers The Pills “Sempre meglio che lavorare”. A cosa si deve il successo straordinario di questo genere di film? Cosa attrae la gente?


Non ho mai visto al cinema un film di Checco Zalone ma credo che lui sia un genio della comicità. Il successo di Zalone viene dalla televisione. Dopo essersi fatto conoscere sul piccolo schermo, la gente ha voluto supportarlo e conoscerlo anche il cinema. E’ stato un passaggio naturale, dovuto ad una sorta di fidelizzazione del pubblico. Nello scrivere le sue battute e nel recitarle lui è straordinario, è un personaggio positivo. Per quanto riguarda i The Pills non li conosco bene, ho visto qualcosa su YouYube, per esempio lo spot con Florenzi, che è straordinario per come è stato costruito. Ma se la gente si è affezionata, vuol dire che hanno proposto qualcosa di nuovo e diverso.

Visto che abbiamo parlato dei The Pills e del loro film, Cosa ne pensi del fenomeno degli youtubers? Nel futuro potrà diventare un vero e proprio lavoro? Oppure, al contrario della fotografia, è solo un fenomeno legato ai tempi che finirà per scomparire? 

Sicuramente può diventare un lavoro nel futuro, perché YouTube è un grande mezzo, con grandi capacità comunicative. Ormai su YouTube si cerca di tutto e si trova di tutto.


Parlando di calcio, so che sei un grande tifoso della Lazio. Cosa ne pensi dei biancocelesti quest’anno? Cosa manca per tornare ad essere la Lazio spumeggiante della scorsa stagione?


Secondo me il problema principale è stato la preparazione affrettata per arrivare subito in forma per la partita di Supercoppa contro la Juventus ai primi di agosto. Il rientro dei nazionali è stato troppo tardivo, e non erano assolutamente in condizione. Questo è stato il peccato originale che ha scontato anche la Juventus inizialmente. La squadra in ogni caso adesso è in serie positiva, l’augurio è che vada come lo scorso anno. Poi è vero che manca una punta veramente forte. Una grande squadra si costruisce con un grande portiere, un grande difensore, un grande centrocampista ed un grande attaccante. La Lazio ha solo un grande centrocampista che è Biglia. Nessuno là davanti è un vero e proprio titolare e questa è una pecca pesante.

I risultati dicono che da maggio la Lazio ha perso Una Coppa Italia, una Supercoppa, un preliminare di Champions ed è uscita ai quarti dalla Coppa Italia di quest’anno perdendo per l’ennesima volta contro la Juventus. Pioli è l’uomo giusto per invertire questa tendenza o serve un cambio alla guida?

A me Pioli ha impressionato tantissimo lo scorso anno. Io lo trovo addirittura più offensivo di Zeman. La società deve fare in modo che l’allenatore e la sua filosofia di gioco vengano protette, sia dall’esterno che dai giocatori che non condividono il suo pensiero. Con la Juventus ci sta perdere. Se ne giochiamo 10, 8 le perdiamo e 2 forse le pareggiamo. Tutti quelli che sento in ogni caso, mi dicono che Pioli è un allenatore e una persona eccezionale.

A proposito di cambi alla guida, la Roma ha esonerato Garcia e ha puntato sull’usato sicuro. Spalletti è partito male contro il Verona, ora l’esame Juventus. Pensi che la Roma sia ancora in corsa per lo scudetto? E’ stato giusto riportare a Roma il tecnico toscano? O serviva una novità all’ambiente?

Per me la Roma non ha più alcuna chance di partecipare alla corsa scudetto. Il Napoli è la candidata principale insieme alla Juventus senza dubbio. Spalletti è stato il miglior allenatore della Roma degli ultimi anni, ma la condizione fisica della Roma è sotto terra. Lui è bravissimo, ma a fine gennaio, non so quanto possa risollevare le sorti giallorosse. Non ha poi i giocatori adatti. Una volta aveva Pizarro, Perrotta e due ali come frecce. Adesso la Roma ha le ali, però non ha a centrocampo chi riesce a fare quel tipo di gioco. Non ci sono i tempi.

Qual è la foto più bella che hai mai scattato?

La foto più bella che ho scattato è sicuramente quella della vittoria di Stefania Belmondo nella 10 km di fondo, alle Olimpiadi invernali di Salt Lake City.

Progetti per il futuro?

Sicuramente continuare a fare questo lavoro e di continuare a documentare le persone.

Valerio De Benedetti 

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