Daniele Fabbri vive prevalentemente a Roma dove fa StandUp Comedy, perché è la sintesi perfetta tra le sue passioni: l’umorismo e farsi ammirare.Diplomato come attore e regista presso la Scuola Internazionale di Teatro di Roma, Lavora come comico in televisione, teatri e locali; come autore e sceneggiatore per radio, teatro e fumetti.Mi sembra un buon inizio: in genere chi studia seriamente per fare l'attore, si ritrova a fare il cameriere...Ha lavorato come attore e autore per vari programmi satirici e di standup comedy, tra cui CCN con Saverio Raimondo (Comedy Central) e Nemico Pubblico con Giorgio Montanini (RAI3).
Scrive i fumetti satirici "GESÙ- La Trilogia", "V FOR VANGELO" e "QVANDO C'ERA LVI", quest'ultimo oggetto di una rappresaglia vandalica da parte di Casapound durante il Romics 2016.Comico poliedrico, i suoi spettacoli sono un mix di battute raffinate ed espressività giullaresca.Queste ed altre informazioni sono reperibili in rete.Ho però deciso di parlare direttamente con Daniele Fabbri. Non siamo riusciti ad incontrarci, ma i potenti mezzi di comunicazione a disposizione della stampa (leggasi whatsapp ed email), ci hanno consentito di realizzare questa intervista.....decisamente in stile stand-up.
Giovedì 20 dicembre al Parioli Theatre Club sarai in scena con Il Timido Anticristo. Un anticristo timido mi fa venire in mente Paperino che sfida Gastone o Fantozzi davanti al megadirettore generale. Che spettacolo è?
Uno spettacolo divertente, esattamente come i tuoi esempi. Io sono un giullare piuttosto gracile e non molto alto, che sfida il gigante della moralità cattolica, che tiene prigionieri tutti, anche i non credenti. È ovvio che faccia ridere.
Stand-up comedy, Zelig, Comedy
Central. Spettacoli dal vivo e live in televisione. Sono la stessa comicità
vista in teatro piuttosto che in tv o sono solo apparentemente simili?
C'è la stessa differenza che c'è tra una scena di sesso in tv e un rapporto
sessuale vero, anche se nel caso dello spettacolo in teatro è più un'orgia.
Paragone appropriato anche perché sia in un'orgia che in un mio spettacolo, un
cattolico sarebbe molto a disagio.
La stand-up comedy in tv ha successo. E dal vivo?
Dal vivo è molto meglio che in tv, perché è un genere che esprime la sua massima potenza nei live; purtroppo però, in Italia ci sono pochissimi locali che programmano standup comedy e quindi ci sono poche occasioni di andarla a vedere, la tv, e soprattutto il web, hanno ancora molta più offerta.
Sei coautore di fumetti satirici: "GESÙ- La Trilogia", "V FOR VANGELO" e "QVANDO C'ERA LVI" come nascono? Cosa li lega? Cosa esprimono?
Esprimono derisione e insolenza nei confronti dei grandi capisaldi della morale italiana, "tutta casa e chiesa": le idee di stampo religioso che dettano legge sui valori morali, e l'idea conservatrice di famiglia che detta legge sui valori sociali.
Ma com'era quando c'era lui?
Era come ogni volta che una persona sola accentra su di sé il potere, rovinando la vita a milioni di altre persone: una bella merda, direi.
Utilizzi stand-up e fumetti per fare satira: ti rivolgi allo stesso pubblico? Dove ti senti più libero di esprimerti?
Il palco è il posto dove mi sento meglio, perché la libertà che ho in scena me la sono guadagnata lavorando su me stesso e desiderandola come un matto, quindi è frutto di una crescita. La scrittura mi è sempre stata più congeniale, ho faticato di meno.
Qual è il bersaglio della sua satira?
Le certezze: le vostre e di conseguenza le mie. Tutte le cose in cui crediamo profondamente, tutto ciò che per noi è giusto, sacrosanto, vero, in realtà ha sempre una parte sbagliata, controversa e ridicola. Basta guardare da un altro punto di vista.
Forza Italia e Berlusconi sono due prodotti creati a tavolino da Publitalia; M5S è il frutto del lavoro della Casaleggio Associati (offre servizi di consulenza strategica per la presenza in Rete con l’obiettivo di supportare le aziende nelle scelte in ambito digitale – dal sito - nda) che ha usato un comico, Grillo, come frontman.Da dove potrebbe arrivare la prossima forza politica destinata ad andare al Governo?
