Nato nel '79 in provincia di Napoli, Barbato De Stefano vive dal '96 a Roma. Attore brillante, ha ricoperto vari ruoli importanti nella compagnia Italiana di Operetta, nella compagnia di Corrado Abbati e nella Compagnia di Edoardo Guarnera. Per la televisione invece ha preso parte al cast di produzioni come Sotto Casa, la nona stagione di Incantesimo, la terza di Provaci ancora Prof e La nuova squadra, Don Matteo 7 e La Ladra.Nel 2006 si è laureato con una tesi in critica letteraria su Massimo Troisi. Ha collaborato come assistente alla regia di Vincenzo Salemme per La vedova allegra e Bello di papà. Dirige il cortometraggio Sala Buia, da lui scritto, interpretato e prodotto, che il 30 novembre 2008 ha vinto il premio regia al Pistoia corto film festival. Nel 2011 è autore e interprete di un inno dal titolo Napoli Vincente e per l'occasione ha diretto il video clip nella Galleria Umberto I di Napoli. Nel 2011 riceve un premio Special Award al Roma Videoclip 2011 per il video Napoli Vincente per la regia. Nel 2012 consegue il titolo di Laurea Magistrale all' università La Sapienza di Roma Facoltà Lettere e Filosofia corso di Laurea in Forme e Tecniche dello Spettacolo, tesi sulla Nuova Serialità Televisiva in Italia. Docente di dizione e recitazione.
Ad UnfoldingRoma lo incontriamo per una breve intervista e scopro che oltre ad essere un giovane attore di talento, che insegue i propri sogni con tenacia, tiene i piedi ben piantati per terra facendo la più classica delle professioni: l’insegnante di Lettere presso un istituto superiore. «Mi dà il senso della realtà» mi racconta, e da qui parte un’intervista incastrata in una mezz’ora libera. Solare e pieno di gioia di vivere come ogni vero napoletano, Barbato De Stefano risponde alle mie domande con il fiatone per raggiungere il treno che lo porterà a scuola per impegni extracurriculari, il vento che disturba la nostra conversazione telefonica, i saluti a colleghi e alunni…
Ciao Barbato, spiegami come mai questa doppia scelta così antitetica…
Ho avuto la testa dura, mentre gli altri se la prendevano comoda. Io ho unito le cose. Non è stato semplice studiare e portare avanti la vita artistica, mi sono laureato in tournée! Poi dopo un po' di anni ho avuto la possibilità di fare qualche supplenza, non sono un professore di ruolo, ma per il momento va bene così perchè sarebbe un impegno che porterebbe via troppo tempo all'arte e l'arte deve essere al primo posto. Per il momento riesco a far conciliare le cose. Il bello è che letteratura, cinema e teatro sono collegati quindi per me diventa un modo per sperimentare me stesso e in più i ragazzi diventano fonte d'ispirazione. L'insegnamento mi dà la dimensione della realtà. In alcuni la recitazione ha effetti collaterali. Io la vivo come un'arte e come un lavoro. La rispetto ed è giusto che alla fine le cose riescano a combaciare.
Da tifoso del Napoli devo chiederti dopo la partita con il Real Madrid?
(Ride) Io ai miei alunni dico che ho visto solo il primo tempo! Non ci saremmo qualificati ma è stata una bellissima avventura. Lo stadio era veramente pieno di passione e la cosa è piaciuta tantissimo a tutto il mondo. Come ha detto il Presidente «i napoletani hanno dato una dimostrazione di cultura» e non è semplice.
Ci sarebbe voluta la "remuntada" del Barcelona!
Sono stati anche fortunati perchè il Napoli ha preso un palo nel primo tempo quindi si poteva stare 2-0, così come lo ha preso anche Ronaldo e quindi stare 1-1. La legge della compensazione ha fatto la sua parte ma eravamo inferiori anche dal punto di vista dell'esperienza.
A proposito del nuovo Presidente del Palermo, così giovane, pensi sia la persona adatta?
Io credo tanto nei giovani, anche perchè a prescindere dai risultati finali del campionato di quest'anno penso che ci sia bisogno di idee imprenditoriali nuove e forti e quindi la vedo bene. Poi quando si è pionieri di qualcosa ci si ritrova sempre con tutti che ti remano contro ma è sempre meglio fare che non fare.
Roberto Baggio ha da poco compiuto 50 anni. Nel panorama calcistico di oggi pensi ci possa essere un personaggio che in futuro abbia la stessa importanza?
Sì, penso di sì. Gagliardini, giocatore dell'Inter, ha una grande educazione ed è bello vedere dei talenti che riescono a dimostrare il loro valore anche fuori dal campo. Baggio oltre a essere un grande calciatore è anche una grande persona. In effetti oggi è difficile riuscire a coniugare le cose perchè ci sono tanti giocatori "viziati" ma penso che l'Italia abbia tanti talenti nascosti che purtroppo non vengono fuori. Lo stesso succede tra gli attori: c'è chi riesce a emergere e chi no, dipende dalle "coincidenze"...(ride) quindi non sempre quelli che vengono fuori sono calciatori che meritano certi palcoscenici...(ride)
Durante la nostra chiacchierata Barbato incontra un suo alunno. Questo diventa lo spunto per chiedergli....
