La peggiore sindaca della storia della Capitale viene messa fuori gioco dalla prima buona idea di Di Maio.
E sarebbe già una notizia. Dopo tre anni di nulla, anche i tifosi ad oltranza della brava e honesta ragazza di Ottavia, si sono stancati di lei.
Con un serissimo cambio delle regole, che somiglia molto al chi segna questa ha vinto, dei pomeriggi calcistici nei cortili della nostra infanzia, Di Maio istituisce il mandato zero, ponendo fine alla parabola, peraltro mai ascendente, della prima cittadina della Capitale.
Il bello è che la regola ci libera da possibili candidature della Raggi da qualsiasi esperienza politica elettiva! Grazie Di Maio!
Game Over, Virgì. Anche se, purtroppo, la nuova norma pentastellata regala un altro potenziale giro di giostra ai consiglieri comunali che però difficilmente vedranno di nuovo gli scranni dell’aula, alla luce dell’operato sciagurato posto in atto al seguito della Raggi.
Finita la pacchia, via il lauto stipendio con autista e privilegi del ruolo.
Ancora due anni in cui potrà dedicarsi a sfasciare definitivamente la città, occupandosi della sua visione del tutto personale dei problemi veri di Roma. A partire, come ha fatto ieri, dalla rimozione urgente dell’insegna sul fabbricato occupato da Casapound. Dormiremo sonni sereni ora che l’ordinanza è stata consegnata. E chissenefrega della monnezza, delle buche, dei cinghiali, dei sorci, delle case ai rom, del degrado, della metro chiusa, degli autobus bruciati, della bandiera arcobbbaleno sul pennone del Campidoglio, dei no a tutto, della funivia da costruire e della tangenziale da demolire.
Addio, Virgì, non ci mancherai.
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