ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI NAPOLI - CORSO DI FASHION DESIGN

ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI NAPOLI - CORSO DI FASHION DESIGN

ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI NAPOLI per il CORSO DI FASHION DESIGN PRESENTA SUPER GRADUATION SHOW 2018 in occasione di ALTA ROMA

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In occasione della prossima Edizione di ALTAROMA, domenica 1 luglio 2018 alleore 17.00 negli studi di Cinecittà Teatro 10 in via Vincenzo Lamaro 30, gli studenti del Corso di Fashion Design dell’Accademia di Belle Arti di Napoli presentano Super, il progetto che conclude il percorso didattico affrontato dagli allievi durante l’anno accademico 2017/2018.

Super, sopra, che sta sopra, secondo l’originale significato latino. Sovrapposizione, pronta a rivelare il suo substrato, in senso concreto o astratto, ma anche “condizione in eccesso rispetto al normale”. Che sta sopra, che passa il confine, che enfatizza il normale, che supera. Il progetto si articola sui concept di Fiorenza Bonagura, Domenicantonio De Santis, Palmira Ferrara, Concetta Fiore, Miriam Infurna, Raffaella Notaro, Aleandro Petrella, Annarita Turco. L’abito, che per definizione serve a poggiarsi sopra il corpo, supera i propri confini per diventare moda, insiemedi idee, pensieri, movimenti sociali che gridano alla libertà di pensiero individuale – o piuttosto, lo ingabbiano suo malgrado in strutture insidiose e preordinate. Ma quelle stesse strutture possono spezzarsi, sfaldarsi, perdere – superare – le trame che formano il substrato visibile, per rivelare una seconda pelle, altrettanto tangibile eppure completamente diversa. Abiti visti come strutture pronte a rivelare la loro reale identità, che giocano con l’idea di sovrapposizione, sartoriale o concettuale che sia e non temono di confondere, trasformandosi da barriera a cornice di un substrato, rivelatore di mondi – fisici o metafisici che siano - che sorprendono e affascinano.

FIORENZA BONAGURA _ I LOVE JAPAN - SAMURAI CONTEMPORANEI

Non abiti, piuttosto sculture che possono essere indossate. La collezione I love Japan- Samurai si svincola dal preconcetto che determina la moda femminile come aderente, sinuosa e sensuale per modellarsi sul concetto di costruzione e decostruzione, sulla geometria e plasticità delle forme, dalle linee geometriche, ampie, pulite e decise. Nascono così armature rigide, dai tratti netti e decisi, scegliendo volumi oversize che si evolvono in una costruzione geometrica di asimmetrie e contrasti. Un look da urban warrior vagamente ispirato alla cultura asiatica dei maestri di arti marziali e del loro vestire protettivo ed essenziale. Paradossalmente il look che ne risulta non ha nulla di minimale, ma al contrario suggerisce una certa sontuosità, un’imponenza quasi regale e una forza di stile che pretende attenzione.

DOMENICANTONIO DE SANTIS_MELANCOLIA

Romantici contemporanei, che galleggiano nel proprio tempo trasfigurandolo. Nell’impossibilità di creare ed adattarsi al nuovo, essi si rifugiano nel passato, contestualizzandolo al presente. Da qui il gusto per una certa estetica dal sapore vintage, da cui Melancolia prende ispirazione. Con uno studio sull’interior design di gusto kitsch, nasce la scelta dei tessuti e la palette colori di questa pre fall collection maschile. Lavorazioni patchwork, motivi pixelati e macroscopici che riprendono la tradizione del punto croce. Colori pop nel gobelin stampato, che diventa inserto per i carrè delle giacche. La lana incontra la seta e il cotone per creare capispalla oversize. Dalla pittura impressionista e secessionista si passa allo sguardo voyeuristico della fotografia e il cinema degli anni ’80-’90 del ‘900, capace di raccontare storie della scena queer con un certo romanticismo. Frame vengono post prodotti diventando illustrazioni: una serie di autoritratti riproduce il designer, che entra nel mondo di quei film indossandone gli outfit, sostituendo il figurino artistico.