Prof. ma come vanno questi studenti?
Mmmmmm...diciamo che vanno bene! Ho la fortuna di dare nozioni soprattutto umane perchè penso che oggi i ragazzi abbiano bisogno di un supporto da parte di tutti i professori. Purtroppo oggi rispetto al passato i ragazzi vivono situazioni particolari e io certe cose le capisco subito perchè sono il primo di sei figli. La mia è sempre stata una famiglia unita e con un buon equilibrio e non tutti i ragazzi hanno la stessa fortuna. Molto dipende dalla loro personalità, perchè anche grazie al carattere si riescono a superare i problemi, ma se questo manca certi "vuoti" non si superano. I professori devono quindi saper entrare nella psicologia di tutti i loro allievi per tirar fuori il bello che hanno dentro. Ogni ragazzo a tredici o quattordici anni ha una bellezza che deve essere tirata fuori e un professore che ha vissuto certe realtà può farlo. Io vengo dalle case popolari, oggi sono una persona che ha studiato e frequenta ambienti di un certo livello ma il mio passato mi permette di saper interagire con chiunque, qualunque sia il suo back ground.
A proposito di questo, in una precedente intervista hai dichiarato: «Essere napoletani è un vantaggio».
Non è da prendere in modo letterale. Il napoletano ha ormai l'etichetta del truffatore, dell'imbroglione, del mariuolo quindi essere napoletani diventa un vantaggio perchè partiamo già dall'essere sconfitti, il risultato è che tutto quello che viene in più è una vittoria! Non abbiamo mai niente da perdere. Io sono felice di venire da uno spaccato popolare perchè tutto quello che viene è un "in più". Ho avuto quindi la consapevolezza che lo svantaggio è un vantaggio. A questo però bisogna arrivarci, fare un percorso, capire che abbiamo una sola vita, arrabbiarsi di meno e gioire di più. Gioire di cosa? Della consapevolezza che stai vivendo, stai camminando, perchè esistono altri spaccati che sono drammatici. Io forse ho maturato questo pensiero perché sono testimonial di diverse associazioni come quella per l'Atrofia Muscolare Spinale quindi ho sviluppato la sensibilità di capire che non posso permettermi di non essere felice...questo dovrebbero pensarlo tutti...
A proposito di vantaggi. E’ in atto su tutto il territorio nazionale la volontà di riqualificare le periferie urbane, grazie a fondi europei, come nel caso di Napoli e le “Vele di Scampia”, oppure privati come quelli messi a disposizione da Anas per il recupero del Raccordo romano. Napoli, intende realizzare un significativo innalzamento della qualità della vita di coloro che vivono nell'area di Scampia, ma c’è chi invece, e sono molti, è realmente preoccupato di dove andrà la gente che abitava lì o che saranno tutti soldi sprecati. Da cittadino napoletano ti sei fatto un’idea?
Io conosco tante persone di Scampia e ti assicuro che mi fanno più paura le persone in giacca e cravatta, insospettabili, piuttosto che un ragazzo costretto ad arrangiarsi. Le persone di Scampia stanno lì; la realtà la conosciamo tutti. Non mi va di giudicare coloro che non hanno avuto la mia stessa fortuna nella vita, per citare lo spettacolo di Vincenzo Salemme, Lo strano caso di Felice C. «è solo un caso che siano cadute le mie regole e non le tue» e allora è solo un caso che alcune persone riescono ad uscire da una realtà che non regala niente. Non tutti hanno la fortuna e l'occasione di provare a vivere una vita diversa da quella in cui si nasce. Per me l'occasione è stata l'arte. Penso che l'estetica non abbia mai aiutato l'essere umano; può dare l'apparenza di un aiuto, in realtà il cambiamento deve avvenire in ogni singola persona, per poterlo percepire come cambiamento della comunità. Non credo nel cambiamento di massa e non penso che abbattendo le Vele si cancelli qualcosa di negativo. E' complicato riuscire a trovare un rimedio; la soluzione sta nei singoli individui...
Pensi che il cinema di oggi riesca a rappresentare il polso del Paese?
Ho visto "Rosso Instanbul" e mi è piaciuto molto. Indubbiamente il cinema ha anche il compito di raccontare degli spaccati di vita e di società ma a volte non si raccontano le storie così come sono ma si tende a dare a queste storie un taglio che possa avere un'utenza. Lo stesso vale per la TV: si punta su quello che fa più audience, di conseguenza non è più una TV reale o un cinema reale. Questo rovina l'opera d'arte, perchè il cinema è opera d'arte così come lo è il teatro...
Gomorra cada nello stesso tranello?
Gomorra racconta alcune cose e ne omette altre...
Alla politica che organizza il recupero delle periferie, va fatto un ringraziamento?
