Gino Ruggeri

Gino Ruggeri

A favore delle urgenze intellettive ed emotive

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Gino ti consideri un'artista per caso?

Se consideriamo artisti :Picasso, Van Gogh, etc. Non e' possibile definirsi artista, ma se prendessi in esame il ruolo e l'impegno che una professione come questa richiede, allora potrei definirmi artista.Penso che artista non sia chi possiede tecnica, ma chi piega e modifica questa a favore delle urgenze intellettive ed emotive.

Quando ti sei reso conto di intraprendere questa strada? 

Uso i pennelli dall'eta' di 7 anni: ho un vivido ricordo di un pomeriggio passato davanti alla finestra in una giornata di pioggia.Ma non e' stata una scelta premeditata : nel mio caso una introversa reazione ad esperienze di gioventù.Solo quando si vuole vivere della propria urgenza, allora di sceglie di commercializzarsi.

La materia che preferisci per creare la tua opera? perchè?

Adoro pensare molto al simbolismo concettuale che lego alle mie "opere".Cosi' nella pittura ho sempre cercato la materia e la plasticita' del colore.Mentre per identico motivo fotografo in analogico, con vecchie macchine fotografiche.Si forma un legame empatico con ciò che faccio anche grazie al mezzo che scelgo per realizzarlo.

Ti senti un'artista poliedrico ?Puoi regalarci emozioni plasmando qualsiasi materiale?

La base della mia ispirazione e' il pensiero critico analitico e credo che si può spaziare nella realizzazione per l'efficenza della comunicazione.Ma non per questo mi definirei mai uno scultore, ne poeta ne scrittore.

Quando crei cosa ti ispira ?

La realta'!!

Nel tuo stile,adesso come rappresenteresti la situazione economica di questa nostra Italia?

Come l'arrivo di una maratona tra uomini e natura.Ma al traguardo ci sarebbero molti caduti.

Con quali artisti ti sei oppure ti hanno contaminato con le loro idee?

Amo l'impegno di Diego Rivera, la forza e l'amore per la realta' di Covili e Guttuso.... La genialita' di Picasso e la passione di Van Gogh,ammiro Leon Golub e Cy Twombly.Come Capa, Sugimoto e Munch che e' stato anche un geniale fotografo.Ma non ho mai pensato di sceglierne uno in particolare.

Progetti del tuo futuro artistico?

La banale fuga dall'immobilismo italiano credo gia' sia un'opera d'arte!(ride)

Sei felice quando.........?

Quando qualcuno e' disposto a pagare pur di avere un mio pezzo in casa o nella galleria.Molti dicono che gli piace quello che faccio ma pochi pagano per avere la possibilita' di osservare a lungo un mio pezzo.

L'arte quando diventa volgare ?

Quando e' puro manierismo o priva di alcuna profondita'.Serve un perche' non solo il come.

Quante tue opere sono state pubblicate su cataloghi e riviste del settore?

Poche. Non amo quel tipo di visibilita' e lo affronto con pigrizia.

Con quali giudizi da parte della critica?

I vecchi critici amano le mie ricerche classiche  nella fotografia o l'espressionismo dei miei quadri.I nuovi cercano troppo sensazionalismo: ora l'arte deve impressionare non piu far pensare.

La tua formazione artistica è autodidatta ?Hai uno studio dove crei le tue opere ?Dove?

Sono un pittore autodidatta mentre ho studiato fotografia presso l' ISFCI a Roma.Ho avuto uno studio nel quartiere popolare del Pigneto, oggi di grande moda, per qualche inverno ho avuto uno spazio nella Tacheles House a Berlino, per un anno sono stato negli Acme Studios a Londra.Oggi uso la mia casa tra i monti del parco nazionale abruzzese,ma sono di nuovo in movimento.


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