PALMIRA FERRARA_THE INTERTWINED BODY

L’uomo e la natura. Un rapporto ambiguo, così come lo dipinge il movimento del romanticismo. Vista alle volte come una madre nella quale cercare rifugio e conforto, in altre invece come una matrigna ostile. The Intertwined Body (Il corpo intrecciato) racchiude il desiderio di ritrovare un rapporto più simbiotico con la natura e intrecciarsi con essa. La realizzazione della collezione intreccia le opere di Angela Glajcar e Bryan Nash Gill. L’uno, nelle sue xilografie vegetali, racconta la storia degli alberi tramite la dendrocronologia. L’altra usa un materiale che dell’albero è un derivato: la carta. La collezione intende mettere in pratica il processo di Glajcar, sovrapponendo i piani bidimensionali alla conquista della tridimensionalità, ma al tempo stesso sottraendo una parte di essi. Le forme nate da questa sottrazione rimandano agli anelli arboricoli, tipici delle xilografie raccolte nel Woodcut di Nash Gill. Come gli alberi, siamo fatti di piccole parti sovrapposte fra loro, che fanno parte di un tutto.

CONCETTA FIORE_ KHRYSALIS COLLECTION

Svincolarsi dalle convenzioni sociali, sovvertire le regole per scrivere la propria essenza: Khrysalis è il ritorno all’artigianato, è la scomposizione delle regole tradizionali di taglio per creare qualcosa di innovativo. La collezione nasce da sensazioni molto personali su quella che è l’atmosfera naturale e sulla consapevolezza della propria manualità rispetto alle discipline sartoriali. L’ispirazione è tratta dall’osservazione dal processo di metamorfosi della crisalide. La metamorfosi potrebbe essere considerata una metafora della società attuale: l’essere bruco è la nostra condizione naturale alla nascita, nel corso della vita siamo continuamente sottoposti e manipolati dalle regole e le convenzioni sociali, trovandoci così richiusi in un involucro trasparente, una sorta di bolla, la crisalide. La farfalla è la condizione di liberazione dalle regole e dalle convenzioni, una condizione che così come per l’insetto, anche per noi deve essere naturale, per ricordarci che non siamo schiavi dell’artificialità, ma, nella nostra condizione umana, ne siamo artefici. Le nervature, la leggerezza delle sue ali, la trasparenza del suo involucro di crisalide sono state le forme che maggiormente hanno guidato e plasmato questa collezione.

MIRIAM INFURNA_ CLAN

La collezione CLAN nasce dalla fusione tra il mondo della moda e quello della musica rap, e quindi dall’identità che camuffa le persone nella società. Uno studio sullo streetwear hip hop degli anni ‘90 che si concentra sulle reintroduzione di pezzi classici del guardaroba di quel periodo con elementi contemporanei e d’epoca accostati tra loro. Un mix’n match che è l’essenza stessa dello streetstyle, che da sempre esprime ogni cultura dal passato al presente, e con questa sensibilità la porta verso il futuro. La capsule collection propone quindi modelli poco comuni, pezzi super classici uniti ad altri oversize, è composta da una palette colori che dà ad ogni singolo pezzo un tocco di unicità sia allo stile che alle forme. CLAN è una collezione semplice, di base, estetica e colorata è una linea concettuale per donne creative, stravaganti, con un immaginario street e controcorrente.

RAFFAELLA NOTARO_S-LEGAMI

La capsule-collection “S-LEGAMI” nasce da un percorso incentrato sul sé, sulla ricerca del sé, un iter teorico, spirituale e comportamentale che si concretizza e materializza nella progettazione e realizzazione degli outfit di cui si compone la collezione, la quale, vede esprimere una serie di stati d’animo, di disagio, paura e chiusura, ma allo stesso tempo il desiderio di un cambiamento, una liberazione dalle sovrastrutture in cui, spesso, ci si trova “legati”. La mantella/ gioiello è l’elemento cardine. Strutturata, rigida, intrecciata e legata in modo tale da creare una sorta di “gabbia”, di “protezione”, una composizione che, oggettivamente, impedisce qualsiasi movimento, paralizza chi la indossa, ma man mano, nella progettazione e realizzazione dei vari outfit, questa forma si scioglie, si slega, diventa fluida. La consapevolezza del Sé (protagonista dell’intera ricerca e lavoro svolto), di tutti i lati oscuri che ci appartengono e le parti disgregate che convergono in questa fluidità eterna.

