Si chiamava Lorenzo Orsetti, era di Firenze, aveva 33 anni e da quasi due anni si trovava in Siria per contrastare le bandiere nere. Si era avvicinato alla causa curda spinto dagli ideali che la ispiravano: l'emancipazione della donna, la cooperazione, l'ecologia sociale e la democrazia.
Questo è l'identikit del soldato italiano ucciso dall'Isis durante il combattimento a Baguz, ultima roccaforte degli estremisti in Siria.
Sui social network di Aamaq, piattaforma di notizie legata all'Isis, infatti, i miliziani hanno rivendicato l'omicidio pubblicando una foto del soldato insieme a quelle dei suoi documenti (carta di credito e tessera sanitaria).
In seguito all'annuncio della morte di Lorenzo le forze curdo-siriane hanno diffuso la sua lettera-testamento: "Ciao, se state leggendo questo messaggio significa che non sono più in questo mondo - dice - Nonostante questa prematura dipartita, la mia vita resta comunque un successo. Sono quasi certo che me ne sono andato con il sorriso sulle labbra. Non avrei potuto chiedere di meglio".
"Siamo orgogliosi di lui, della scelta che ha fatto - ha commentato il padre Alessandro - ma ora siamo distrutti dal dolore. Da un anno e mezzo, cioè da quando è partito, stavamo in angoscia, più contenti quando lo sentivamo al telefono, in ansia quando stavamo un periodo senza sentirlo".
Adriana Fenzi
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