Francesco Manno e Monica Pignataro, una coppia vincente nel panorama televisivo campano. È appena terminata la prima trasmissione ideata, pensata e realizzata da Francesco e Monica, un contest per dare un punto di partenza a giovani artisti con il sogno di emergere. In questa intervista si mettono a nudo, hanno risposto uno all’insaputa dell’altro, trovandosi spesso in accordo come una vera coppia, dove i sogni e i traguardi spesso coincidono. Partono tutti e due dallo sport che accomuna milioni di Italiani, il calcio, ma le loro ambizioni sono molto alte e le scopriremo leggendo le loro parole…
Francesco e Monica, giornalista affermato e showgirl, cosa vi ha spinto a unirvi per creare Italiamia Musical Show?
Francesco: Io e Monica amiamo la musica. Avevamo condotto insieme diversi programmi televisivi, ma solo sportivi. Avevamo voglia di fare qualcosa di diverso, che fosse solo nostro. Non volevamo vincoli di sorta. Spesso, infatti, quando sei ospite di un’emittente, devi necessariamente avere dei paletti. Noi invece volevamo la massima autonomia e, di conseguenza, abbiamo deciso di scrivere e produrre un nuovo format. Abbiamo scelto “Italiamia” perché riteniamo sia una delle emittenti televisive più importanti della Campania, quella che si presta meglio a determinati spettacoli
Monica: Innanzitutto la passione per la musica che ci accomuna e poi la voglia di dare la possibilita’ a giovani talenti di poter calcare un palco importante, come quello dell’emittente Italiamia, che comunque in Campania è uno di quelli più in vista. Tra l’altro con Francesco abbiamo sempre pensato di creare qualcosa di diverso dai programmi sportivi che abbiamo condotto insieme e cosí un giorno, entrambi spinti dalla voglia di ‘creare’ qualcosa di nostro, ci siamo confrontati su quale obiettivo puntare, quale genere di format realizzare e per la prima volta abbiamo messo su questo progetto musicale
Di talent ce ne sono in ogni dove, su che basi avete lavorato per realizzare il vostro?
Francesco: Di talent ce ne sono tanti, ma spesso, purtroppo, la musica non viene messa al primo posto. Il contorno diventa più importante degli stessi artisti. Si creano troppo frequentemente delle polemiche ad hoc, create cioè appositamente per catturare l’attenzione del pubblico da casa. Il nostro show, invece, è incentrato unicamente sulla musica. I giovani artisti hanno la possibilità di far conoscere le proprie qualità. “Italiamia Musical Show” deve essere un trampolino di lancio verso un qualcosa di ancora più importante
Monica: Beh io, dalle mie esperienze come cantante, ho pensato che chi come me, che ha la voglia di cantare per emozionarsi, vuole portare le sue emozioni su un palco e quindi avere la possibilità di ‘farsi conoscere’, attraverso un format che, seppur non avendo l’interesse nazionale, sia un trampolino di lancio per sfondare, poter sfociare in qualcosa di più importante. Infatti i riscontri, soprattutto nel mondo dei giovani artisti, che purtroppo nel mondo della musica hanno sempre difficoltà ad emergere, (forse perché oggi la musica è cambiata, di artisti ce ne sono in gran quantità) sono stati gratificanti, abbiamo avuto molte iscrizioni ai casting e abbiamo avuto anche difficoltà nella scelta dei concorrenti da parte della giuria che li ha visionati, vista la bravura di tanti.
Successo di pubblico, potrebbe essere un punto di partenza per continuare su questa strada?
Francesco: Assolutamente sì! Abbiamo in mente tanti altri progetti che, al momento, teniamo per noi. C’è la massima sintonia tra noi, ci comprendiamo subito anche perché caratterialmente siamo molto simili. Ti confesso che le ore con Monica volano. Ci divertiamo tanto insieme. Non c’è competizione, ma la voglia costante di aiutarci.
Monica: Sicuramente si! Abbiamo le basi per altri progetti, tante idee e tanta complicità professionale, lavoriamo bene insieme perché non c’è alcuna forma di competizione tra noi, anzi ci aiutiamo e laddove uno é più bravo dell’altro lasciamo spazio reciproco, senza scavalcarci.