ALEANDRO PETRELLA_ALEA

L’apparenza è la parola d’ordine: viviamo in una società in cui l’essere coincide con l’apparire. In questa concezione l’immagine diventa l’essenza, l’unico mezzo per essere protagonisti e far parlare di sé, per farsi vedere e farsi apprezzare, infatti la gente non si mostra per quello che è ma tende sempre a modificarsi in relazione ai modelli standard che piacciono. Lo scopo dell’uomo diventa quindi quello di eguagliare l’icona: “Ognuno è gli altri e nessuno è sé stesso” (Essere e Tempo, Martin Heidegger). In questa ottica, gli abiti vengono usati come layer protettivo, uno strato, un muro, un velo che nasconde la vera essenza dell’uomo facendola risultare ardua, se non impossibile, da scoprire. Ciò che si vede è ciò che piace agli altri, ciò che rende gli individui visibili, in linea con i dettami della società e quindi parte di essa. Ciò che non si vede è l’insoddisfazione, l’oppressione, la frustrazione dell’individuo che a lungo andare si sente schiavo e oppresso da una società che lo manipola a suo piacimento. Obiettivo del progetto è proprio quello di squarciare il velo, infrangere il layer protettivo per mostrare quello che c’è sotto, che è nascosto. Nell’ottica del designer, la realtà.

ANNARITA TURCO_MATTER_SHAPE

La collezione vuole essere un omaggio all’artista Alberto Burri. L’ispirazione per la collezione indaga la materia che nelle mani di Burri diventa vera, organica e reale e la scelta della forma, che riprende i dettami quattrocenteschi, fino allo studio sul cretto nella sua essenza così distruttiva, da dare la parvenza di una terra arida, dove le forme di vita non possono esistere, viene equilibrata sia dall’uso di monocolori, sia dal bilanciamento geometrico che solo Burri poteva applicare con tanta maestria. Le ricerche sull’artista, su come egli abbia elaborato la materia e la forma, hanno dato luce alla progettazione e alla realizzazione della collezione donna primavera/estate Matter_Shape (dall’inglese “materia” e “forma”), con la sperimentazione su tessuto che si è conclusa con la creazione di un nuovo tessuto ispirato ai “cretti” di Burri. La manipolazione del tessuto termina con il Grande Rosso P.18, opera che chiude la collezione moda. Il rosso vivo, che brucia ancora, viene ripreso nei colletti degli abiti in cretto, come un filo che coniuga i “cretti” alle “plastiche” dell’artista. La poesia dei drappeggi dell’abito che rievocano il fuoco, come un pennello, che modella e che arde per sempre.

 ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI NAPOLI / CORSO DI FASHION DESIGN

Il Corso di Fashion Design dell’Accademia di Belle Arti di Napoli ha l’obiettivo di formare progettisti per la moda con competenze nel design dell’abito e dell’accessorio. Per formare la figura professionale del fashion designer, si avvale sia di approfondimenti teorici nell’ambito del segno e del linguaggio contemporaneo che di abilità pratiche, relative ai materiali, alle tecniche e alle tecnologie che consentono la realizzazione dei capi e l’innovazione tipologica: la fase teorico scientifica e progettuale non è mai disgiunta dalla sua applicazione pratica nelle attività di laboratorio. Le competenze professionali acquisite al termine degli studi consentono di operare nel comparto industriale del settore moda come progettista di prodotto: per l’abito, l’accessorio, l’ornamento, il tessuto. Particolare attenzione è rivolta alla ricerca delle nuove tendenze, trend colore, materiali, comportamenti, e al settore della promozione e comunicazione del prodotto moda: organizzazione di eventi, fotografia di moda, stylist.

L’Accademia di Belle Arti di Napoli è un’Istituzione pubblica, inserita nel settore dell’Alta Formazione Artistica e Musicale del Ministero dell’Università e della Ricerca. Rilascia Diplomi Accademici di Primo Livello (triennali) e Diplomi Accademici di Secondo Livello (biennali), equipollenti, rispettivamente, ai titoli universitari di Laurea e di Laurea Magistrale. Oltre al Corso di Fashion Design e di Costume Design sono attualmente attivi, presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, i seguenti corsi: Pittura – Scultura – Decorazione – Grafica D’Arte – Scenografia – Design della Comunicazione – Nuove tecnologie per l’Arte – Fotografia, cinema e televisione – Didattica dell’Arte – Restauro.

Francesca Maria Matteucci 

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