Beh, probabilmente dagli innumerevoli video virali sulle differenze tra nord e sud.
La satira è antigovernativa. Grillo che tipo di animale politico è?
È stato comico, star televisiva, guru del consumo critico, blogger, leader di movimento populista e ora è di nuovo solo un comico. Direi un camaleonte. Che infatti si nutre di mosche che a loro volta si nutrono di merda.
Il regista Michael Moore, alla Festa del Cinema di Roma, ha messo in guardia l'Italia contro Bannon. Nella Certosa di Trisulti, Bannon ha fondato una scuola di formazione con cui forgiare i nuovi politici di un movimento populista, con l'obiettivo di orientare in maniera tradizionalista le prossime elezioni europee. In un articolo pubblicato sullo Spectator, sostiene che sia da «disprezzare il tentativo del Papa di demonizzare i movimenti populisti in Europa e negli Stati Uniti” e suggerisce a Papa Francesco di diventare più di sinistra.La tua satira è anche contro il potere della Chiesa. Iniziamo a simpatizzare per questo papa così vicino alla gente, a favore di gay e divorziati o tifiamo Bannon sperando che dia anche a noi italiani un altro Trump? Oppure rimpiangiamo Qvando c'era LVI?
Bannon discute col Papa perché è uno scontro tra titani della propaganda. Il Vaticano è un paradiso fiscale che possiede l'unica banca al mondo non sottoposta alle leggi di controllo internazionale, e il suo leader influenza il pensiero di più di 2 miliardi di persone sulla Terra. Un peso politico non indifferente.Solo che Bannon e Trump sono cattivi che non si vergognano di ammetterlo, il Papa è un cattivo che si finge buono, i più pericolosi.I papi sono gli "influencer dei buoni", dicono le cose buone per far sentire buoni i loro fan. Se il Papa fosse veramente a favore dei gay, li sposerebbe in chiesa lui stesso.
Pensando al potere della comunicazione, soprattutto quella subliminale, che ne pensa del vice premier Salvini, ministro dell'interno, che indossa, ad esempio, la felpa della Polizia, magari il giorno dopo la strage in discoteca?
È un "comunicatore abile", e lo dico con lo stesso apprezzamento con cui direi "pedofilo scaltro".
Insultare sui social non è
reato, ma uno sfogo Eʼ quanto si legge nellʼatto di archiviazione della Procura
di Roma, di una denuncia per diffamazione online: "Le frasi denigratorie
godono di scarsa credibilità, dunque non ledono la reputazione altrui".
Sei a favore delle parolacce. È la stessa cosa? Pensi di poter essere accusato
di far parte di un sistema mediatico che diffonde valori negativi? Cosa si è rotto?
Freud diceva che "il primo uomo che ha scagliato al nemico
un'ingiuria invece che una freccia, è stato colui che ha inventato la
civiltà". Detto ciò, tutto dipende dal contesto. È come tirare una
scarpa in testa a un bambino o in testa a un rinoceronte. Gli insulti pubblici
vanno letti nella sfera della comunicazione di massa, e in questa sfera non
tutti hanno lo stesso peso.
Uno degli argomenti che tratti, riguarda la censura. Esiste ancora, soprattutto nell'era dei social, o è uno spauracchio che viene tirato fuori all'occorrenza?
Certo che esiste ancora. È capitato che a causa dei miei argomenti mi siano stati negati degli spazi dove esibirmi, o i mezzi per pubblicizzarmi. È capitato che dai miei interventi in tv siano state tagliate delle battute. Sull'ultimo fumetto che ho pubblicato, Il Timido Anticristo, appunto, ci sono delle parti censurate con le bande nere, come all'epoca del Min.Cul.Pop. Potete vederle da soli. Ovvio che c'è anche chi se ne approfitta, come c'è chi inscena finti attentati per fare i colpi di stato. Niente è sempre una cosa sola.
Di Maio che si scaglia contro la stampa, lo possiamo considerare solo uno che si sfoga sui social e che non lede la reputazione altrui? Oppure dobbiamo ravvisare qualche segnale?
Sarebbe stato "solo uno che si sfoga sui social" se fosse ancora un bibitaro dello stadio. E intendo proprio di lavoro, non soltanto a livello grammaticale.
Alessia de Antoniis
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