Lavorate molto insieme, amici anche nella vita quotidiana, mi dite un pregio e un difetto uno dell’altro? Ovvio non mentite…
Francesco: Pregi di Monica? L’elenco sarebbe lunghissimo. Mi piace tantissimo la sua sensibilità. È una persona leale, come ce ne sono poche in giro. Allo stesso tempo, però, sa essere anche forte riuscendo a superare ogni tipo di difficoltà. Che altro dire? È solare! Ride spesso, sa essere positiva ed è sempre molto sincera. Monica è come la vedete: non ha bisogno di tattiche particolari, è una persona limpida. Difetti? Al momento non mi vengono in mente…
Monica: Siamo partiti da una conoscenza professionale e siamo arrivati a diventare amici, proprio perchè caratterialmente molto simili, siamo due scorpioni! Partiamo dai pregi perchè è più semplice: Francesco è una persona molto precisa, rispettosa e intelligente, di difetti se ne ha li nasconde bene, ma almeno al momento non c’è nulla che mi infastidisca di lui, forse proprio per questa nostra similitudine caratteriale, anzi aggiungerei forse è lui che subisce il fatto che io sia troppo chiacchierona!
Cosa ne pensate della musica italiana?
Francesco: Io amo quasi tutta la musica italiana. Penso ai grandi cantautori, ma anche ai melodici moderni. Non ho pregiudizi nei confronti di nessuno, valuto solo le canzoni, non facendomi condizionare da eventuali simpatie e/o antipatie personali. In Italia spesso maltrattiamo grandi artisti, apprezzati in tutto il mondo. Dovremmo rispettare maggiormente il grande patrimonio artistico italiano.
Monica: Io amo la musica italiana, soprattutto quella di vecchi cantautori, ma non mi dispiace quella straniera e soprattutto quella classica napoletana, però devo sottolineare che per musica italiana riesco a pensare alla musica di una vecchia generazione, quella che ti rimaneva dentro e quella che era melodica, non neo-melodica, e non quella che oggi sempre più spesso viene sostituita da altri generi, che secondo me non rispecchiano quella che era la musica evergreen. In sintesi io amo la musica dai fine anni ‘70 agli inizi del ’90.
Capitolo Sanremo, il successo secondo voi è stato dovuto al trio Baglioni, Michelle, Favino o all’organizzazione perfetta che è partita con lo scegliere le canzoni giuste, gli ospiti giusti e un rapporto diverso col pubblico, più vicino alla gente e meno rigido dei predecessori?
Francesco: Avevo delle riserve soprattutto su Claudio Baglioni. Mi spiego meglio: parliamo di uno dei più grandi artisti della storia della nostra musica, ma lo vedevo inadeguato nel ruolo di conduttore. Mi sono ricreduto. Baglioni ha allietato i telespettatori con le sue meravigliose canzoni e ha saputo anche prendersi in giro. L’autoironia è da sempre una prerogativa dei grandi. Michelle Hunzinker è stata come sempre bravissima, così come Favino. Io credo che gran parte del successo del Festival di quest’anno sia da attribuire ai conduttori più che alla popolarità degli artisti in gara. Baglioni va apprezzato anche per avere abolito le eliminazioni. Si pensi allo scorso anno. A prescindere dai gusti personali, eliminare artisti importanti come Albano, D’Alessio e Ron è stato un clamoroso autogoal. La stessa Fiorella Mannoia dichiarò che se fosse stata eliminata ci sarebbe rimasta malissimo. Tutti hanno diritto ad esibirsi fino alla finale e la giuria deve essere composta da esperti del settore.
Monica: Il trio è stato fantastico, ma secondo me la Hunziker è stata il vero brio del trio, con il suo sorriso e la sua simpatia ha dato la vitalità che mancava da qualche anno, ha dato prova che la bellezza deve andare a braccetto con l’empatia, soprattutto in grandi contesti come quello del Sanremo. Scegliere Baglioni come direttore artistico, poi, è stata la mossa vincente, proprio perché la curiosità di vedere un grande artista come lui in vesti diverse da quelle di un cantautore della sua portata, ha attirato oltre che i suoi fans, tutti coloro che volevano capire come si fosse posto con il pubblico. Favino lo trovo molto versatile e si è saputo inserire subito benissimo nel trio, dando prova di essere un grande artista a 360 gradi.
Moro Meta, degni vincitori della kermesse Sanremese? Datemi un’opinione anche sulle altre canzoni.
