E’ uscito da qualche mese Intero a metà il nuovo singolo di Valentina Curzi, giovane cantautrice marchigiana. Valentina, crescendo si è dedicata ad altre passioni che l’hanno portata a seguire un percorso di studi in Architettura d’Interni, una passione che oggi svolge con soddisfazione.
La musica però continua ad essere parte di lei, difatti il lavoro non le impedisce di continuare a comporre canzoni e la sua tenacia viene premiata da un incontro artistico che darà una svolta alla sua carriera cantautorale.
Ma lasciamo sia lei a raccontarci di questo incontro e non soltanto.
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Valentina parlaci un po’ di te…
Nata nell’unica regione al plurale : Le Marche. Instancabile equilibrista, vivo con un piede su una nuvola e l’altro sulla terra. Sognatrice per credo. Realista per dovere.
Come e quando ti sei avvicinata alla musica?
Mi sono avvicinata alla musica all’età di 8 anni circa, affascinata da un pianoforte nero a muro di mia nonna. Ho sempre odiato le Barbie, preferivo giocare con quei tasti bianchi e neri, così, ho composto la prima canzone a 10 anni e non mi sono più fermata … ed oggi, sì, gioco/compongo ancora.
Parliamo dell’incontro con i Nomadi. Come è nata la vostra collaborazione?
La nostra collaborazione è nata per caso, come la maggior parte delle cose più belle della vita, che arrivano proprio quando meno te lo aspetti. Dopo aver inviato alcuni pezzi, Beppe Carletti, mi rispose che era interessato ai miei brani. Così, li abbiamo arrangiati grazie anche alla collaborazione e sostegno di Massimo Vecchi e da allora è iniziato questo bel percorso insieme. E’ importantissimo credere in se stessi, ma lo è altrettanto che qualcuno creda in te, “soli si può fare poco insieme costruire il futuro” come canto in ”Intero a metà”, ed io non posso fare altro che ringraziare infinitamente Beppe, per avermi dato questa opportunità, oggi sono poche le persone o le case discografiche che hanno voglia e tempo di investire nelle giovani proposte che non escono da un talent o da qualsiasi altro canale “calcolatore di like”.
“Intero a metà” è il titolo del tuo singolo, cosa ci racconti di questo pezzo?
Questa canzone per me rappresenta il rapporto simbiotico, quasi fusionale, tra due persone, talmente simili in gusti,pensieri e azioni che a volte potrebbero identificarsi in unico corpo. Ecco il motivo del titolo " Intero a metà", due parti identiche che unite costituiscono un intero. Esistono rapporti speciali, nei quali le parole servono a poco e gli sguardi valgono come intere pagine di un libro. Una canzone che vuole essere un inno ai legami puri e veri,eterni, immuni allo soccorrere del tempo.
Cos’è per te il talento?
Il talento, è una delle poche cose che non puoi leggere nei manuali, non può essere insegnato e a volte può anche non essere compreso. Il talento vero è destabilizzante, sempre. Chi è capace di fare qualcosa di “extra”, fuori dall’ordinario, o viene definito pazzo o un talento e comunque è sempre tutto una questione di punti di vista e tempi!
Emergere fra tanti, tantissimi che tentano la scalata al successo. Cosa, a tuo avviso, può fare la differenza?
La differenza, forse, può farla la costanza. Chi è capace di essere costante, coerente e soprattutto sincero con se stesso, portando avanti il proprio credo, la propria personalità, crescendo di volta in volta con l’umiltà di imparare, senza pensare di essere sempre i migliori… allora forse può esserci spazio anche in un mare di musica. Non serve sempre correre per arrivare, a volte bisogna camminare. Il tempo, è la migliore verità, rivela sempre ciò che siamo davvero in grado di fare.
Valentina sei laureata in Architettura d’interni, è un percorso che stai portando avanti o lo hai accantonato per la musica?
No, non l’ho accantonato del tutto, ultimamente ho anche progettato un negozio a Shanghai, ma ciò non mi impedisce di portare avanti la mia grande passione, la musica.
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La musica che ti ha accompagnato da piccola è quella che ti accompagna ora?
Più o meno sì, anche se oggi i miei ascolti non si limitano ad un unico genere ma amo spaziare molto di più rispetto a prima. La musica è rimasta sempre una costante nella mia vita, non a caso dico sempre che è l’anello che ho scelto di portare al dito!
Artisti con i quali ti piacerebbe duettare?
Mi piacerebbe duettare con Roberto Vecchioni, Gaetano Curreri, Mario Biondi e tanti altri grandi artisti..sì, lo so, penso un po’ troppo in grande, ma sognare ancora non costa nulla!.
Un bilancio del 2016 praticamente concluso e tre buoni propositi per il nuovo anno…
2016 bilancio : positivo. Ho imparato molte cose, soprattutto su me stessa. Si sono aperte nuove porte, ora sta a me non farle chiudere o se sì quale!
I miei tre buoni propositi per questo 2017 come ogni anno:
-sorridere
-sorridere
-sorridere
Spesso il sorriso è la prima cosa che si perde, per qualsiasi motivo,dai più futili a quelli più seri ed io lotto ogni giorno per cercare di non spegnerlo mai. Il sorriso è medicina per cuore e mente.
Sara Grillo
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