No, è tutto un copione... è un contentino per far stare buone le persone...Oggi è difficile anche riuscire a fare satira! La satira è la cosa più bella del mondo perchè inverte tutti i ruoli, crea ossimori, metafore e allegorie straordinarie che rendono anche un Paese molto civile, perchè è bello ironizzare su cose fatte bene e su cose fatte male, ma sono tutti permalosi! C'è una guerra contro l'aria...
Parliamo del tuo lavoro in campo "artistico". Stai preparando qualcosa?
Sto preparando la tournée con "Mezza Sala, cortometraggio dedicato all'abbandono della cultura, dei cinema e dei teatri. E' un corto che dà fastidio ai palati più garbati. L'anno scorso insegnavo in una scuola con un teatro abbandonato da quarant'anni e quando sono entrato ho pianto perchè so che ci sono tante persone che vorrebbero un luogo dove poter manifestare le proprie passioni, e non possono farlo. Ho pensato che fosse il momento di raccontare "Mezza Sala" che è il secondo di una trilogia che ho iniziato con "Sala Buia" girato al Teatro dell'Opera di Roma, mentre "Mezza Sala" è stato fatto in un teatro ricavato da una chiesa sconsacrata a Blera in provincia di Viterbo. Ci ho messo un sacco di tempo per realizzare quest'opera. Ho creato una sorta di allegoria: una discarica dell'arte dove i bambini sono i rifiuti insieme ad uno strumento musicale che non è animato, a un costume teatrale non indossato da un attore. Quasi un requiem ma con la speranza che si può salvare la dignità e la coscienza di ognuno.
Sala Buia lo hai diretto e interpretato...
e prodotto...pensi che qualcuno che ha pensato di buttare giù le Vele venga da me dicendomi che ho un potenziale come attore? Nessuno mi ha mai aiutato! Tutti i miei colleghi mi consigliano di non aspettarmi nulla, perchè nessuno regala niente. Io sono già stato fortunato per le occasioni e i sorrisi che ho ricevuto, anche se non sono sul grande schermo o se in questo momento non sto facendo una fiction, come ti dicevo sono comunque in vantaggio perchè la vita è vita anche quando non sei sul set. Sala Buia l'ho scritto nel 2007 e realizzato nel 2008. Mi ha dato tanta forza, sono stato ospitato in parecchie associazioni culturali e lo stesso sta avvenendo per Mezza Sala. Hanno visto che il lavoro è stato fatto perchè io l'ho sentito dentro di me e l'ho tirato fuori. Per me questa è la vera essenza dell'arte: fare qualcosa non perchè si hanno soldi in più o perchè dovevo attingere ai fondi, NO! L'ho fatto perchè realmente sentivo di farlo. In questi casi se lo sponsor non ti aiuta te ne freghi, lo fai e basta, investendo anche i tuoi soldi. Per me queste sono le basi per poter in futuro fare qualcosa di più grande, magari in America...ma se non ci riesco...siamo sempre lì...sono sempre in vantaggio!
Quindi da attore a regista: è stato per te un passaggio naturale?
Sì, assolutamente naturale. Passaggio avvenuto quando incontrai Vincenzo Salemme in uno spettacolo che ho fatto al Teatro dell'Opera di Roma dove ero assistente alla regia e con il maestro Salemme ho imparato tanto. Poi lui mi ha proposto di fare l'assistente in "Bello di Papà" e lì ho imparato tanto come attore e ho avuto gli stimoli per fare regia. E' stata una grande esperienza formativa anche per la scrittura perchè Salemme scrive anche molto bene. Vincenzo Salemme ha visto in me la voglia di fare e la sete di conoscenza: ricordo quando mi arrivò la proposta, l'emozione fu grandissima e piansi dalla gioia. Siamo molto simili: come lui io correggo qualsiasi dettaglio anche minimo e a volte rompo un po' le scatole, ma da questa precisione, questo scugnizzo napoletano è riuscito a tirar fuori qualcosa di tosto dai suoi spettacoli.
Il futuro ti vede regista o attore?
Per il momento voglio stare davanti alla macchina da presa, però sono ambizioso quindi capiterà di fare un lungometraggio. A settembre vorrei andare in America e stare lì qualche mese, per promuovere Mezza Sala che in inglese è Light Dim. Proprio a Los Angeles sono stato in finale per il Los Angeles Cinefest ed è stata un'esperienza che mi dato forza per continuare a fare questo lavoro. Sono molto legato alle fatalità: quindi se deve essere, sarà. Però se non dovesse essere America, qualsiasi altra cosa voglio farla con energia ed entusiasmo, ma non per me, per gli altri perchè l'arte si fa per alleviare i dolori ed esaltare gli amori. Questo è il pensiero che ho del cinema e della mia umanità. Nella mia vita ho speso tanto in termini di energia anche attraversando momenti non bellissimi ma se oggi sono "io" è anche grazie a quei momenti e soprattutto perchè ho avuto la fortuna di fare arte. Quindi chello ca' vienè vienè! (quello che arriva prendo, in dialetto napoletano).
Grazie a Barbato De Stefano
Francesca Uroni
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