Francesco: Ermal Meta è un cantautore raffinato ed il sodalizio artistico con Fabrizio Moro è riuscitissimo. Io ho tifato per loro sin dall’inizio anche perché il loro brano sa essere trascinante, ma non banale. Ho rivalutato nel tempo il brano di Caccamo: ha un testo bellissimo. Come non parlare di Ron e dell’inedito di Lucio Dalla? Enzo Avitabile, poi, è un fuoriclasse e spero che venga considerato maggiormente dai network nazionali. Se devo dirti tutta la verità però, ti confesso che le canzoni dei giovani mi sono piaciute più di quelle dei big. Tanti i brani di qualità, “Stiamo tutti bene” di Mirko e il cane è il mio preferito.
Monica: Riguardo le canzoni, come ho detto prima, solo su poche mi potrei esprimere positivamente, i vincitori molto bravi, comunque sono due bravi artisti e il testo, seppur contestato per varie ragioni, è molto profondo. Scelta intelligente quella degli Stato Sociale, proprio perché molto orecchiabile, trascina un po’ come la canzone vincitrice dell’anno scorso di Gabbani, anzi credo loro pensassero di vincere, e comunque anche non vincendo sarà sicuramente la canzone più trasmessa della prossima estate. Altra canzone che mi è piaciuta è quella di Annalisa Scarrone, ma di lei, a prescindere, mi piace la timbrica.
Francesco e Monica, viste le vostre collaborazioni anche in ambito sportivo, domanda secca: è l’anno giusto per riportare il tricolore a Napoli, toccate tutto e fate gesti ma rispondete sinceramente.
Francesco: Io credo che il Napoli stia facendo un miracolo sportivo. Ritengo la Juventus superiore. Allegri ha a disposizione due squadre di grandissima qualità. Il Napoli, però, è lì e deve crederci. A prescindere da come finirà la stagione, Sarri e i suoi ragazzi meritano già da ora un grande applauso
Monica: Nonostante la mia napoletanità mi porti ad essere scaramantica credo che questo sia l’anno giusto per lo scudetto e credo lo sia anche meritatamente. I nostri giocatori stanno dimostrando un buon gioco di squadra, hanno fatto le ossa dopo tante vicissitudini, talvolta non proprio positive alla squadra, come la sfortuna di alcuni infortuni ai giocatori migliori proprio in prossimità di partite importanti. Comunque sia credo molto nella mia squadra del cuore.
Monica e Francesco domanda cattiva: c’è sempre un punto di partenza ma pensate che lavorare in Campania vi possa limitare? Mi spiego meglio, le tv campane sono le più viste in generale ma i confini sono ben delineati e invisibili al resto d’Italia. Se non si passa da Milano è difficile emergere. Sbaglio?
Francesco: Domanda particolarmente interessante. Ricordo che all’università Mario Orfeo, attuale dirigente della RAI, mi disse che la situazione era particolarmente complicata in tutta Italia. Drammatica a Napoli, difficilissima a Roma, ma non semplice nemmeno a Milano. Io credo che un giornalista, al giorno d’oggi, debba imparare a fare più cose. Io mi sono laureato in Scienze della Comunicazione, ho preso il tesserino di giornalista scrivendo presso il giornale di Domenico De Simone (uno dei fondatori dello storico “Sport Sud”), ho fatto anche radio e televisione, lavoro presso testate giornalistiche on line. Il mio obiettivo è quello di migliorarmi sempre, tutto il resto verrà di conseguenza
Monica: Io credo ci sia sempre un punto di partenza, e magari questo potrebbe esserlo per farti le ossa, per imparare anche a saperci stare dentro questo mondo, che pur essendo affascinante è talvolta complesso. Sicuramente dopo la cosiddetta gavetta, Milano è il centro di tutto, il mondo dello spettacolo è lì, però penso che se si possiede talento e un pizzico di fortuna le cose possono accadere, per cui per quanto limitati alla nostra terra, ne traiamo il buono e un giorno speriamo di arrivare a quella che sicuramente è la meta ambita da tutti gli artisti dei più svariati generi.
Capitolo social, che ne pensate? Li usate?
Francesco: Utilizzo spesso Facebook, soprattutto per il lavoro. Io non sono d’accordo con chi critica i social network. Se utilizzati bene, possono essere una ricchezza dal valore inestimabile. Ne critico l’abuso che ne fanno tantissime persone. Non comprendo la categoria degli “haters”, chi cioè prende di mira determinati personaggi per sfogare la propria rabbia. La vera rivoluzione la facciamo migliorando noi stessi, troppo semplice limitarsi a criticare gli altri
Monica: Io uso molto Facebook, ma soprattutto per lavoro, anche perché oggi credo sia un ottimo metodo per pubblicizzarsi, ormai tutto è on line. A livello personale, invece, credo non se ne faccia, in generale, un buon uso sempre, talvolta le persone sfogano la loro rabbia nascondendosi dietro una tastiera e magari viene fuori della cattiveria che nella vita reale non verrebbe, semplicemente perché stando dietro ad uno schermo ci si sente più protetti e forse in diritto di dire tutto e anche usando poco tatto; proprio per questo ho scelto di usare i social prettamente per il mio lavoro, cercando di lanciare sempre e solo messaggi positivi.
Monica ha dichiarato che le cose belle non accadono solo a 20 anni, qualche giorno fa ha cantato un brano inedito, che progetti avete per il vostro futuro professionale? Voglio le massime aspirazioni.
Francesco: Monica ha perfettamente ragione. Mi sono accadute tante cose belle dopo i 30 anni. La vita va vissuta sempre al massimo, a prescindere dall’età. La massima aspirazione? Quella di scrivere per tutta la vita! Amo la scrittura perché mi permette di rivelare la parte più intima di me stesso. Mi piacerebbe scrivere un libro. Ti faccio una rivelazione. Diverso tempo fa il grande autore Rino Giglio, scomparso di recente, mi propose di scrivere un libro sulla sua vita. Accolsi con grande entusiasmo il suo invito, ma purtroppo dovetti desistere a causa dei miei impegni lavorativi. Spero un giorno di realizzare questo mio sogno…
Monica: E’ vero io ho vissuto il meglio tra i 30 e i 40 sia a livello personale che professionale ecco perché credo che tutto possa accadere a prescindere dall’età. La massima aspirazione sarebbe l’Ariston, ma credo sia una meta per pochi, anche se per come sono fatta non mi scoraggio mai di fronte a nulla, però sinceramente io sono contentissima del mio percorso e non recrimino e non rimpiango nulla, per cui ogni piccolo traguardo è un mio successo personale e lo vivo a 3000 all’ora. E poi chissà: Chi vivrà vedrà!
Capitolo politica, si voterà tra poco, pensate che lo Stato oltre a risolvere i problemi quotidiani che vanno dalla mancanza di lavoro all’immigrazione irregolare possa fare qualcosa per alzare la cultura in Italia? Parlo anche a livello giornalistico. Oramai se non si crea il caos non si fanno ascolti…
Francesco: Si potrebbe fare tantissimo, ma credo che ci sia tanta cultura anche oggi. L’offerta televisiva è molto ampia, i canali sono tantissimi. Bisogna saper cercare. Ti faccio degli esempi. Pensa alla televisione. Alberto Angela fa cultura e i suoi programmi sono seguitissimi. Io adoro anche Rai Storia. Amo i documentari. Anche su SKY ci sono spesso tante belle cose. Bisogna imparare a cercare e poi selezionare le cose migliori. Il caos, le polemiche create ad arte attireranno sempre, ma anche i programmi culturali, se ben fatti, possono essere molto seguiti.
Monica: Guarda questo è proprio un argomento ‘black’, secondo me chiunque salirà, a prescindere dal partito, continueremo ad avere problemi, penso che dietro la politica ci sia qualcosa molto più grande di quello che ci fanno credere e tantissima corruzione, per cui non credo più a nessuno e cerco solo di sperare che risolvano almeno in piccola parte il problema dell’immigrazione, che dovrebbe avere la priorità su tutto. Cosa ci sarebbe da fare? Invece di accoglierli tutti, visto che ormai non ce n’è più nemmeno per noi italiani, si dovrebbe creare una politica che si proponesse di portare aiuto ai paesi disagiati di queste povere persone in cerca di salvezza.
Nel salutarvi e ringraziarvi, mi dite se state lavorando ancora per qualcosa insieme visto che la coppia funziona?
Francesco: Abbiamo diversi progetti in mente, ma sia io che Monica siamo molto scaramantici. Al momento non voglio svelare nulla, ma abbiamo voglia di fare tante altre cose insieme. Dopo il successo della prima edizione di “Italiamia Musical Show” ci vedrete ancora insieme. Riteniamo di essere una squadra fortissima!
Monica: Certo abbiamo vari progetti in mente, non svelo nulla perche’ sono, come detto in precedenza, molto scaramantica, ma ci vedrete presto di nuovo come coppia televisiva. Siamo una squadra vincente.
Giuseppe Calvano
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